«Quel che siamo e sembriamo a chi importa» sono i versi di una poesia di Hannah Arendt – una delle voci filosofiche più autorevoli ed autentiche del‘900 – che riecheggiano nel titolo del romanzo della germanista Hildegard Keller, “Quel che sembriamo”, nelle librerie da fine marzo, e edito da Guanda.
Romanzo, quello di Keller - docente di Storytelling all’Università di Zurigo, critica letteraria, nonché personalità artistica poliedrica - con al centro, come protagonista, proprio la carismatica teorica politica ebrea-tedesca Hannah Arendt. «Non si tratta, tuttavia, di una biografia erudita, bensì di un romanzo storico», ha tenuto a precisare la letterata svizzera: il mondo intellettuale di cui ha raccontato Keller trae, infatti, ispirazione da fatti realmente accaduti, documentati sulla base di fonti storiche e frutto di un accurato scavo archivistico, pur restando, però, nel suo complesso, una creazione originale dell’autrice.
Il volume è stato presentato a Milano martedì 18 aprile presso la Sala Negri da Oleggio dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, nel corso di una conferenza organizzata dal Centro di ricerca sulla filosofia della persona Adriano Bausola, in collaborazione con la storica casa editrice Guanda, in un’aula gremita dagli studenti della Facoltà di Scienze della Formazione del corso di Filosofia della prassi umana.
A fare gli onori di casa la professoressa Alessandra Papa, ordinario di filosofia morale e studiosa arendtiana di lungo corso, che ha dialogato con la germanista svizzera in una lezione “fuori canone”.