Più che un convegno, l’atmosfera che si è respirata venerdì 19 dicembre nell’aula 110 di via Nirone è stata quella di una riunione tra amici che si ritrovano dopo tanto tempo per celebrare un maestro. Con questo spirito si è svolta la Giornata di studio in onore di Luigi Filippini, promossa su iniziativa di amici, colleghi, studiosi e allievi in collaborazione con il Dipartimento di Politica Economica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
L’intera giornata trascorsa fra interventi scientifici, ricordi personali e testimonianze affettuose ha restituito il profilo umano e accademico di Luigi Agostino Filippini, studioso di rilievo e figura significativa nella preparazione di generazioni di economisti.
Formatosi alla London School of Economics e alla Harvard University, Filippini è stato professore di Economia dell’Innovazione e della Competitività all’Università Cattolica del Sacro Cuore. I suoi interessi di ricerca si sono concentrati sui temi di Industrial Organization, teoria della produzione e analisi dell’interdipendenza industriale, con risultati pubblicati in prestigiose riviste internazionali.
«Bentornato nella tua Università», ha esordito la Preside Antonella Occhino che, aprendo i lavori, ha ripercorso la carriera accademica del professor Filippini. Un percorso cominciato proprio in Cattolica, dove si è laureato nel 1971 con una tesi discussa con l’insigne economista Luigi Lodovico Pasinetti e con correlatore Mario Faliva, ottenendo il Premio Gemelli come miglior laureato in Economia di quell’anno. Dopo diverse esperienze accademiche in altri atenei, è tornato in Cattolica, assumendo nel 1990 il ruolo di professore ordinario, incarico che ha ricoperto a lungo. Proprio come segno di riconoscenza per il suo contributo scientifico e umano, la Preside Occhino gli ha consegnato una medaglia a nome della Facoltà di Economia.
«Fare ricerca insieme è la dimensione più importante in una comunità di produzione scientifica», ha affermato il Direttore del Dipartimento di Politica Economica Marco Vivarelli, richiamando il senso profondo del lavoro condiviso che ha caratterizzato l’esperienza di Filippini.
Il primo panel, dedicato a “Luigi Filippini, il nostro Prof: insegnamenti e prospettive di ricerca”, è stato uno dei momenti più intensi della giornata. Sono intervenuti Valentina Bruno, Maurizio Zanetti, Francesco Zanetti, Luca Bossi ed Emanuela Randon, che hanno portato il ricordo degli anni da studenti in un clima fortemente partecipato.
Attraverso parole e immagini - con la proiezione di foto degli anni passati - è emersa la figura di un professore gentile, elegante, generoso, ma al tempo stesso rigoroso nello studio, esigente nel confronto simultaneo tra fonti diverse, attento alla disciplina in aula e al rispetto reciproco. Filippini è stato ricordato come abile scopritore di talenti, sempre disponibile e incoraggiante con gli allievi che indirizzava alla carriera universitaria, spronandoli a formarsi all’estero per imparare a «pensare in grande», convinto che «è l’esperienza della differenza che rivoluziona la vita».
Di qui l’invito costante alla curiosità e al coraggio, a essere seri ma non seriosi: «Sorridi, scherza, divertiti», una delle frasi che molti ex studenti hanno riconosciuto come un suo tratto distintivo. Con ironia e affetto sono stati rievocati anche episodi diventati quasi “leggendari”: il controllo scrupoloso (ma con gentilezza) perché non si copiasse agli esami, le cene natalizie con gli ex studenti per restare aggiornato sulle loro vite personali e professionali, e la sua abitudine di sorprendere tutti con un piccolo dono, saldando personalmente il conto della cena comunitaria.
La giornata è proseguita con le sessioni dedicate all’organizzazione industriale e all’innovazione, e con il secondo panel sulle sfide e le direzioni future degli studi economici, che hanno riaffermato la vitalità delle linee di ricerca care a Filippini e la loro attualità nel dibattito contemporaneo, nelle relazioni di colleghi e altri studiosi di altre università italiane e straniere.
A conclusione del convegno ha preso la parola lo stesso professor Luigi Filippini con un intervento dal titolo “Le persone che ho incontrato”, che ha rappresentato un momento di intensa riflessione personale. «Un aspetto fondamentale della vita universitaria sono le persone che si incontrano. È lì che avviene la vera formazione, in un continuo susseguirsi di generazioni, fatto di generosità, di esempi e di relazioni che restano nel tempo». Un intervento lontano da ogni autocelebrazione, in cui il professore con semplicità e profondità ha ripercorso il proprio cammino accademico attraverso le figure che ne hanno segnato la crescita, sottolineando il ruolo decisivo della generosità, del confronto intellettuale e dell’alleanza tra generazioni, tema che l’Ateneo sta facendo proprio aderendo all’invito del rettore Elena Beccalli in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico, cifra appunto della giornata di studi a lui dedicata.
Una riflessione che ha dato il tono finale a un incontro riuscito non solo come evento scientifico, ma come autentico atto di riconoscenza collettiva, capace di tenere insieme rigore accademico e calore umano, nel segno di un maestro che ha lasciato un’impronta profonda nella comunità universitaria.