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Professionisti dell’animazione con il master MISP

27 marzo 2024

Professionisti dell’animazione con il master MISP

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Il mondo dell’animazione, italiana e internazionale, è in grande fermento. Se a livello internazionale, fino a 30 anni fa, esisteva solo la Disney e poco più, non solo oggi la Disney è in crisi, ma si stanno affermando altre realtà, come la Illumination (con i film di Cattivissimo Me, i Minions e altri grandissimi successi), mentre i film giapponesi (di Miyazaki e altri) non sono più fenomeni di nicchia. Inoltre, l’animazione non solo giapponese, ma anche europea e americana si rivolge non più solo ai bambini ma anche ai teenager e agli adulti (Spider Man in the Multiverse).

In Italia hanno fatto da detonatore a questo allargamento di confini le due serie di Zerocalcare, prodotte da una giovane realtà milanese, Movimenti, in cui lavorano e con cui collaborano diversi diplomati del Master in International Screenwriting and Production (MISP) dell’Università Cattolica, nato una ventina di anni fa e diretto dal professor Armando Fumagalli. Il Master da anni ha investito su una parte formativa esplicitamente dedicata all’animazione e ora molti ex allievi lavorano proprio in questi settori con molte realtà italiane e straniere.

Iniziando proprio da Movimenti, la responsabile dello sviluppo progetti, Maurizia Sereni, si è diplomata al master nel 2009 ed è approdata alla casa di produzione milanese dopo una decina di anni in Lux vide (per la Lux aveva per esempio “pescato” il libro da cui è stato tratto Doc – nelle tue mani, uno dei più grandi successi della serialità italiana contemporanea).
Con lei lavora Cassandra Albani, sempre diplomata MISP, che è arrivata a Movimenti dopo un paio di anni di pendolarismo con Loreto, dove ha sede la Rainbow, e dove lavorava proprio sulle famose Winx. Oggi lavora in Movimenti sia come story editor sia come sceneggiatrice, su serie come Topo Gigio: «Il Master – ci dice Albani - mi ha fornito un bagaglio di strumenti pratici da applicare nel campo della sceneggiatura e dello storytelling, insegnandomi a declinarli nel modo migliore a seconda del progetto e del target di riferimento. Una dote tanto più importante nel campo dell'animazione per bambini, i cui prodotti hanno sempre, inevitabilmente, una forte dimensione educativa affiancata a quella di intrattenimento».

Diversi anni prima, nel 2003, si era diplomata Ilenia Provenzi, che ha collaborato su molte serie (per es. Giulio Coniglio, Yoyo), fino a diventare ora creatrice e head writer di una nuova serie di animazione che vedremo fra qualche mese, Minieroi della foresta.
«Per me l'animazione è profondamente legata alla scrittura: ho cominciato a scrivere proprio per dare un seguito alle storie dei cartoni animati che, da bambina, mi appassionavano e che avrei voluto non finissero mai, e ho deciso di diventare una sceneggiatrice dopo essermi innamorata dei film di Miyazaki. Il mondo dell'animazione mi affascina soprattutto per la libertà che concede quando si tratta di inventare mondi fantastici, senza i limiti imposti dal live-action».
Provenzi ha anche pubblicato – sia col suo nome sia con il nome d’arte di Viola Marchesi, nome che include anche la co-autrice Susanna Ciucci, altra alumna del MISP) - diversi romanzi per teen e young adult: «Mi piace vedere che i due mondi a volte si toccano e si aiutano a vicenda: la narrativa fornisce storie da adattare per lo schermo e la scrittura per l'animazione aiuta a lavorare sui dialoghi e a rendere più visivo il linguaggio dei romanzi. E potermi spostare tra questi due universi, per me, è estremamente stimolante».

