Un’alleanza strategica di università cattoliche attive nel settore della ricerca. Sacru sta per Strategic Alliance of Catholic Research Universities, è nata a luglio ed è costituita da otto atenei, tra cui l’Università Cattolica sede del Segretariato. Ne fanno parte l’Australian Catholic University (Australia), il Boston College (Usa), la Pontificia Universidad Católica (Puc) de Chile (Cile), la Pontifícia Universidade Católica do Rio de Janeiro (Brasile), la Sophia University (Giappone), la Universidade Católica Portuguesa (Portogallo) e l’Universitat Ramon Llull (Spagna).
A spiegare le finalità di questo network internazionale, che nasce con l’obiettivo rafforzare la collaborazione a livello globale tra le università cattoliche per perseguire la finalità di una educazione universitaria di eccellenza e della formazione integrale degli studenti, saranno i partecipanti al webinar dal titolo Discovering Sacru, the Strategic Alliance of Catholic Research Universities, in programma giovedì 17 dicembre dalle ore 13.00 alle 14.00 sui canali social dell’Università Cattolica. Interverranno Josep Maria Garrell, Sacru President e Rector of Universitat Ramon LLull, Isabel Capeloa Gil, Rector of Universidade Catòlica Portuguesa, Carlo Gallucci, Universitat Ramon Llull, Danilo Souza Filho, Pontifícia Universidade Católica do Rio de Janeiro, James Keenan, Boston College, Lilian Ferrer, Pontificia Universitad Catòlica de Chile, Chris Riley, Australian Catholic University. Le conclusioni dell’evento sono affidate a Pier Sandro Cocconcelli, Sacru Secretary-General, Università Cattolica del Sacro Cuore.
Sacru si compone di un Governing Board, composto dai rettori e presidents degli otto atenei, di un Executive Committee e di un Segretariato Generale. Presidente e vice-presidente del Governing Board sono rispettivamente il professor Josep Maria Garrell, rettore della Universitat Ramon Llull, e il professor Ignacio Sánchez Díaz, rettore della PUC de Chile. All’Università Cattolica, invece, è stato assegnato per il prossimo triennio il segretariato dell’alleanza, guidato dal professor Pier Sandro Cocconcelli, delegato del rettore al coordinamento dei progetti di internazionalizzazione. Spetta all’Executive Committee, composto dai vice-rettori o delegati alla ricerca e all’internazionalizzazione e diretto dal segretario generale, mettere in atto le attività necessarie per perseguire gli obiettivi del network, vale a dire la promozione della ricerca, della didattica e della terza missione in una visione globale e, al tempo stesso, transdisciplinare.
«Questa alleanza nasce con l’idea di agire sulle tre funzioni degli atenei cattolici: la didattica, la ricerca e la terza missione», spiega Pier Sandro Cocconcelli, segretario generale Sacru. «Gli atenei che ne fanno parte condividono gli stessi principi, primo fra tutti quello dell’educazione integrale così come definito dallo stesso statuto del Sacru, che si rifà ai principi definiti dalla Dichiarazione Gravissimum Educationis e dalla Costituzione Apostolica Ex Corde Ecclesiae».
Per quanto riguarda la ricerca sono state individuate tre aree principali. Responding through Research and Teaching to a Vulnerable World, è la prima area, dedicata al tema della vulnerabilità e alla risposta delle università al Covid; Catholic Identity and Laudato Si’: the Common Home and Social Justice, è la seconda area, che si occupa del modo in cui università e ricerca integrano i temi dell’enciclica di papa Francesco; Internationalization and the inter-university digital campus, incentrata sulla promozione internazionale di iniziative di higher education e di mobilità di studenti e di docenti, nei prossimi mesi resa ancora più limitata dalla difficile situazione legata alla pandemia.
«Stiamo lavorando a come ripensare l’educazione in questo periodo di Covid e in che modo agire per sfruttare al meglio la rete delle otto università di Sacru», prosegue il professor Cocconcelli. «Tra i progetti in cantiere, c’è quello di creare un Interuniversity Digital Campus, un campus digitale interuniversitario, cercando di far sì che già da questo anno accademico, sia possibile condividere tra le diverse università le lezioni di alcuni nostri dottorati».