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TEDxUNICATT, un mondo di parole nel segno del cambiamento

17 aprile 2023

TEDxUNICATT, un mondo di parole nel segno del cambiamento

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Le parole sono un mondo, e sono ciò che ci rende umani. Il linguaggio, in senso più ampio, è quel che consente alle nostre idee, alle nostre emozioni, ai nostri sentimenti, di prendere forma. E, di conseguenza, di comunicare e interagire con il prossimo e contribuire al progresso della società che, a sua volta, lo influenza in un legame in continua evoluzione.

È stato questo il tema di Wor(l)ds in Progress, la quarta edizione del TEDxUNICATT, l'evento promosso da 70 studenti dell'Università Cattolica che, domenica 16 aprile, ha visto alternarsi, sul palco del Teatro Gerolamo di Milano, dieci speakers, provenienti da diversi ambiti: youtuber, scrittori, docenti, professionisti e scienziati attraverso il format TED, introdotti e presentati dall’influencer e alumna dell'Ateneo Diletta Begali, hanno provato a rispondere, da diverse prospettive, al complesso rapporto tra linguaggio e progresso sociale.

Temi alla base dell’inclusività, centrali nello speech dello scrittore Giacomo Mazzariol, autore del libro “Mio fratello rincorre i dinosauri”: «Il linguaggio inclusivo è un modo per ridurre le disuguaglianze, cercare di smontare i pregiudizi e inaugurare una modalità di linguaggio che valorizzi la persona nella sua interezza e non si fermi ai suoi limiti o ai suoi tratti più evidenti. Il potere del linguaggio è creare la base per una nuova parità. Per farlo è importante cercare di ribaltare la prospettiva perché la normalità è un concetto esclusivo; pertanto, è meglio considerare la diversità come una ricchezza. Parlare in modo corretto della disabilità - ha concluso - significa essere figli e figlie del proprio tempo».

Per la content creator e make-up artist Loretta Grace «se il nostro linguaggio non si ferma alle parole ma si porta dietro anche i valori e le intenzioni che sottendono allora affermiamo attivamente la diversità e lavoriamo anche per comunicare empatia, compassione e nonviolenza. Così cerchiamo di descrivere e creare la migliore realtà che possiamo immaginare, dove tutte le identità e le esperienze sono intese come preziose».

Un articolo di

Luca Aprea

Luca Aprea

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In un mondo digitale dove da un lato ci sono sostegno e condivisione, e dall’altro, insulti ed esclusione – si interroga Benedetta Balestri, Co-Founder & Managing Director di One Shot Group - qual è l’impatto della comunicazione online? Se il linguaggio ci dice chi siamo, lo slang della generazione Z è uno specchio dei comportamenti, dei modi di essere e delle idee che stanno plasmando il futuro.

A portare il loro contributo, sul palco del teatro di piazza Beccaria, anche quattro docenti del nostro Ateneo: Patrizia Catellani, Ivana Pais, Savina Raynaud e Francesco Chillemi che hanno raccontato il loro rapporto con linguaggio, progresso e cambiamento sulla base della propria esperienza accademica: un percorso attraverso le parole del lavoro, alcune nuove come algoritmo e altre dal significato rinnovato come reputazione, la "strana coppia" formata da psicologia sociale e intelligenza artificiale, la filosofia e un particolare focus sul ruolo, troppo spesso sottovalutato, di uno strumento dalle infinite potenzialità: l’alfabeto.

Sara Garofalo, invece, ha portato sul palco il contributo delle neuroscienze: «Possiamo creare una narrativa positiva e guidare noi stessi e chi ci circonda verso il tipo di mondo che vogliamo vedere».


Un altro aspetto, di grande attualità, affrontato nel corso dell’evento, è quello relativo al metaverso. Ad aprire la giornata, infatti, sono stati due partecipatissimi workshop: Il primo, tenuto da Erica Mattaliano, dedicato alle nuove modalità di comunicazione nel mondo della musica e il secondo, a cura di Nicholas Kovacich, dedicato proprio al metaverso. E proprio a questo mondo ha dedicato il suo talk Matteo Bonente, Customer transformation di PwC, che ha condotto il pubblico alla scoperta di questa nuova realtà e della sua importanza per le imprese: «Non è un luogo in cui l’individuo accede per interfacciarsi alle aziende, ma a cui al contrario l’azienda deve accedere, in modo da adeguarsi agli interessi e agli usi dei propri clienti, per attrarli».

Un appassionato speech sull’importanza del cambiamento è stato invece al centro dell’intervento di Angelino Alfano, alumnus della Cattolica nonché titolare, nel corso della sua carriera politica, di importanti ministeri come Giustizia, Interni ed Esteri: «Non dovete aver paura della solitudine, delle vostre paure. Abbiate fiducia, tutto quel che avete imparato vi aiuterà, è uno "zaino" al cui interno ci sono tutti gli attrezzi utili. Ma soprattutto preparate il vostro animo al cambiamento. Dato che è inevitabile tanto vale andargli incontro. Non dovete aver paura di cambiare perché cambiare rinnoverà i vostri sogni. Nella vita, se ti sei lasciato qualcosa indietro vuol dire che sei andato avanti».  

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