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“PS² – Personale e Studenti per il Pronto Soccorso” diventa Attività Didattica Elettiva

19 dicembre 2025

“PS² – Personale e Studenti per il Pronto Soccorso” diventa Attività Didattica Elettiva

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Nel pomeriggio del 18 novembre l’Aula Gemelli dell’Università Cattolica del Sacro Cuore nella sede di Roma ha ospitato la presentazione del progetto e dell’ADE “PS² – Personale e Studenti per il Pronto Soccorso”.

All’incontro erano presenti il dottor Lorenzo Maria Cecchi, Direttore della sede di Roma dell’Ateneo, il professor Francesco Franceschi, Ordinario in Medicina Interna all’Università Cattolica e direttore della UOC Medicina d’Urgenza e Pronto Soccorso della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, don Antonio Bomenuto, docente di Teologia e assistente pastorale, il dottor Marcello Candelli, ricercatore in Medicina Interna all’Università Cattolica e responsabile della UOS Organizzazione attesa e permanenza del paziente in Pronto Soccorso della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, la dottoressa Barbara Corsano, docente di Bioetica, don Nunzio Currao, Docente di Teologia e assistente pastorale, e la dottoressa Raffaella Lombardo, responsabile ed ideatrice del Progetto.

PS2 nasce come attività di volontariato nel Pronto Soccorso del Policlinico Gemelli: un’iniziativa che coinvolge studenti, personale tecnico-amministrativo e docenti, con l’obiettivo di migliorare l’esperienza di permanenza dei pazienti e dei loro familiari, in particolare delle persone più fragili, attraverso la semplice presenza, l’ascolto e piccoli gesti di cura.

Dopo circa un anno di attività, il progetto compie un passo in più e diventa ufficialmente un’ADE (Attività Didattica Elettiva), entrando a far parte dell’offerta formativa dell’Ateneo, e riconoscendo così pieno valore formativo al servizio svolto in Pronto Soccorso (PS).

PS² come ADE rappresenta un ponte diretto tra la formazione accademica e il servizio concreto al letto del malato: gli studenti nel percorso universitario non solo imparano a “curare”, ma grazie a questa attività si esercitano a “prendersi cura” della persona, coniugando competenze cliniche e attenzione al prossimo.

Ad aprire l’incontro è stato il dottor Cecchi che ha portato il saluto della sede di Roma e ha ringraziato la grande partecipazione di studenti e docenti, sottolineando come il progetto incarni in modo particolarmente evidente la vocazione dell’Università Cattolica e del Policlinico Gemelli a unire formazione, ricerca e solidarietà. È seguito l’intervento del professor Franceschi che ha condiviso la sua esperienza nei Pronto Soccorso di diverse parti del mondo: realtà diverse, ma accomunate da dinamiche simili, segnate da un flusso incessante di persone, da un apparente “caos” organizzato e da un grande bisogno di umanità. Don Bomenuto, coordinatore per la Pastorale e i Collegi per la sede di Roma, ha portato i saluti di S.E. Mons. Claudio Giuliodori, Assistente Ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Il suo saluto ha richiamato la radice profondamente cristiana dell’iniziativa: stare accanto a chi soffre, condividere il tempo dell’attesa, “riscaldare il cuore” di pazienti e familiari attraverso una presenza discreta ma costante.

Successivamente sono intervenuti il dottor Candelli, la dottoressa Corsano, don Bomenuto e don Currao che in modo complementare hanno illustrato la struttura dell’ADE: un percorso che combina lezioni frontali e formazione “sul campo”, per preparare i volontari ad operare nel Pronto Soccorso del Gemelli. Sono stati presentati i principali temi che verranno approfonditi durante le lezioni.

La dottoressa Lombardo ha concluso spiegando il significato autentico del progetto PS². Richiamando il brano del Vangelo di Luca (14, 13-14) “quando dài un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti”, ha detto: “In PS non avremo il contraccambio dalle persone che aiuteremo, la maggior parte le vedremo solo una volta, ma saremo beati, cioè felici! Il mio augurio per tutti (sia che si faccia il servizio in PS con l’ADE o che si faccia solo per volontariato) è che siate felici, non contenti per un giorno, ma beati! Che questo percorso diventi un modo diverso di vivere: più tenero verso tutti e consapevole che c’è più gioia nel dare che nel ricevere (At 20,35)”.

Nella seconda parte dell’incontro hanno preso la parola gli studenti che collaborano stabilmente con la dottoressa Lombardo nell’organizzazione e nella gestione del progetto: Michele Cavallo, Chiara De Bono, Sofia Secciani e Andrea Guida.

Michele Cavallo e Chiara De Bono, studenti rispettivamente del II anno del Corso di laurea in Medicina e Chirurgia e del III anno del Corso di laurea in Medicine and Surgery, hanno offerto una testimonianza sul fare volontariato in Pronto Soccorso: l’incontro con la sofferenza, la fatica di certe situazioni, ma anche la gratitudine dei pazienti e il cambiamento di sguardo che questa esperienza porta nella vita universitaria e nella futura professione sanitaria.

Anche Sofia Secciani, studentessa del II anno del Corso di laurea in Medicina e Chirurgia, ha condiviso una testimonianza, raccontando come il servizio in Pronto Soccorso possa diventare un luogo privilegiato per imparare l’ascolto, la pazienza, la capacità di “stare” accanto all’altro senza risposte facili. Infine, Andrea Guida, studente del II anno del Corso di laurea in Medicina e Chirurgia, ha presentato l’organizzazione dell’ADE e una breve panoramica sul funzionamento del Pronto Soccorso.

La presenza di centinaia di studenti, docenti e personale ha dato la misura dell’interesse e del coinvolgimento suscitati da PS²: un progetto che da subito ha raccolto un numero molto alto di adesioni tra gli studenti e il personale della sede di Roma.

Questo passo in avanti che il progetto ha fatto rende questa intuizione parte integrante del percorso di studi: non solo un’esperienza facoltativa di volontariato, ma un vero spazio formativo in cui la competenza professionale si intreccia con il servizio e la crescita accademica con la maturazione umana. Per gli studenti della Cattolica l’invito è chiaro: imparare a curare cominciando dal Pronto Soccorso, ma soprattutto imparare a non lasciare nessuno solo.

Un articolo di

Andrea Guida

Studente del corso di laurea in Medicina e chirurgia - Università Cattolica

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