L’Annuario della Televisione è come una mappa. Ma diversamente da altre, questa pubblicazione oltre a rappresentare lo stato dell’arte dell’industria audiovisiva offre anche spunti per provare a capire in che direzione andrà. Nelle sue pagine si approfondisce come la convergenza sempre più stretta tra Tv e internet, la pandemia o la diffusione delle piattaforme stanno modificano il rapporto delle persone con questo strumento e, di conseguenza, anche i modelli di produzione dei contenuti e di misurazione dell’audience. Venerdì 16 dicembre il risultato è stato presentato in Università Cattolica del Sacro Cuore in un seminario con del senatore Alberto Barachini, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all’Informazione e all’Editoria, e di Anna Herold, capo unità della Direzione generale delle Reti di comunicazione, dei contenuti e delle tecnologie della Commissione Europea. Assieme al professor Massimo Scaglioni, direttore del centro di ricerca, sono intervenuti il Pro-Rettore, delegato alle attività di comunicazione dell'Ateneo Fausto Colombo e il professore Aldo Grasso, fondatore del CeRTA. Di seguito le principali novità dell'Annuario 2022.
Come già è accaduto per il primo Annuario della TV, pubblicato nel 2021 col significativo titolo “La televisione nella pandemia” (Carocci), questo secondo Annuario, che si riferisce alla stagione 2021-22, è un ricchissimo strumento per comprendere cosa sia successo - e cosa succederà - nella principale industria mediale nazionale, quella che sinteticamente possiamo oggi definire “dell’audiovisivo” ovvero, oggi, del broadcasting e dello streaming). Il volume realizzato quest’anno si intitola "Total TV. Intrattenimento, fiction, informazione e sport fra broadcasting e streaming". Titolo e sottotitolo evidenziano bene la mescolanza di continuità e discontinuità che caratterizza questa nuova “Total TV”: una televisione – e un’industria degli audiovisivi – che si articola ormai stabilmente fra forme di offerta, distribuzione e consumo lineari e non lineari.
La “Total TV” ha un oggetto che la identifica, e che sta facendo il suo ingresso sempre più massiccio nelle case degli italiani, come evidenziato in questi anni dai rapporti Auditel-Censis: è la SmartTv, o “televisione connessa”, che ha rinnovato il parco dei device nelle case di una platea sempre più vasta di famiglie. La SmartTv non è solamente un nuovo televisore: la televisione, grazie alla connessione alla rete, si proietta in un uno scenario d’offerta fortemente modificato, nel quale convivono contenuti audiovisivi da fonti diverse, fruibili in modi altrettanto variegati.
Il progetto di un Annuario della TV non si esaurisce in una pubblicazione. È piuttosto una piattaforma aperta per la misurazione dell’industria audiovisiva nel corso di una stagione o anno: questo ambizioso obiettivo è raggiunto grazie alla preziosissima collaborazione che, nel corso degli anni, il CeRTA, il Centro di Ricerca sulla Televisione e gli Audiovisivi dell’Università Cattolica di Milano, ha intessuto con i partner più rilevanti nella misurazione di specifici aspetti dell’industria (mercato, produzione, consumi): Auditel, APA (Associazione italiana dei Produttori Audiovisivi), Sensemakers e Comescore, Nielsen, eMedia, che sono i partner di questo Annuario 2022.