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Per la potatura c'è l'app giusta
Un gruppo di studenti dell'Università Cattolica si è aggiudicato il primo premio al “Laboratorio per l’Imprenditorialità” con un'app che aiuta gli agricoltori nella potatura
| Filippo Lezoli
03 settembre 2024
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Lo scorso 1° luglio è stato un giorno molto importante per Maria Grazia Alianello, se non di più, sicuramente pari, per l’emozione e la soddisfazione al 16 luglio, giorno in cui si è laureata in Scienze linguistiche, indirizzo "Lingua per l’impresa", all’Università Cattolica di Milano.
Il 1° luglio è il giorno in cui Maria Grazia ha sostenuto il suo ultimo esame: Finanza aziendale. «Raggiungere questo obiettivo ha significato molto più che superare un semplice esame: ha rappresentato la fine di un percorso tortuoso e l’inizio di una nuova fase, con meno incertezze e più fiducia in me stessa» – afferma infatti la neolaureata –, aggiungendo: «Avevo già provato a dare questo esame altre volte e ogni tentativo fallito aveva lasciato un segno. Per questo motivo, quando finalmente ho avuto la conferma di averlo passato, è stato estremamente surreale sentire quel peso enorme che mi si toglieva dalle spalle. In quel momento ho capito che stavo chiudendo un capitolo della mia vita che era stato non solo impegnativo, ma anche emotivamente faticoso». Se ripensa a quell’1° luglio, a quel giorno del suo ultimo esame, Maria Grazia è un fiume in piena di ricordi e parole: «Ero incredula ed euforica allo stesso tempo. Sono corsa fuori dall’aula per chiamare tutte le persone che mi sono state vicine durante la preparazione di questo esame. Non riuscivo a contenermi, perché più ripetevo l’esito ad alta voce, meno riuscivo a realizzare di avercela fatta e di averlo superato».
Se emozioni e sensazioni contrastanti hanno quindi caratterizzato il giorno dell’ultimo esame, una buona dose di ansia ha invece accompagnato Maria Grazia durante la notte precedente all’esame: «Pensavo sinceramente che non ce l’avrei fatta. Ero sopraffatta dall'ansia e dalla paura di fallire, sensazioni che si erano accumulate durante le settimane di studio intenso. Quella sera ero a casa da sola, cercavo di calmarmi ripetendo a mente i concetti, ma ogni volta che ci provavo, mi sembrava di dimenticare tutto. In quel momento, mia nonna mi chiamò, quasi come se avesse percepito la mia agitazione, anche se non le avevo parlato del mio stato d’animo, e decise di chiamare mia zia, chiedendole se potesse aiutarmi a ripetere». E fu così che con l’aiuto della zia, Maria Grazia passò la sua “notte prima dell’esame” ripassando, concentrandosi sulle nozioni che meglio conosceva «in modo da acquisire maggiore sicurezza, anche se dentro di me sentivo di essere ancora lontana dall’essere pronta». Tuttavia, parlare con la zia, anche solo al telefono, è stato molto utile e di aiuto per Maria Grazia che racconta infatti di averla chiamata subito, non appena superato l’esame, come prima persona a cui comunicare, entusiasta, la bella notizia.
Anche se può sembrare un po’ strano e inusuale, il primo esame del suo percorso universitario – Storia economica – è stato quello che Maria Grazia, da fresca matricola della Facoltà di Scienze linguistiche e letterature straniere, ha invece affrontato con maggiore tranquillità, in quanto aveva già approfondito la materia durante gli anni del liceo e quindi, come spiega, non aveva «quella pressione di dover imparare tutto da zero».
Oggi che tutti gli esami sono stati superati, da laureata, c’è una cosa molto importante che Maria Grazia dice di aver imparato dai suoi anni di studi in Cattolica: «Per quanto possa essere una bella soddisfazione farcela con le proprie forze, non bisogna vergognarsi di chiedere aiuto. Spesso è meglio uscire dai propri schemi mentali e confrontarsi con altre persone per vedere le cose da prospettive differenti. Per me è stato fondamentale chiedere consigli ai compagni di corso, ad altri studenti, riguardo a quale esame dare priorità, così come poter organizzare al meglio lo studio quotidiano».
Ma nel racconto dell’impegno e dell’organizzazione per lo studio in vista di ogni esame da sostenere, Maria Grazia non dimentica di raccontare le piccole scaramanzie messe in atto ad ogni sessione: da quelle più comuni, e condivise da molti studenti, di non rivelare mai la data dell’esame, a quelle più personali di indossare sempre una maglietta bianca durante gli esami orali e di farsi delle piccole treccine tra i capelli, così come quello di portare, nascosto in una tasca, un sacchettino con del sale.
Con la professoressa Rossella Chiara Gambetti come relatrice, Maria Grazia si è laureata con una originale tesi intitolata Cottagecore: analysis of the trend and its relationship with escapism che molto l’ha appassionata nella sua elaborazione: «Ho approfondito le origini di questo trend bucolico, analizzando come e perché è emerso, e in che modo si manifesta in diversi ambiti come l'abbigliamento, la musica e il cinema. Ho anche esplorato i suoi riferimenti storici, individuando le influenze del passato che hanno contribuito alla sua diffusione e indagando il legame tra il cottagecore e il desiderio di evasione, cercando di capire perché, in tempi moderni, questo stile di vita ideale stia affascinando sempre più persone».
Dopo il traguardo della laurea, la neodottoressa ha deciso di prendersi un anno sabbatico «per acquisire esperienza diretta nel mondo del lavoro, per cercare ed esplorare diverse e nuove possibili opportunità e comprendere meglio quale tipo di specializzazione scegliere nel campo del marketing e della comunicazione».
Ha tanti sogni in testa Maria Grazia, sicuramente i suoi anni di studio in Cattolica le hanno regalato determinazione, voglia di fare e uno sguardo ampio che la porta lontano: «Voglio raccogliere esperienze e affinare le mie aspirazioni professionali, con l'obiettivo di arricchire il mio percorso accademico e professionale».
Un articolo di