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Intelligenza Artificiale, il futuro in cattedra
Cinquecento studenti delle superiori hanno partecipato al convegno di Scienze della formazione sull'AI tenutosi in Cattolica
| Filippo Lezoli
07 novembre 2024
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L’Intelligenza Artificiale sta cambiando la Medicina?
È una delle domande più frequenti che da qualche anno, ormai, si pongono medici, professionisti, aziende. Ed è una delle domande, applicata generalmente a tutti i campi del sapere, che non possono non porsi coloro che sono chiamati a educare e formare le giovani generazioni, particolarmente quelle che stanno studiando e compiendo le prime esperienze per curare le malattie e prendersi cura delle persone malate.
Sulla scia di questo interrogativo e di tutte le possibili innovazioni che ne discendono, alcune delle quali già divenute realtà, nel Campus di Roma dell’Università Cattolica inizierà il 14 novembre, nell’Aula Brasca del Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, un Ciclo di seminari mensili dal titolo “AI4Med – Artificial Intelligence in Medicine”, promosso nell’ambito del Corso di laurea in Medicine and Surgery della Facoltà di Medicina e chirurgia, come attività didattica di approfondimento e arricchimento per tutti gli studenti, aperta alla comunità universitaria e ospedaliera della Sede e a tutto l’Ateneo.
I Seminari, con la supervisione scientifica e organizzativa del Prof. Giovanni Gambassi, presidente del Corso di laurea in Medicine and Surgery, e dell’Ing. Giuliano Pozza, Chief Information Officer dell’Università Cattolica, si terranno dalle ore 15.00 alle ore 17.00, nelle sottostanti date, dal prossimo mese di novembre al mese di maggio 2025 e potranno essere seguiti in diretta streaming attraverso il seguente link.
Saranno incontri a più voci che, com’è proprio e stimolato dal nuovo sapere “ibrido” e multidisciplinare, faranno incontrare docenti universitari, rappresentanti di aziende multinazionali del settore, studenti e specializzandi che insieme affronteranno principi, casi di studio, esperienze e applicazioni già reali.
«L’intelligenza artificiale fa parte ormai della nostra vita quotidiana. La medicina, però, è un’area di applicazione molto diversa da quelle in cui l’intelligenza artificiale è applicata routinariamente – anticipa il Prof. Gambassi –. “Certo, già oggi le sue applicazioni cambiano il modo in cui facciamo diagnosi, trattiamo e gestiamo molte malattie, rendendo le cure più precise, veloci e accessibili. Tuttavia, siamo progrediti fino ad un punto soglia che ridefinirà la natura stessa dell’assistenza medica nell’immediato e nel più lontano futuro. Per realizzare appieno le possibilità dell’intelligenza artificiale, occorre armonizzarla con i processi clinici già in atto, formando il personale medico-sanitario sull’utilizzo delle nuove tecnologie».
«Inoltre, - continua Gambassi - l’impiego della intelligenza artificiale in medicina richiede la collaborazione di tutte le parti coinvolte affinché sia utilizzata in modo responsabile, equo e vantaggioso per i pazienti. Le scelte di fronte alla comunità scientifica, infatti, non sono nemmeno più meramente tecnologiche ma piuttosto riguardano la persistenza della medicina come una professione umana e quindi morale».
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