Personalmente ritengo che non si debbano temere i nuovi strumenti tecnologici ma imparare a utilizzare con saggezza le innovazioni per costruire nuovi percorsi didattici e di ricerca -ha dichiarato il rettore dell’Università Cattolica Franco Anelli-. le grandi sfide globali del nostro tempo hanno reso urgente la necessità di formulare nuovi modelli di pensiero». L’approccio multidisciplinare con cui SACRU affronta i temi e le grandi questioni del nostro tempo è una chiave vincente: «Questo è molto importante perché, come sappiamo, nella sua lettera enciclica Laudato Si', Papa Francesco ha chiesto un dialogo virtuoso tra diverse discipline per rafforzare l'impatto della scienza per il bene comune».
Proprio questo è il filo rosso che guida i lavori delle sessioni plenarie e parallele in cui si articola il convegno, che nella giornata di domani si concluderà con un’anticipazione del Position Paper del network sul tema dell’AI: «Sono fiducioso -ha sottolineato Anelli-, che questo Colloquio Scientifico non sarà solo un'occasione per esaminare i vantaggi e i rischi di una particolare tecnologia. Al contrario, spero che riguardi gli scopi e le aspirazioni fondamentali delle università cattoliche in una società tecnologicamente avanzata. Gli atenei devono stare al passo con i tempi ed essere aperti all'innovazione».
Per fare ciò e incidere sulla realtà tutte le realtà educative devono sapere rischiare. Specialmente quando hanno a che fare con il futuro, di cui l’Intelligenza Artificiale è la più chiara manifestazione nel nostro presente: «Il rischio, lo sappiamo bene, è indissociabile da un contesto educativo degno di tale nome -ha confermato Tolentino-. Rischio ragionevole è, per esempio, nel contesto attuale, mantenere le priorità debitamente salvaguardate: la priorità dell'etico sul tecnico, il primato della persona sulle cose».
Diventa necessario quindi scegliere su cosa puntare e per il cardinale Tolentino la strada è chiara: «L'investimento da fare è nella formazione di ogni membro della famiglia umana affinché possa sviluppare le proprie potenzialità cognitive, creative, spirituali ed etiche, e così contribuire, in un modo qualificato, al bene comune. La grande questione che sta dietro all'intelligenza artificiale continua ad essere antropologica». Tolentino, richiamandosi alle parole del Santo Padre, ha sottolineato come la vera frontiera sarà sempre più quella dell’algor-etica: le Intelligenze Artificiali non sono neutrali ma implicano la necessità di avere corpi sociali intermedi che diano rappresentanza alla sensibilità etica di ricercatori, educatori e scienziati. Il mondo tecnologico è sempre più complesso e tale aspetto non può essere abbandonato alla sensibilità del singolo.