È la fonte di energia con minore impronta di carbonio e ha un impatto ambientale ridotto. Gran parte dell’energia del vento, però, resta inaccessibile all’uomo. In occasione della Giornata mondiale del vento - che si celebra in tutto il mondo il 15 giugno ed è organizzata dall’EWEA (European Wind Energy Association) e dal GWEC (Global Wind Energy Council) per promuovere l’energia del vento come fonte pulita e inesauribile. Angelo Finco, ricercatore del Dipartimento di Matematica e fisica “Niccolò Tartaglia” dell’Università Cattolica, campus di Brescia, fa un quadro della situazione attuale e delle possibili potenzialità future dell’energia eolica in Italia.
“…you don’t need a weatherman to know which way the wind blows…” così cantava Bob Dylan nella sua canzone Subterranean Homesick Blues nel lontano 1965. Nella realtà, sapere dove soffia il vento e con che intensità sono informazioni molto importanti che ci possono aiutare nell’installazione di nuovi impianti eolici e, quindi, nel processo di decarbonizzazione del nostro paese.
Attualmente in Italia l’energia eolica copre circa il 7.6 % del fabbisogno elettrico nazionale a fronte di una capacità di produzione intorno a 12 GW. Il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) dell'Italia delinea gli obiettivi e le strategie del paese per la transizione energetica fino al 2030. Questo piano prevede un ruolo crescente per le energie rinnovabili, inclusa l'energia eolica, al fine di raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e di riduzione delle emissioni di CO2, in particolare, per l’energia eolica si prevede di raggiungere i 20 GW di produzione entro il 2030, un obbiettivo decisamente ambizioso ma non impossibile.