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Quarant'anni di Smea: la forza delle radici, l'energia del cambiamento

11 novembre 2025

Quarant'anni di Smea: la forza delle radici, l'energia del cambiamento

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«Tutte le storie che hanno una durata così lunga sono per definizione un successo» parola del direttore Edoardo Fornari, in occasione delle celebrazioni, nel Campus di Santa Monica dell’Università Cattolica, per i quarant’anni di SMEA, l’Alta Scuola di Management ed Economia Agro-alimentare, fondata nel 1984 da un’intuizione lungimirante del professor Giovanni Galizzi

Un anniversario che è diventato occasione non solo di festeggiamento, ma anche per guardare avanti con rinnovata consapevolezza. «Celebriamo quattro decenni di SMEA» ha ricordato Annamaria Fellegara, prorettrice vicaria dell’Ateneo che ha aperto la cerimonia ricordando lo spirito fondativo e l’attualità della missione di SMEA «ma soprattutto la visione strategica di chi seppe leggere in anticipo le trasformazioni del mondo agroalimentare. Quella stessa capacità di guardare avanti è ciò che oggi ci spinge a rinnovare il nostro impegno formativo e di ricerca, per continuare a generare conoscenza e valore per l’intero food system».

Nel corso dei suoi primi quarant’anni di attività l’Alta Scuola ha saputo intrecciare l’attività didattica con quella di stretta collaborazione con le imprese e le istituzioni, formando professionisti oggi ai vertici del sistema agroalimentare italiano e internazionale. Del resto, come ricordato da Marco Allena, preside della Facoltà di Economia e Giurisprudenza: «Il dovere dell’Università Cattolica è quello non solo di formare studenti universitari, ma anche, come insegnava già Padre Gemelli, di creare quella alta formazione destinata alla business community, che ci consente di avere un impatto rilevante sulla società. SMEA rappresenta al meglio questa vocazione: un luogo dove si coltiva il sapere, ma anche il fare, dove si formano persone capaci di leggere i bisogni dei mercati e tradurli in valori professionali e umani».

Un articolo di

Sabrina Cliti

Sabrina Cliti

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Accanto a lui, Pier Sandro Cocconcelli, preside della Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali, ha ripreso il filo del discorso puntando sulla vitalità scientifica e culturale dell’Alta Scuola. «Questa ricorrenza ci permette di riconoscere il lavoro di tutti coloro che, nel tempo, hanno contribuito al successo di SMEA. È una realtà vivace, scientificamente solida, che ha formato generazioni di professionisti dell’agri-food business. Oggi più che mai c’è bisogno di persone che scelgano di lavorare in questo ambito: le aziende cercano laureati molto preparati, ma non sono mai abbastanza. Per questo è essenziale aggiornare costantemente la nostra offerta formativa, potenziando il legame con il mondo produttivo» e rivolgendosi alla platea degli Alumni SMEA conclude: «Il futuro di SMEA dipende anche dal contributo di chi ne ha condiviso il cammino. Studenti, docenti, imprese: abbiamo bisogno di tutti voi».

Al direttore Edoardo Fornari il compito di tracciare un bilancio dei primi quarant’anni e delineare le prospettive per i prossimi: «Abbiamo raggiunto molti traguardi e conseguito tanti importanti risultati, ma il nostro sguardo è rivolto avanti. Tre parole chiave guideranno la SMEA nel futuro: multidisciplinarietà, per affrontare la complessità dei mercati; networking, per costruire relazioni solide con aziende e istituzioni; e impatto, perché – come ricordava Nelson Mandela – l’educazione è l’arma più potente che si possa usare per cambiare il mondo. La nostra missione è generare valore formativo e culturale, con un approccio sempre più integrato e globale».


Le parole di Fornari hanno raccolto l’eredità del fondatore Giovanni Galizzi, che per primo intuì la necessità di una scuola capace di formare una cultura manageriale nel settore agroalimentare, e dei direttori Renato Pieri e Daniele Rama, che ne hanno consolidato la crescita e l’apertura internazionale.

Moderato da Daniele Bellasio, vicedirettore de Il Sole 24 Ore, l’incontro ha visto alternarsi interventi e testimonianze della community Alumni SMEA, con Fulvio Fevola (AMA Network), Elisa Carlino (McDonald’s Italia), Silvia Casali (Barilla) e Alfredo Tabacco (La Doria), a testimonianza di una formazione che continua a generare competenze e leadership.

Nei “Dialoghi sul futuro”, Nicola Bertinelli (Consorzio Parmigiano Reggiano), Barbara Garioni (Heineken Italia) e Sebastiano Sacilotto (Lidl Italia) hanno affrontato i temi dell’innovazione, della globalizzazione e della formazione continua, tracciando i confini di un settore in costante trasformazione.

«Spegniamo quaranta candeline – ha concluso Fornari – ma il nostro sguardo è già rivolto al futuro della SMEA che verrà». Un futuro che la Cattolica intende costruire continuando a formare persone consapevoli, competenti e appassionate, capaci di coniugare radici e innovazione.

La giornata si è chiusa con un momento di networking e con la consapevolezza, condivisa da tutti, che SMEA ha davanti a sé un’altra importante storia ancora da scrivere.

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