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L’Università Cattolica e le sfide educative: un Ateneo generatore di speranza

13 settembre 2024

L’Università Cattolica e le sfide educative: un Ateneo generatore di speranza

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«L’università non è solo un luogo dove apprendere dei contenuti, ma anche dove si aiutano i giovani a comprendere la dimensione del ‘noi’» – così, in uno dei passaggi più significativi del suo intervento, il Cardinale Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, nel dialogo con la professoressa Elena Beccalli, Rettore dell’Università Cattolica, moderato da Alessandro Zaccuri, Direttore della Comunicazione dell’Ateneo, che si è tenuto il 12 settembre nella Sede di Roma, a conclusione delle quattro giornate del Seminario di studio che riunisce ogni anno i docenti di Teologia e gli assistenti pastorali dal titolo “Generatori di speranza. In cammino con i giovani nella luce del Giubileo”.

Il dialogo tra il Card. Matteo Zuppi e il Rettore Elena Beccalli

«L’Università Cattolica e noi ricercatori abbiamo una grande responsabilità: dobbiamo considerarci veri ‘artefici di speranza’, attraverso studi e cambiamenti che possono imprimere un cambio di visione rispetto al tempo presente – ha detto il Rettore Beccalli -. Ciò è possibile ascoltando e comprendendo i giovani e puntando il tutto su una prospettiva educativa. Affiancare i giovani prendendoci cura di loro, educandoli alla voglia di partecipare nella vita sociale, così come alla costruzione di progetti, è un seme piantato per far nascere la speranza».

Le giornate di studio: riflessioni teologiche, approfondimenti culturali, programmi per il futuro

Una tappa nel cammino universitario comune, un itinerario creativo riscoprendo l’essere comunità, l’importanza delle relazioni e dell’educazione non come trasmissione di istruzioni, ma come cura e formazione delle persone che nel prossimo futuro compiranno scelte e si assumeranno responsabilità, nella costante ispirazione della “Spes non confundit”, la Bolla di indizione del Giubileo Ordinario dell’Anno 2025: tutto questo è stato il Seminario di studio che quest’anno ha avuto la Speranza come bussola di percorsi, bilanci, idee e orizzonti, in due sedi, l’Ospedale isola Tiberina-Gemelli Isola e il campus di Roma dell’Università Cattolica, in cui le “medical humanities” si concretizzano nella cura non solo fisica, ma anche spirituale e umana.

Un articolo di

Federica Mancinelli

Federica Mancinelli

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Il Seminario ha avuto inizio, il 9 settembre, nell’Aula magna dell’ospedale Isola Tiberina-Gemelli Isola con i saluti istituzionali del Rettore Elena Beccalli e del Dottor Paolo Nusiner, Direttore Generale dell’Ateneo e Presidente dell’Ospedale.

L'incontro di apertura all'Ospedale Isola Tiberina - Gemelli Isola

In sintonia con la missione dell’Università Cattolica, docenti di teologia e Assistenti pastorali hanno riflettuto nel corso delle giornate, dal punto di vista sociale, culturale e teologico, sull’importanza di saper discernere i segni dei tempi per farli diventare segni di speranza, seguendo l’esortazione contenuta nella Bolla papale (n. 7).

