NEWS | Giornata Mondiale del Sonno

«Studenti, le notti insonni sui libri non sono consigliabili»

14 marzo 2024

«Studenti, le notti insonni sui libri non sono consigliabili»

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Ogni venerdì prima dell’equinozio di primavera si celebra l'importanza di una buona dormita, quest’anno la Giornata Mondiale del Sonno ricorre venerdì 15 marzo.

La World Sleep Society, nata dalla World Sleep Federation e dalla Association of Sleep Medicine, ha lanciato per la prima volta la Giornata mondiale del Sonno nel 2008 per sensibilizzare la popolazione su quelli che sono i disturbi respiratori del sonno e sui relativi costi sociali della malattia.

Fondamentalmente dormire bene è la base della buona salute: scarica lo stress, aiuta a guardare il mondo con una prospettiva diversa e, soprattutto, è importante per il benessere mentale e fisico. Giacomo Della Marca, ricercatore in Neurologia e Responsabile della Stroke Unit del Policlinico Agostino Gemelli - Università Cattolica, campus di Roma, ci spiega perché a un buon sonno è correlata sempre una buona salute: «Il sonno è indispensabile per il funzionamento ed il ristoro dell’intero organismo, ed in particolare del sistema nervoso. Durante il sonno il cervello viene ‘ripulito’, la memoria viene rafforzata, gli apprendimenti sono consolidati. Le patologie del sonno, pertanto, si riflettono sullo stato psichico, e sulle capacità di attenzione, concentrazione, memoria. Inoltre, un cattivo sonno si ripercuote anche sul sistema cardiovascolare, aumentando il rischio di ipertensione, infarto e ictus».

Ma che cosa aiuta un buon sonno e che cosa invece disturba e nuoce al riposo notturno?
«Il sonno è un comportamento complesso, che richiede una adeguata fase di preparazione ed una fase di ‘consumo’. Per dormire bene è necessario quindi un ambiente adatto, dove siano ben controllati temperatura, umidità, esposizione alla luce ed al rumore. Inoltre, per dormire bene è necessario che il ritmo di sonno sia mantenuto costante e regolare. Infine, l’ansia, la depressione dell’umore e tutti gli stati di disagio psichico ed emotivo interferiscono negativamente con il riposo notturno». 

I disturbi del sonno possono colpire a qualsiasi età e tante possono essere le cause scatenanti, ma quali sono le più importanti ricadute sociali causate dal dormire male?
«I disturbi del sonno aumentano il rischio di patologie psichiche ed organiche. Tra le conseguenze sociali più studiate, ci sono la perdita di giornate lavorative, con il conseguente impatto economico, così come l’aumento della spesa per terapie farmacologiche e non. Non dimentichiamo inoltre l’aumentato rischio di patologie cardio- e cerebro-vascolari, che costituiscono una comune causa di morte o disabilità permanente. E il fine l’aumentato rischio di incidenti, sia sul lavoro che sulla strada. Il paziente con disturbi del sonno ha spesso sonnolenza diurna, e tende ad avere difficoltà di attenzione e ridotta abilità di concentrazione; pertanto, è molto più esposto al rischio di tali incidenti».

Pensando agli studenti: qualche consiglio per dormire bene e rendere al meglio nello studio e negli esami?
«I principali consigli sono racchiusi nelle norme di igiene del sonno, come mantenere ritmi di sonno e veglia regolari, evitare abuso di sostanze in prossimità del sonno (in particolare alcol e nicotina) ed evitare l’eccesso di attività fisica, o anche psichica, prima delle ore dedicate al sonno. Infine, le notti insonni passate a studiare non sono consigliabili: senza sonno, la memoria non può funzionare al meglio».

 

 


Immagine di freepik

Un articolo di

Graziana Gabbianelli

Graziana Gabbianelli

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