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Soldi e salute, fidarsi degli esperti per tenersi informati

11 maggio 2022

Soldi e salute, fidarsi degli esperti per tenersi informati

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Per 8 italiani su 10 la salute, l’attualità e la sostenibilità sono i temi più rilevanti e cercati sui media. Inoltre, un italiano su due ripone notevole fiducia nei consigli di esperti e opinionisti tv per le proprie scelte in materia di soldi e salute. Sono questi alcuni dati dell’indagine “A MATTER OF TRUST: tenersi informati in tempo di crisi” pubblicati sul primo numero della newsletter frutto del progetto Opinion leader 4 Future, al suo terzo anno di vita e nato dalla collaborazione fra l’Alta Scuola in Media, Comunicazione e Spettacolo (ALMED) dell’Università Cattolica e le media relations del Gruppo Credem. 

La ricerca è stata condotta, grazie al supporto dell’istituto Tips Ricerche, su un campione di 450 soggetti tra i 25 e i 75 anni rappresentativo della popolazione italiana. I temi percepiti come più rilevanti sono la salute (citata dall’83% degli intervistati) e l’attualità (77%). Le audience sembrano aver totalmente interiorizzato il lungo periodo emergenziale e cercare nel contesto informativo possibili risposte. Cresce non a caso anche l’interesse per la sostenibilità, citata dal 76% degli intervistati e considerata come un possibile strumento per evitare ulteriori crisi a livello sanitario, sociale e politico. 

Ad accrescere la sensazione di preoccupazione e disorientamento contribuisce ovviamente anche la guerra in Ucraina: il 71% degli intervistati dichiara di essere preoccupato dal conflitto e di avvertire l’esigenza di informarsi in maniera costante. Il bisogno informativo è però contrastato da una copertura giornalistica ridondante e “sporcata” da posizioni ideologiche: il 43% degli intervistati, infatti, si sente vittima di posizioni troppo “patemizzate” e retoriche. 
Cresce così l’esigenza di rapportarsi ai contenuti informativi con maggiore attenzione e senso critico, attraverso una più attenta selezione delle fonti (83%) e la scelta di opinionisti ed esperti che possano agire da guida (52%). 

«Il prostrarsi dell’emergenza sanitaria, la crisi internazionale, il generale clima di disorientamento politico e sociale incidono in maniera evidente sulle abitudini di fruizione informativa - commenta Sara Sampietro, coordinatrice del progetto Opinion Leader 4 Future e docente dell’Università Cattolica, campus di Milano - si ricercano con più costanza e attenzione news e approfondimenti, con il conseguente acuirsi di una sensazione di ansia e di frustrazione. Al contempo cresce il timore per i rischi connessi alla ridondanza e alla sovrabbondanza delle opinioni, all’eccesso di rumore e ad alcuni fenomeni distorsivi che nascono dalla necessità di ridurre e semplificare. Vi è chi condanna un’informazione troppo semplicistica e chi pensa che le fake news rappresentino un problema saliente e quotidiano».

Se i mezzi di informazione tradizionali e le istituzioni faticano a trasmettere fiducia, i singoli opinionisti al contrario divengono sempre più protagonisti dello scenario informativo, non soltanto rispetto ai temi di attualità, ma anche in relazione alla gestione delle routine quotidiane: l’82% degli intervistati si affida agli esperti per le decisioni inerenti salute e prevenzione, il 53% per la corretta gestione del patrimonio economico e il 51% per le scelte relative agli immobili. 

Broker, networker, traslator e chatter sono solo alcuni dei ruoli affidati a questi nuovi leader di opinione.  Di fronte alla complessità e alla ridondanza informativa vi è infatti bisogno non soltanto di soggetti capaci di semplificare e tradurre i contenuti (traslator) e poi disseminarli (broker), ma anche di attivatori di ambienti relazionali, capaci di funzionare come “piazza virtuale” in cui commentare e approfondire (networker) i diversi argomenti, ma anche entrare in dibattito e confronto (chatter) con punti di vista diversi dal proprio.

Per divenire punti di riferimento non basta l’esperienza maturata negli anni (caratteristica citata dal 60% degli intervistati), ma occorre anche mostrare capacità di ascolto e disponibilità (46%) ed agire in maniera coerente ed etica. 
Sempre più poroso è poi il confine fra dimensione online e dimensione offline. Gli “opinion leader fisici” sono chiamati a sfruttare appieno i mezzi social per rafforzare il legame con i loro “seguaci” e la gestione di più touchpoint diviene fattore dirimente nella scelta di un esperto (fattore citato dal 28% del campione e dal 37% degli under 40). Al contempo viene ribadita l’importanza della presenza offline: il 26,5% degli intervistati si affida a un esperto per decisioni di carattere personale solo se vi è la possibilità di incontrarlo anche di persona.

«Vogliamo fare la nostra parte per garantire alle persone un orientamento coerente nella società in cui viviamo e un’informazione consapevole - ha dichiarato Lucio Dionisi, responsabile Media Relations del Gruppo Credem -. Il progetto Opinion Leader 4 Future, arrivato al suo terzo anno di attività, ha alimentato un ampio dibattito e generato un crescente interesse. La creazione di questa newsletter costituisce un importante passo avanti perché consente di organizzare e rendere più sistematico il processo di divulgazione del sapere che ha prodotto l’iniziativa grazie all’esperienza ed il lavoro di decine di esperti, contributori e ricercatori».

«Opinion leader con il passare dei mesi si è configurato sempre più come una piattaforma di co-creazione di contenuti, ricerche e riflessioni inerenti i temi dell’informazione e dell’influenza; una comunità di esperti e ricercatori unita dal desiderio di condividere le proprie esperienze, ma anche una realtà capace di agire in termini di sensibilizzazione e formazione sulla società - spiega Sara Sampietro -. Grazie alla nuova newsletter il progetto potrà ancor meglio valorizzare queste sue potenzialità e aprirsi a nuovi pubblici, dando vita a uno spazio di dialogo e condivisione flessibile, aperto e di facile consultazione e aggiornamento».

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Redazione

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