Nell’ultimo periodo il Covid 19 ha dominato tutti gli aspetti del vivere, così non poteva mancare un’attenzione specifica all’esperienza degli studenti universitari al tempo della pandemia.
Gli atti di una ricerca di sociologia pubblicati per i tipi della Erickson Edizioni a cura di Giuseppe Monteduro con il titolo “Sotto esame”, propongono il punto di vista degli studenti universitari in Italia attraverso i dati raccolti tramite un questionario online somministrato durante il periodo centrale dell’emergenza, tra maggio e luglio 2020.
Il volume è stato presentato in un webinar su piattaforma on line a cura del Dipartimento di Sociologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Nell’introdurre i lavori, il professor Marco Lombardi, direttore del Dipartimento di Sociologia, ha proiettato tale ricerca in prospettiva futura, verso il prossimo anno accademico «in un processo consapevole di ritorno alla realtà, senza gettare via l’esperienza del cambiamento provocato dal Covid, considerando che non si può annullare questa esperienza e che ogni crisi accelera i processi in corso, come è accaduto dal punto di vista digitale». Di particolare rilievo, ha sottolineato il professor Lombardi, è stato l’impatto con le nuove forme di relazione, pur con il distanziamento sociale, che riguarda i tre attori dell’Università (studenti, docenti, personale amministrativo) e per questo ha auspicato che in modo consapevole i mesi estivi vengano utilizzati per arrivare ad un progetto che tenga conto di quello che c’è stato «non per diventare una università telematica o di recupero, ma per inseguire i maestri che avevano qualcosa da dire».
Il merito della ricerca è stato illustrato da Sara Nanetti, assegnista di ricerca della Facoltà di Scienze della formazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e da Matteo Moscatelli, assegnista di ricerca della Facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Sara Nanetti ha sottolineato come è cambiata la vita degli studenti all’interno dell’università, non tanto da un punto di vista didattico, ma esperienziale come cittadini. Riferendosi a un campione eterogeneo intervistato, comprensivo di tutto il territorio nazionale, si è soffermata sulla prospettiva degli studenti fuori sede, alcuni dei quali hanno fatto ritorno alla famiglia di origine, altri si sono fermati in appartamento o in collegio. Sono ancora vive le scene di coloro che si sono accalcati sui treni pur di tornare dalla famiglia nei paesi di origine, elemento che qualifica gli stili di vita e coglie la complessità relazionale.
Matteo Moscatelli si è soffermato sulle disuguaglianze emerse durante la pandemia tra gli studenti universitari e sulle relazioni sociali interrelate tra di loro. Soprattutto per le matricole, che non hanno avuto a disposizione un buon capitale sociale e una rete, è necessario recuperare il tempo perduto e offrire un aiuto ulteriore.
Successivamente gli studenti Federico Bertocchi, rappresentante degli studenti nel Senato Accademico, e Paolo Spagnuolo, rappresentante degli studenti in Facoltà, hanno evidenziato l’importanza di garantire i servizi dell’Università in periodo di pandemia e il ruolo dei rappresentanti degli studenti che si sono interfacciati con le autorità accademiche per segnalare difficoltà e necessità degli studenti e delle famiglie.
Al termine del webinar la professoressa Donatella Bramanti, docente di Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi, che ha moderato l’incontro, ha sottolineato l’importanza dell’Università come luogo di crescita e come apprendistato alla vita per gli studenti, che risultano interlocutori significativi e importanti, vanno tenuti in considerazione e non bisogna deludere.