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Acqua da mangiare

24 febbraio 2023

Acqua da mangiare

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Acqua bene prezioso, bene raro. Da tutelare, oggi più di sempre. 

Sul valore dell’acqua si è soffermato l’incontro destinato agli studenti di Piacenza nell’ambito del progetto didattico Acqua da Mangiare, curato da ANBI Emilia Romagna e dei Consorzi di bonifica regionali e che ha visto il coinvolgimento attivo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Ad accogliere gli studenti delle scuole superiori è stato infatti il direttore della sede di Piacenza e Cremona dell’Università Cattolica Angelo Manfredini che ha ricordato l’importanza dei piccoli gesti quotidiani contribuiscono a salvare il pianeta: «Voi ragazzi avete una sensibilità sui temi della sostenibilità superiore a quella della mia generazione: anche per questo il nostro campus ha avviato da anni il progetto sostenibilità che prevede tra le altre cose, la presenza di fontanelle di acqua potabile distribuite nel campus e la distribuzione di borracce per tendere all’obiettivo plastic free della sede».

L’intervento del professor Paolo Rizzi, direttore del Laboratorio di Economia locale dell’Università Cattolica ha preso il via dall’analisi della situazione italiana in realazione agli indicatori dell’Agenda 2030 fissata dall’Onu: «Abbiamo analizzato insieme ai ragazzi gli ambiti in cui stiamo procedendo spediti e quelli dove invece c’è ancora del lavoro da fare: ebbene, sul riciclaggio dei rifiuti e la raccolta differenziata il nostro Paese sta migliorando molto, come sulla quota di energia prodotta da fonti rinnovabili. Su altri temi invece siamo molto indietro, come nell’emissione di CO2. E non dimentichiamo l’incremento della presenza di Neet nel nostro paese, che tocca da vicino i temi della sostenibilità sociale ed economica».

Il professor Edoardo Fornari, docente di marketing della Facoltà di Scienze agrarie alimentari e ambientali, ha invece illustrato ai ragazzi le tendenze emergenti nei consumi alimentari degli italiani: «Emerge che la spesa delle famiglie riguarda per il 45% prodotti freschi (frutta, verdura, carni, salumi, formaggi), e già questo dato rende evidente con estrema chiarezza l’importanza strategica che l’acqua riveste per il sostentamento quotidiano di ciascuno di noi» ha ricordato il professor Fornari . 

Il docente ha poi introdotto il progetto Food Mood, nato dalla collaborazione pluriennale tra Università Cattolica, Anbi e Crea, che studia scientificamente l’evoluzione dei comportamenti di consumo alimentare degli adolescenti nella fase post Covid.

Partendo dalla strettissima attualità e dalla complessità generata dall’inflazione, con l’incremento dei prezzi medi degli alimenti (con una crescita del 15% dopo 30 anni di stabilità), il prof. Fornari ha evidenziato il «diretto collegamento tra questo fenomeno e la siccità perché, per esempio, ha determinato una riduzione delle derrate agricole disponibili, facendo schizzare alle stelle i prezzi dei beni di prima necessità, in primis frutta e verdura». Tra i rimedi antinflazione che le famiglie stanno mettendo in atto, molte vanno nella direzione del peggioramento della qualità dei prodotti acquistati, dopo anni di miglioramento incrementale nell’attenzione ai parametri legati alla salubrità e qualità certificata dei cibi: di fronte all’emergenza si sta pericolosamente tornando indietro.

«Tuttavia, sotto le ceneri di questi rimedi di convenienza all’inflazione, ci sono anche aspetti rassicuranti che vanno nella direzione di una atteggiamento più consapevole, più razionale e attento alla dimensione della food safety .

Un articolo di

Sabrina Cliti

Sabrina Cliti

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