Il ricordo di un episodio, un’immagine scolpita nella mente, parole racchiuse nella scatola della memoria. I racconti di chi ha attraversato la Cattolica nei suoi primi 100 anni di vita sono al centro del progetto 100 volti per 100 storie, promosso dall’Ateneo in occasione del suo centenario con l’Istituto Giuseppe Toniolo e le Associazioni Alumni e Amici dell’Università Cattolica. L’idea? Chiamare a raccolta le voci provenienti da tutta la comunità universitaria per guardare insieme al secolo di storia davanti a noi. In questo capitolo trovate le prime testimonianze.
«Questa non è una storia ma un lampo della mia memoria - spiega la psicologa Silvia Vegetti Finzi - mi vedo entrare, con il turbamento della prima volta, nella sobria palazzina dell’Istituto di Psicologia, dov’ero stata ammessa come specializzanda. Era l’autunno del 1964 e mi lasciavo alle spalle i fiammeggianti chiostri del Bramante, la religiosità che ispirano, la vita conventuale, dedicata allo studio e alla preghiera, che evocano. Ero entrata in Cattolica come studentessa di Pedagogia nel 1956».
«Ho sempre apprezzato l’Università Cattolica - racconta Patrizia Sanpietro - e anche provato rimpianto per non aver potuto frequentarla da giovane studentessa. Quando mi sono diplomata all’Istituto Magistrale, avevo la necessità impellente di lavorare, quindi di superare il concorso per entrare in ruolo come insegnante elementare. E così, fortunatamente, è stato. Durante i miei trascorsi scolastici, ho partecipato ad alcuni Concorsi per le scolaresche promossi dall’Istituto Toniolo e grazie, alla rivista Incontro ho conosciuto la possibilità di finanziare borse di studio in memoria».

