NEWS | 100 storie

"Ritornavo sempre volentieri a visitare l’università con i suoi magnifici chiostri di un’epoca lontana"

05 aprile 2021

"Ritornavo sempre volentieri a visitare l’università con i suoi magnifici chiostri di un’epoca lontana"

Condividi su:

Le settimane dopo avere ottenuto la Laurea Magistrale in Scienze Politiche nel 2012, ritornavo sempre volentieri a visitare l’università con i suoi magnifici chiostri di un’epoca lontana che richiamano memorie di chiacchierate con colleghi studenti e di indimenticabili lezioni di relazioni internazionali.

Fu proprio durante una visita nel 2013 per rivedere alcuni amici che vidi affissa la locandina della UNOG Fellowship promossa dall’Istituto Toniolo per una borsa di ricerca presso la Missione Permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite a Ginevra. Fui subito colpito dalle bandiere delle Nazioni Unite che erano disegnate sullo sfondo della locandina.

D’altra parte, sono sempre stato affascinato dalla storia e dal mondo delle relazioni internazionali: da piccolo collezionavo monete e banconote provenienti da tutto il mondo, e forse proprio allora è iniziato tutto.

Seppure stessi già lavorando, la UNOG Fellowship era un’occasione troppo ghiotta per lasciarsela scappare. Feci un colloquio con l’allora Osservatore Permanente della Santa Sede, il Cardinale Silvano Maria Tomasi e fui poi selezionato.  A onor del vero, sono stato una sorta di progetto pilota, essendo stato insignito della prima borsa di ricerca del progetto UNOG Fellowship Program.

In meno di 10 anni con quasi 40 borse di studio erogate ad altri giovani laureati, posso considerarmi fiero di avere superato la prova e aver contribuito a dimostrare il valore dell’investimento sui giovani laureati. Oggi, esiste addirittura una associazione “Toniolo Young Professionals Association” che periodicamente riunisce borsisti ed ex borsisti per un confronto su temi di rilevanza internazionale.

Dopo aver concluso l’esperienza della UNOG Fellowship presso la Missione S. Sede, ho continuato a lavorare come Addetto di Ambasciata presso la stessa Rappresentanza Pontificia dove rimango tuttora, in qualità di delegato principalmente per le questioni relative al disarmo e al diritto internazionale umanitario.

Oltre all’opportunità di incontrare personalità di alto livello, come Papa Francesco, il Segretario Generale dell’ONU o diversi Ministri degli Esteri, ho avuto l’onore, ma anche la grande responsabilità, di far parte della Delegazione della Santa Sede in diverse conferenze diplomatiche di alto livello.

Certamente il negoziato che ha portato al Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari rappresenta una esperienza unica. Le maratone negoziali sono ancora ad oggi inesauribile fonte di aneddoti con colleghi di tutto il mondo! Il tema del nucleare mi ha da sempre affascinato, portandomi anche a redigere la tesi di laurea sull’Iran.

Durante la mia esperienza a Ginevra, inoltre, grazie all’assegnazione della UN Disarmament Fellowship, un training specializzato sul disarmo per giovani diplomatici, ho potuto visitare diverse sedi del multilaterale onusiano (Ginevra, l’Aja, Vienna e New York) e di visitare anche alcuni Ministeri degli Affari Esteri di diversi Paesi (Germania, Cina, Corea del Sud e Giappone).

Indelebili nella mia memoria rimarranno la visita al Ministero degli Affari Esteri cinese, la toccante visita alla cosiddetta zona demilitarizzata al confine tra le due Coree al 38° parallelo, ma soprattutto la visita a Hiroshima e Nagasaki. È proprio nella visita a queste due città, che rimarranno sempre ricordate insieme nei libri di storia come testimoni dei disastri nucleari generati dall’uomo, che ho avuto la possibilità di parlare con gli Hibakuska, i sopravvissuti ai bombardamenti atomici.

Una cosa che ho imparato con l’esperienza nel mondo diplomatico è che il timing di ciascuna iniziativa è fondamentale: esiste una finestra di tempo precisa per ogni cosa; una volta passata, l’occasione non si ripresenterà. Insomma, è proprio vero che ogni stagione ha il suo tempo.

Passando alle cronache recenti della mia esperienza lavorativa in tempi di COVID-19 sembra doveroso un riferimento alla preparazione di un evento di alto livello sui temi di Fraternità, Multilateralismo e Pace, durante il quale, S. Em. il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato di Papa Francesco, presenterà a fianco dei vertici delle Nazioni Unite e di altre organizzazioni internazionali a Ginevra l’Enciclica Fratelli tutti.

Una testimonianza di

Stefano Saldi

Condividi su:

Newsletter

Scegli che cosa ti interessa
e resta aggiornato

Iscriviti