E lo hanno fatto, oltre alle sessioni plenarie e pubbliche in apertura e chiusura del Seminario, anche attraverso incontri comuni di approfondimento culturale e scientifico con i docenti dell’Ateneo Silvano Petrosino, Daniele Bruzzone, Gabriele Sani e Maria Luisa Di Pietro, accanto a incontri didattici e di programmazione e riunioni dei gruppi di lavoro. Tenendo sempre presente il contesto del Cammino Sinodale che nella giornata dell’11 settembre ha avuto un’importante tappa di condivisione nell’incontro plenario con l’intervento della Professoressa Giuseppina Di Simone, docente di Teologia alla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale e membro dell’Assemblea del Sinodo dei Vescovi e della Presidenza del Cammino Sinodale in Italia: “Concretezza e lungimiranza: sono queste le vie che ha tracciato finora il Cammino Sinodale, attraverso cui vogliamo essere esattamente, come per il Giubileo, “generatori di speranza”. È proprio questo il fine ultimo del percorso: quella che si attende dalla Chiesa è una parola di speranza che ha il carattere dell’esperienza, nella vita concreta, della testimonianza. Ma contemporaneamente guardando lontano e sognando insieme: ciò che permette di ripensare la realtà e rigenerare il pensiero. In un tempo in cui non manca il desiderio di Dio: occorre solo, con un nuovo sguardo, imparare a scorgerlo”.

“Indirizzi di Ateneo circa le pari opportunità, i linguaggi inclusivi e le questioni di genere" è il titolo della relazione che la Professoressa Raffaella Iafrate, Docente di Psicologia e Delegata del Rettore per le Pari opportunità dell’Ateneo, ha tenuto , nello stesso mercoledì 11, nel campus di Roma, illustrando tutte le iniziative in essere e i progetti futuri dell’Ateneo, nell’ambito della Task Force sulle Pari Opportunità: “Superare le discriminazioni di genere e valorizzare le figure femminili all’interno della nostra Università è stato ed è il nostro proposito – ha detto la Professoressa –, ma non come mera affermazioni di diritti o rivendicazione di differenze, bensì come riconoscimento della dignità di ogni persona nella sua unicità differenziata, verso la protezione delle fragilità e la piena valorizzazione delle persone nella loro dimensione relazionale. Tutto questo anche attraverso alcune Linee guida: sul linguaggio inclusivo, sul sostegno alla genitorialità di studenti e studentesse, sulle carriere alias”.

E ancora, il 12 settembre, i tre Panel dei Laboratori di speranza in Università Cattolica del Sacro Cuore con la partecipazione del Professor Antonio Gasbarrini, Preside della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Ateneo e della Professoressa Antonella Occhino, Preside della Facoltà di Economia dell’Ateneo, dedicati a Scienze mediche, nuove tecnologie, solidarietà e sfide etiche; Cultura democratica e cittadinanza sostenibile; Povertà, debito, finanza e new economy.

A conclusione di ogni giornata le concelebrazioni eucaristiche presiedute da S. Em. Card. Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero per le cause dei Santi, da S. E. Mons. Rino Fisichella, Pro-Prefetto della Sezione per le questioni fondamentali dell’evangelizzazione nel mondo, e da S. Em. Card. Mario Grech, Segretario Generale della Segreteria del Sinodo dei Vescovi.

Al termine delle quattro giornate S. E. Mons. Claudio Giuliodori, Assistente Ecclesiastico generale dell’Università Cattolica e Presidente della Commissione Episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università, ha formulato le conclusioni del Seminario di studio: «In queste quattro giornate – ha detto il Vescovo – abbiamo condiviso un programma molto intenso, affrontando temi che concorrono a far crescere ciascuno di noi e l’intera comunità universitaria. Abbiamo sviluppato un intenso dialogo inter e transdisciplinare tra i saperi che, con l’aiuto della teologia e dell’etica, diventano sapienza viva e garanzia di crescita per ciascuno e per l’intera società. La speranza è memoria viva del futuro, e il futuro non è incertezza, ma attesa di un compimento già in essere e nello stesso tempo in divenire: in questa prospettiva, come Ateneo dei cattolici italiani, siamo chiamati a partecipare all’evento giubilare per andare ancor di più in profondità nei dinamismi sia della comunità ecclesiale sia della realtà sociale. Il mondo si trova ad affrontare continue e difficili sfide, ma continua ad essere generativo proprio grazie alla speranza che per noi è certa e ben radicata in Cristo, come afferma San Paolo nella lettera ai Romani (cfr. 8,22-25)».

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