Un percorso simile, con l’aggiunta però di un dottorato in Scienze della formazione e una collaborazione in Università Cattolica come docente a contratto di “Literature, Cinema and Tv Series for Kids and Young Audiences”, è quello di Eleonora Fornasari, che dopo aver lavorato per la casa di produzione britannica Calon, ha scritto per diverse altre serie animate, ha pubblicato romanzi per bambini piccoli e per la fascia 10-12 e ha lavorato anche diversi anni per i programmi per bambini della Rai, scrivendo per il programma La posta di Yoyo: «Personalmente credo che l’animazione sia molto stimolante, perché consente di esplorare il mezzo visivo in tutte le sue potenzialità e questo richiede uno sforzo creativo notevole, che fa parte proprio del processo di scrittura. Se un bambino può avere difficoltà a capire una parola o il sottotesto di un dialogo, la comunicazione che passa attraverso l’immagine è di diretta comprensione, sia a livello intellettivo che emotivo».

Un altro sceneggiatore di lungo corso è Alessandro Zullato, che nei primi anni di carriera ha affiancato molta animazione (per es. Acthoo, di cui ha scritto più di cinquanta episodi, e la serie Spooky Wolf, dal 13 marzo in onda sui canali Rai) a progetti per adulti coma la sit-com Camera Café e serie di prima serata per la Rai come Che Dio ci aiuti: «Scrivere per l'animazione richiede uno sforzo immaginativo che va oltre la creazione di dialoghi e azioni. Anche messa in scena e ritmo sono parte del racconto e a uno sceneggiatore spetta gestirli nella pagina. In questo senso, un autore di animazione deve essere anche un po' regista».

Percorso un po’ simile a quello di Eleonora Fornasari è anche quello di Maria Chiara Oltolini, diplomata nel 2013, che in questi ultimi dieci anni ha scritto sia per l’animazione britannica sia per quella italiana (BatPat, Berry Bees, Nina &Olga, e la serie appena uscita Il cacciatore di suoni). Il suo dottorato sull’animazione giapponese ha dato origine a un libro sulle serie animate di quel suggestivo Paese (Rediscovered Classics of Japanese Animation) pubblicato presso il prestigioso editore Bloomsbury di Londra: «Il master rappresenta una fase importante della mia formazione. Non solo un percorso di studi, ma un’occasione di crescita e incontro, che mi ha dato l’opportunità di iniziare a lavorare all’estero, allargando le mie prospettive e facendomi conoscere realtà diverse dalla mia. Se l’animazione permette di dare vita ai propri sogni, il master prepara l’insostituibile cassetta degli attrezzi».

Ci sono poi molti altri ex allievi più giovani, come Alberto Bordin, che ha scritto con Andrea Maerchetti (altro alumnus) un cartone animato su San Francesco per la Rai, Maria Chiara Redoglio, anche lei all’opera in Movimenti, Paolo Bontempo, e molti altri (per es. Amanda Devine, una ragazza americana, ora a Hollywood, che ha lavorato su una serie di animazione per Netflix, A Tale Dark and Grimm, che ha avuto una nomination all’Emmy).

Recentemente CartoonItalia, l’associazione dei produttori italiani di animazione ha voluto riconoscere la qualità formativa del Master siglando una convenzione che intende facilitare stage e inserimenti professionali. La convenzione è stata firmata anche con la laurea magistrale dell’Università Cattolica, in “The Art and Industry of Narration”, che si occupa anche di animazione e di contenuto per bambini nei suoi corsi. 
A testimonianza di questo interesse reciproco si sta programmando, per il 9 maggio prossimo un Animation Day, in cui una decina di case di produzione saranno in Cattolica, a presentare agli studenti della Laurea magistrale e del Master e a tutti gli studenti interessati, le prospettive di inserimento in un mondo professionale che sta crescendo ed è sempre più internazionale.

 


Foto di Steve Buissinne da Pixabay

Un articolo di

Giulia Cavazza

Giulia Cavazza

dottoranda di Scienze linguistiche in Università Cattolica

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