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Altems, con laboratorio ‘S.C.H.O.L.A.’ il management sanitario 2.0: al via l’offerta formativa 2022-2023

30 novembre 2022

Altems, con laboratorio ‘S.C.H.O.L.A.’ il management sanitario 2.0: al via l’offerta formativa 2022-2023

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Quindici Master di I e II livello - di cui uno totalmente nuovo e in lingua inglese (Management of Healthcare and Life Science Organizations) - e 17 Corsi di Alta formazione: è l'offerta formativa di ALTEMS-Alta scuola di economia e management dei sistemi sanitari della Facoltà di Economia del campus di Roma dell'Università Cattolica per l'anno accademico 2022-2023. A presentarla il direttore, Americo Cicchetti, in apertura del convegno Oltre il soffitto di vetro – Storie di successo di donne in sanità: "Da sempre il nostro obiettivo è offrire formazione ma fare anche ricerca. I nostri master e i corsi permettono di migliorare le competenze manageriali nell'ambito sanitario. Investiamo risorse per lavorare su profili professionali in alcune posizioni chiave come la direzione generale di aziende sanitarie pubbliche o private".

L'altra grande novità di quest’anno riguarda il Management 'S.C.H.O.L.A.’ (Strategic Competencies Healthcare Organizations Lab). «Si tratta di un laboratorio che nasce dall’idea di generare evidenze a supporto del top management della sanità - ha spiegato Cicchetti -. Tre gli obiettivi: costruire il profilo di ruolo del direttore generale; creare una ‘community of practice’ per condividere esperienze di successo e delineare le competenze strategiche; costituire un circolo di esperti per diffondere e implementare buone pratiche». 

Entrando nel merito del convegno, il ‘soffitto di vetro’ è un’espressione coniata nel 1896 da due giornalisti del Wall Street Journal che voleva indicare le barriere e gli ostacoli che impedivano alle donne di conquistare posizioni di livello più elevati, relegandole a mansioni di più basso profilo. A differenza del passato la situazione delle donne è migliorata, ma la loro strada verso il successo non è semplice. Nel settore sanitario, la maggioranza del personale è rappresentato da donne, ma solo un quarto di loro occupa una posizione manageriale. Ad aprire la tavola rotonda, moderata dalla giornalista Annalisa Manduca, è stata Monica Calamai, direttore generale dell’Ausl Ferrara e coordinatrice della community Donne Protagoniste in Sanità. «Le donne – ha sottolineato Calamai - hanno caratteristiche fisiche e psicologiche che credo possano essere un valore aggiunto. La competenza resta il valore per tutti i generi, d’altronde l’ambiente sanitario è faticoso e bisogna saper affrontare diverse sfide, ma non dobbiamo cercare di imitare gli uomini, semmai essere noi stesse e portare nel mondo del lavoro il nostro valore aggiunto». Calamai ha raccontato di quando, in una discussione di bilancio al suo primo incarico di direttore generale, con un direttore amministrativo donna, ha ricevuto da un interlocutore uomo la battuta “Avete ottenuto la parità”. La sua risposta immediata fu: "Quando nominerai al vertice una donna poco intelligente come tanti uomini che già ci sono, allora la parità sarà raggiunta”.

A prendere la parola, poi, raccontando la propria esperienza di donna nel mondo del lavoro, sono state: Celeste Condorelli, direttore Progetti speciali e International Patient Office della Fondazione Policlinico Gemelli Irccs, socia fondatrice dell’associazione Donne leader in sanità; Pierpaola D’Alessandro, vice direttore generale Servizi alla persona e salute del Comune di Roma; Daniela Donetti, direttore generale dell’azienda ospedaliera Sant’Andrea; Roberta Galluzzi, direttore Risorse umane Fondazione Policlinico Gemelli Irccs; Stefania Mancini, cofounder I-Tel, Top 50 WomenTech; Eleonora Sansavini, amministratore delegato GVM Puglia ed Elena Sini, direttore Sistemi informativi GVM Care and Research.

A chiudere il convegno è stata Enrica Giorgetti, direttore generale di Farmindustria: «L’industria farmaceutica rappresenta un'eccellenza nel panorama industriale, con un’occupazione femminile che raggiunge il 43% in ruoli manageriali. E supera il 50% nella Ricerca. Parliamo quindi di ruoli davvero importanti, grazie alle competenze e al merito. E non certo perché si è donne».

Giorgetti ha poi aggiunto che «il 35% del fatturato in Italia del settore farmaceutico è prodotto da aziende guidate da donne, imprenditrici, manager di imprese piccole e medie, leader di multinazionali. Un motivo in più per riflettere insieme sui possibili scenari, in termini di prospettiva e di benchmark, in una serie di incontri che stiamo pianificando».

Un articolo di

Alessandro Melia

Alessandro Melia

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