La giovane laureata in Analisi, nell’agosto del 2014 inizia così un nuovo percorso con le Suore Operaie nella comunità di Passirano, in Franciacorta, dove tutt’ora risiede con altre sorelle e giovani che si stanno «interrogando sul senso della vita».
Ma la forma mentis ricevuta durante gli anni universitari caratterizzerà il suo nuovo modo di lavorare con i giovani e con le sorelle.
«Non è poi così raro, elencando i studenti compagni di facoltà come Giulia Manzoni che dopo il dottorato in fisica è entrata a far parte della Comunità di Bose, o prima di noi Davide Bellandi, e dopo Alberto Comini. Studiare matematica apre la mente all’infinito e sento che questo fa parte del mio cammino di fede; uno sguardo verso l’infinito per cercare sempre di più un senso che va oltre. Il passaggio biblico che mi ha accompagnata fin dall’inizio è Genesi XV, V, in cui Dio dice ad Abramo Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle. Tale sarà la tua discendenza».
E qui suor Marta ci vede i conti, i numeri, come una promessa che Dio fa sulla sua vita che è talmente grande che non si riesce a contare, che va oltre e questo sguardo lo deve alla matematica.
Dopo la promessa perpetua, suor Marta ritornerà in Cattolica per lavorare al Centro Pastorale per mettersi a disposizione dei giovani studenti.
«Stare con loro mi aiuta ad interrogarmi, a tenermi aperta alle sfide di oggi, a tenermi in moto e mi permettono anche di chiedermi come stare nel mondo come donna consacrata».
Oltre a questo, è impegnata nella pastorale giovanile e vocazionale e collabora con il seminario di Brescia, nella preparazione delle serate di spiritualità per i giovani.
«È bello, insieme con i sacerdoti, sperimentare di essere Chiesa, lasciandoci interrogare dalle nuove sfide, che, come donne consacrate, siamo anche noi chiamate a vivere. La professione perpetua non è la fine di un cammino: sono sicura che ci sono tanti tratti del volto del Signore ancora da scoprire e tante sorprese della creatività dello Spirito ancora da sperimentare! Sant’Arcangelo Tadini, il nostro fondatore, amava dire: Coraggio! Un’occhiata al cielo e avanti!».