«La valorizzazione della cultura classica è un tema che coinvolge tutta la Facoltà e non solo, ed è motivo di un evento davvero felice, come quello odierno: i classici restano vivi. Se ragioniamo in termini puramente statistici, alcuni dati potrebbero indurci a un moderato allarme; tuttavia, i classici “vivono della propria morte” e non dobbiamo lasciarci prendere dal panico».
Con queste parole il preside della Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università Cattolica, Andrea Canova, ha introdotto la premiazione di Antiquitas Viva, il concorso di traduzione dal greco e dal latino promosso dall'Istituto Toniolo destinato a laureande, laureandi, laureate e laureati presso tutte gli atenei italiani. La cerimonia, che si è tenuta nell’aula Negri da Oleggio lunedì 17 novembre, ha premiato i vincitori della prova scritta che si era svolta il 7 luglio a Milano e Roma.
«Il calo degli iscritti al liceo classico non deve portarci a lanciare allarmi – ha proseguito la sua introduzione il professor Canova - l’attuale contesto socio-economico non sembra favorire questo tipo di studi, ma non per questo dobbiamo cadere in una sindrome di accerchiamento. Non è necessario giustificare il nostro lavoro con attualizzazioni improbabili che, di tanto in tanto, emergono nel dibattito pubblico. I classici ci servono a comprendere il presente senza cadere in banalizzazioni e una corretta comprensione dei testi, della loro lettera, rimane un dato imprescindibile. Le nostre “spalle larghe” e le “gambe lunghe” ci sostengono. Dobbiamo puntare a valorizzare i giovani, mantenendoci lontani da certe retoriche che circolano. È importante che chi studia queste materie riesca a restarne immune».