La soluzione delle controversie che nascono dai rapporti d’affari è rimessa sempre più spesso ad arbitri anziché a giudici statali. Vari fattori spingono le imprese a preferire il ricorso a questa giustizia “privata”: i procedimenti arbitrali sono in genere più rapidi di quelli che si svolgono davanti ai tribunali statali, seguono regole che gli stessi contendenti sono perlopiù liberi di concordare in funzione delle loro esigenze, e sono decisi da persone dotate delle particolari competenze che le stesse parti reputano utili per affrontare bene il caso.
La Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Cattolica propone ai suoi studenti, da quest’anno, un corso interamente rinnovato di Diritto dell’arbitrato interno e internazionale, affidato ai professori Alberto Romano e Pietro Franzina.
Il secondo modulo del corso, relativo alla dimensione internazionale del fenomeno arbitrale, è impartito in inglese e comporta al proprio interno un ciclo di incontri con pratici e studiosi, denominato Unicatt Talks on International Arbitration.
«L’idea – spiega il professor Franzina, direttore dell’Istituto di Studi Internazionali – è quella di consentire agli studenti di entrare direttamente in contatto con chi pratica il diritto dell’arbitrato tutti i giorni, come arbitro e come avvocato. Beninteso, questo non significa ridurre lo studio del diritto a una semplice ricognizione di casi concreti: la capacità di inquadramento dei problemi giuridici resta centrale nella formazione del giurista. Ci sono però dei campi del diritto – l’arbitrato è uno di questi – che possono essere colti veramente bene solo confrontandosi sin da subito con chi opera sul campo».
Da qui la decisione di invitare a lezione sette esperti di varia estrazione e provenienza, chiedendo loro di spiegare, assieme al docente, alcuni temi centrali della materia.
L’iniziativa, destinata a ripetersi nei prossimi anni, si inaugura venerdì 11 febbraio con un intervento di Luca Radicati di Brozolo, a lungo professore dell’Università Cattolica, e uno dei più attivi e apprezzati arbitri italiani specializzati in controversie internazionali. Nelle settimane successive parleranno, fra gli altri, Gregorio Pettazzi, della sede di Francoforte dello studio legale Freshfields Bruckhaus Deringer, Olivier Baillet, del Max Planck lnstitute for lnternational, European and Regulatory Procedural Law di Lussemburgo, e Stefano Azzali, direttore generale della Camera Arbitrale di Milano.
«Grazie a questi innesti, il corso rivestirà un carattere corale che confido possa essere apprezzato dagli studenti», continua il professor Franzina. «È molto utile che gli studenti vedano all’opera sensibilità e angolature diverse: credo che sia un buon modo per permettere a ogni studente di maturare un proprio punto di vista sulla materia, secondo un metodo di apprendimento attivo che la Facoltà pratica in vari altri contesti, come quello delle cliniche legali».
La ricerca del confronto spiega anche la scelta di segnalare il ciclo Unicatt Talks on International Arbitration all’esterno dell’Università, consentendo a un piccolo numero di professionisti e studiosi di assistere agli incontri accanto agli studenti: «Il dialogo fra gli studenti e il mondo delle professioni può e deve cominciare, nelle forme opportune, già sui banchi dell’Università».