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All'Altems Inauguration Day il futuro del management sanitario

11 marzo 2025

All'Altems Inauguration Day il futuro del management sanitario

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«L’invecchiamento della popolazione, l’aumento della richiesta di servizi sanitari con il passare delle generazioni, il continuo cambiamento delle tecnologie, della diagnostica e delle terapie, la spesa sanitaria, la relazione tra spesa e servizi, l’investimento in capitale umano e l’utilizzo di dati e informazioni: è su questi temi, che costituiscono le sfide della Sanità, che l’ALTEMS sarà ancora impegnata. I vostri studi e le vostre riflessioni saranno molto preziosi anche per noi, per comprendere come lavorare e come muoverci verso il futuro» – con queste parole il Dottor Daniele Franco, Presidente della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, ha concluso il suo intervento all’Inauguration Day dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi sanitari (ALTEMS) – Facoltà di Economia dell’Università Cattolica che si è tenuta il 6 marzo nella Sede di Roma dell’Ateneo, la giornata inaugurale dell’attività formativa per l’anno accademico 2024/2025.

Analizzando percorsi e relazioni fra i temi dell’economia, della politica fiscale e della sanità e partendo dal concetto che la Sanità non è solo un servizio, ma un investimento per il futuro, Daniele Franco ha illustrato, anche grazie all’esperienza gestionale e manageriale che si compie al Policlinico Gemelli, il presente e le possibilità di un sistema salute equo e universale che mantenga in equilibrio efficienza economica e diritto alla salute: «I sistemi sanitari sono fondamentali per il benessere delle popolazioni – ha esordito Franco – e sono molto importanti anche per la nostra economia. Il sistema sanitario è un settore con caratteristiche molto particolari: richiede grandi investimenti in capitale umano, presenta asimmetrie informative tra operatori e pazienti e un intervento pubblico molto pervasivo».

«Quello attuale è un sistema sanitario di cui siamo contenti? – ha continuato, ponendo un interrogativo ideale ai partecipanti all’incontro – l’attesa di vita in Italia è relativamente lunga, come sono relativamente bassi i tassi di mortalità, anche infantile, con una spesa pubblica relativamente bassa. Ma il sistema presenta ancora punti di debolezza: la qualità percepita dagli assistiti, i divari regionali che comportano il fenomeno della “mobilità sanitaria”, le differenze nell’accesso ai servizi da parte di diverse fasce di reddito, le lunghe liste di attesa, il sovraffollamento dei Pronto Soccorso, per citarne alcuni».

«Guardando al futuro le sfide, che non riguardano solo l’Italia, sono complesse: l’invecchiamento della popolazione, il conseguente aumento della richiesta di servizi sanitari, l’evoluzione delle tecnologie molto costose (penso ai robot chirurgici che i medici utilizzano al Policlinico Gemelli), il tendenziale e continuo aumento della spesa sanitaria, non potendo prevedere noi, ora, l’inflazione specifica del settore sanitario né quanti servizi verranno consumati in futuro né, ancora, l’impatto del cambiamento climatico sulla popolazione».

In questo scenario e di fronte a sempre crescenti e impegnative sfide, il Presidente della Fondazione Gemelli ha proposto alcune strade operative, gestionali e di ricerca, considerando che «non dobbiamo mai sottostimare i benefici del sistema salute che, quando efficiente, aiuta l’intero sistema sociale a crescere». Sottolineando la relazione fra spesa e servizi e tra spesa e stato di salute della popolazione, Daniele Franco ha concluso il suo intervento evidenziando l’importanza «fondamentale dell’utilizzo dei dati e delle informazioni, campo in cui il Policlinico Gemelli è all’avanguardia, che consentono di fare ricerca e misurare meglio costi e prodotti» e due temi altrettanto importanti: «Anzitutto, continuare ad avere come primario obiettivo l’eccellenza delle cure, insieme a ricerca e insegnamento, continuando ad essere aperti a sperimentazioni e innovazioni» e, non ultimo, «continuare ad investire in capitale umano, attraverso la formazione, come quella accademica che l’Università Cattolica offre, accanto agli investimenti in tecnologie e infrastrutture che un grande ospedale come il Policlinico Gemelli ha lo scopo e il compito di attuare».

L’evento si è concluso con le parole del Professor Giuseppe Arbia, Direttore dell’ALTEMS, e della Professoressa Federica Morandi, Direttrice dei Programmi accademici e di ricerca, che hanno presentato le attività presenti e future dell’Alta Scuola, «una learning community, insieme alle altre sette Alte Scuole dell’Ateneo, la cui mission è progettare e realizzare programmi formativi di natura economico-manageriale post lauream per tutti coloro che operano nell'ambito del settore sanitario e del suo indotto industriale».

«Accettando la sfida di creare un contesto in cui le discipline mediche, economiche e gestionali, giuridiche e tecniche possano incontrarsi in uno spazio in cui la riflessione filosofica, etica e bioetica siano fonte di ispirazione per le decisioni ai diversi livelli del sistema – hanno concluso -, con i suoi 30 percorsi formativi (fra Master e Corsi di perfezionamento) più di 450 studenti iscritti quest’anno, 5 hub (laboratori e osservatori) e oltre 100 ricercatori e personale di staff  che costituiscono il team interdisciplinare di didattica e ricerca, l’ALTEMS rinnova l’obiettivo di consegnare ai professionisti del futuro gli strumenti idonei a concorrere attivamente al miglioramento e al potenziamento del Servizio Sanitario Nazionale e della sanità internazionale».

Un articolo di

Federica Mancinelli

Federica Mancinelli

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