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Giada Romiti: dai mondiali di pattinaggio alla laurea in un vortice di emozioni

30 ottobre 2025

Giada Romiti: dai mondiali di pattinaggio alla laurea in un vortice di emozioni

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Per Giada Romiti non c’è stato nemmeno il tempo di scendere dall’aereo in arrivo da Pechino, dove ai mondiali di pattinaggio a rotelle ha portato a casa un bel quarto posto, e la mattina dopo è subito corsa in Università a discutere la tesi. All’euforia per il bellissimo piazzamento portato a casa ai mondiali di pattinaggio si è aggiunta quella per lo splendido 110 e lode con cui ha chiuso, nella Facoltà di Economia e Giurisprudenza del campus piacentino, il percorso di laurea magistrale in General Management, all’interno del programma Dual Career dedicato agli studenti-atleti. Un turbinio di emozioni, il quarto posto a Pechino dove Giada Romiti ha letteralmente volato sui pattini che indossa da quando era bambina e poi la laurea in Cattolica a Piacenza, che la 26enne di Sarzana deve ancora metabolizzare.

«Non ne ho ancora avuto il tempo – dice -. Del resto domenica pomeriggio sono atterrata dopo aver trascorso 13 giorni a Pechino e lunedì ho subito discusso, con la professoressa Roberta Virtuani, la mia tesi in Mental coach in azienda per la gestione del cambiamento e la leadership». I libri Giada a Pechino se li è portati fin quasi sulla pista di pattinaggio. «Ho dovuto concludere tutto quanto prima di partire – racconta la 26enne che sogna di diventare manager d’azienda – e poi, una volta arrivata ai mondiali, ripassavo la discussione appena possibile, tra un ritaglio di tempo e l’altro». Del resto Giada a gestire energie e tempo è abituata. «Se vuoi portare avanti l’attività di atleta e al tempo stesso studiare – dice – devi saperti organizzare».

Un articolo di

Mariangela Milani

Mariangela Milani

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«Io – aggiunge – terminate le lezioni in Cattolica a Piacenza mi facevo un’ora e quaranta minuti di auto per tornare a Sarzana e poi andare ad allenarmi». Per la cronaca la 26enne aspirante manager e pattinatrice si allena, oltreché con la nazionale, con Pattinoclub La Spezia. «Quando non avevo lezione – racconta ancora Giada Romiti – avevo doppio allenamento più la preparazione atletica, motivo per cui in definitiva il tempo per studiare lo trovavo di norma la sera o al mattino presto».

«Dual Career – aggiunge – mi ha dato una mano in questo senso. Ad esempio quando gli esami hanno coinciso con i campionati italiani, fondamentali per la selezione ai mondiali, mi è stata data la possibilità di spostarli. Il giorno stesso della discussione della tesi – aggiunge – era stato fissato il 20 ottobre, ma io sarei stata in Cina quel giorno, motivo per cui grazie a Dual Career anche la data della laurea è stata posticipata».

«Siamo orgogliosi della nostra studentessa Giada – dice la professoressa Roberta Virtuani -, laureata con il massimo dei voti alla magistrale in contemporanea a una brillante carriera sportiva nel pattinaggio artistico a rotelle».

«Ha affrontato il lavoro di tesi con grande professionalità e passione. È riuscita – aggiunge la docente - a coniugare le competenze maturate in ambito sportivo con quelle acquisite nel suo percorso universitario, dimostrando una straordinaria capacità di gestione del tempo».

«Come sua relatrice, sono felice di aver accompagnato Giada in un percorso di crescita e maturazione. Oggi è pronta per affrontare nuove sfide anche nel mondo del lavoro, dove potrà esprimere al meglio il suo talento».

Sui pattini Giada ci è salita a nove anni. «Prima – dice – ho fatto danza classica. Poi per caso, accompagnando una mia amica ad un allenamento e vedendo lei sui pattini ho deciso di provare». Da quel momento è scoccata la scintilla che anno dopo anno l’ha portata ai mondiali. «Mi sono appassionata – dice – e ho iniziato a salire di categoria». A 13 anni i primi europei, in Francia, replicati nel 2017 e poi di nuovo lo scorso anno in Portogallo, dove Giada è salita sul terzo gradino del podio, fino ai mondiali di Pechino di quest’anno. «Fisicamente non mi sento ancora arrivata – dice -. So che posso dare, ma non per molto». Per questo la neolaureata pensa al dopo, che per lei significa una carriera come manager d’azienda. «Mi piacerebbe occuparmi di strategia d’azienda, ma vedremo. Non mi pongo limiti». Per chi come lei è abituata a danzare sui pattini, i limiti, in fin dei conti, sono fatti per essere superati.

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