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Norberto Galli, il pedagogista della famiglia

07 ottobre 2022

Norberto Galli, il pedagogista della famiglia

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Pedagogia della famiglia, pedagogia dei valori e recupero dell’educazione morale e religiosa. Tre concetti chiave che costituiscono l’ossatura di tutta l’opera di Norberto Galli, il pedagogista che ha ricoperto la cattedra di Pedagogia generale in Università Cattolica dal 1976 al 2001 e al quale la facoltà di Scienze della formazione e il Dipartimento di Pedagogia hanno dedicato la giornata di studi “Norberto Galli. Ricordo di un maestrogiovedì 6 ottobre.

«Per molti di noi è stato un docente, un compagno di viaggio, un amico e il suo magistero ha alimentato il percorso scientifico e la crescita personale di molti presenti» - ha dichiarato all’apertura dell’incontro il preside della Facoltà Domenico Simeone.

Un ricordo condiviso anche dalla direttrice del Dipartimento Simonetta Polenghi che ha ricordato il rigore scientifico di Galli con cui lei, giovane dottoranda in Pedagogia proveniente da studi filosofici, si era dovuta confrontare. 

Un ricordo particolare di don Norberto Galli è stato portato dal professor Luciano Pazzaglia, già docente dell'Università Cattolica, che ne ha sottolineato l’apertura al dialogo, l’assenza di pregiudizi ideologici nell’avvicinarsi alla prospettiva laica, la formazione di giovani ricercatori, la sua presenza ai dibattiti culturali degli ultimi anni del secolo scorso e l’attenzione alle scienze umane come la psicologia, la sociologia, l’antropologia. 

«I tre nodi tematici per Galli erano la pedagogia dei valori; la battaglia per il recupero della dimensione religiosa e morale all’interno dei programmi della scuola con motivazioni culturali e non ecclesiastiche; la pedagogia della famiglia, letta e studiata nel contesto delle macro e micro trasformazioni socio culturali del tempo.

Durante l’incontro, a tracciare il ritratto più completo del suo maestro è stato il professor Luigi Pati, già preside della Facoltà di Scienze della formazione, che ha avuto don Galli come insegnante e amico lungo tutta la sua carriera di ricercatore. Dal suo racconto, passando in rassegna le pubblicazioni del Maestro, è emersa una personalità spiccata, rigorosa nell’approccio scientifico e al tempo stesso accogliente e propensa alla cura per le persone. 

Il testo che l’ha consacrato a “pedagogista della famiglia” è del 1965: Educazione familiare e società che contiene alcuni elementi qualificanti la sua visione della pedagogia, ovvero la concezione antropologica tomistica e rosminiana su cui innesta il personalismo. 

Alla base della pedagogia di Galli c’è il concetto di persona come essere relazionale e la giustificazione stessa dell’educazione si basa proprio sull’antropologia. Di qui l’importanza del dialogo che anche il professor Pati ha ribadito, tra le scienze che si occupano dell’uomo e che possono offrire dati empirici.

«Tre elementi qualificano la riflessione sulla famiglia di don Norberto Galli - ha dichiarato Pati -. Innanzitutto, l’idea che parlare di persona significa parlarne come “essere familiare”, ovvero strettamente connesso alla famiglia. Di qui la ricerca per aiutare l’uomo a costruire un rapporto coniugale e familiare attraverso il quale conseguire il completamento personale. E questo considerando non solo le famiglie tradizionalmente intese ma anche i diversi tipi di unione».

Un secondo elemento è costituito dal rapporto tra famiglia e società a cui Galli ha dedicato diversi volumi: Educazione familiare e società del 1965, Educazione familiare e società complessa del 1991 e Educazione familiare alle soglie del terzo millennio del 1997. Infine, la terza caratteristica è il contributo allo studio della famiglia in una prospettiva evolutiva.

Un tema quello della famiglia che, attraverso le costanti valoriali della fedeltà, della cura, dell’apertura alla vita, del dialogo intergenerazionale, è sempre connesso in Norberto Galli a quello dell’educazione morale.

La giornata di studio ha riunito diversi pedagogisti italiani per parlare dei concetti alla base degli studi di Norberto Galli come il fidanzamento (Antonio Bellingeri, Università degli Studi di Palermo), dell’amicizia (Simonetta Ulivieri, Università degli studi di Firenze), dei settori della ricerca pedagogica (Lino Prenna, Pontificia facoltà di Scienze dell’educazione Auxilium di Roma). Sono poi intervenuti i pedagogisti dell’Università Cattolica Luciano Caimi sulla componente storica della pedagogia e Renata Viganò sull’attenzione alla pedagogia sperimentale, e Giuseppe Zanniello dell’Università degli studi di Palermo sulla dimensione didattica dell’educazione. A concludere i lavori è stato Michele Lenoci, già preside della Facoltà di Scienze della formazione.

Un articolo di

Emanuela Gazzotti

Emanuela Gazzotti

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