«Dio perdona sempre, gli uomini ogni tanto, la natura no. La natura è come un boomerang: i danni che le provochi ti tornano indietro. Sempre». Introduce così il suo intervento all’Università Cattolica di Piacenza Monsignor Fernando Chica Arellano, intervenuto a Piacenza come membro della commissione di dottorato di Giulia Mazzoni, che ha concluso il suo percorso in Agrisystem con la tesi La cura della casa comune: profili giuridici e politico-economici del magistero della Chiesa cattolica per una ecologia integrale.
Mons. Arellano, Osservatore permanente della Santa Sede presso il polo romano delle Nazioni Unite, che riunisce tre grandi organismi che si occupano di alimentazione e agricoltura - FAO, FIDA e Programma alimentare mondiale - ha ricordato che la Santa Sede ha iniziato il suo percorso nelle Nazioni Unite con il ruolo di osservatore nella FAO, il 23 novembre 1948: «Ciò significa che possiamo prendere parte a tutti gli eventi dell’organizzazione, ma che non abbiamo diritto al voto; cosa che va molto bene per la natura stessa della Santa Sede, che ambisce ad essere super partes. Noi ci poniamo come ponte, come tessitori di dialogo, di comunione, di koinonìa; vogliamo poter parlare con tutti per trovare le mediazioni necessarie».
Proprio l’impatto sui rapporti con gli ordinamenti civili, e in particolare con le Nazioni Unite e le sue Agenzie specializzate (FAO, IFAD, WFP), sull’ordinamento canonico, sull’organizzazione delle strutture delle Chiesa (Sinodi, Conferenze Episcopali e Curia Romana), derivante dall’importanza fondamentale che la Chiesa Cattolica attribuisce alla cura dell’ambiente, sono state al centro dell’indagine della dottoressa Mazzoni.