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Aristotele è ancora attuale?

08 marzo 2022

Aristotele è ancora attuale?

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«Aristotele non è attuale, semplicemente è sempre qui». È questa la conclusione alla quale è giunto Federico Leonardi, dottore di ricerca e studioso delle forme di potere dell’antichità declinate sul pensiero filosofico dell’epoca.

L’ultimo volume, da lui curato, “Aristotele. Scritti politici. Costituzioni, Costituzione degli Ateniesi, Politica, Economia, Lettera ad Alessandro sul Regno, Frammenti dei dialoghi politici” (Rubettino 2021), ha lo scopo di raccogliere per la prima volta tutte le opere storico-politiche di Aristotele. Sono tradotte per la prima volta in lingua moderna le testimonianze e i frammenti delle 148 costituzioni (considerando che le opere che possediamo non sono scritte da Aristotele ma sono la raccolta delle sue lezioni ad opera dei suoi collaboratori). Attraverso la documentazione raccolta emerge il pensiero politico di Aristotele declinato con il suo pensiero filosofico e con le vicende istituzionali di quel periodo storico.

Il volume è stato presentato in Università Cattolica il 2 marzo e sui temi illustrati si sono confrontati il politologo Damiano Palano, direttore del Dipartimento di Scienze politiche, e Cinzia Bearzot, docente di storia greca e studiosa delle forme di governo delle città-stato greche. I due docenti, ognuno per il proprio ambito, hanno indagato e ricostruito i rapporti tra storia e politica, tenendo presente che la storia non è mera cronaca ma è storia politica e filosofia della storia.

In particolare, il professor Palano ha evidenziato nello studio di Leonardi la raccolta di informazioni sulle forme di governo esistenti nelle 148 città greche dalle quali si possono ipotizzare informazioni sul sistema di governo. «Da questo studio emerge la figura di Aristotele come il primo scienziato politico in senso moderno. Il metodo dello studio delle trasformazioni di queste città offre sostegno politologico alla migliore forma di governo. Aristotele porge ancora oggi gli strumenti per la scienza politica. Aristotele è il pensatore della comunità, della politica come arte simbiotica capace di tenere insieme gli individui e garantire la concordia interna, pur nelle difficoltà e nelle dinamiche di potere».

Per la professoressa Bearzot «il rapporto tra Aristotele e la storia ha un ruolo importante, reso attivo anche dai rapporti con altre figure importanti per la cultura greca come Omero, Erodoto, Tucidide. Atene per Aristotele è un osservatorio politico e centro culturale in cui la volontà primaria è quella di coltivare la concordia».

Prendendo la parola al termine della presentazione, l’autore, Federico Leonardi, alumnus dell’Università Cattolica, ha evidenziato l’emozione di poter presentare il suo libro nell’Università dove è nata la passione per questi temi e in particolare per questo libro di contenuto storico con significato politico, frutto di un lavoro di studio e di ricerca più che decennale. Si è poi soffermato sul concetto di comunità e democrazia: «L’uomo realizza la sua natura quando giunge alla comunità, compiendo un salto ontologico. La democrazia è una guerra civile nascosta che non emerge in maniera violenta. È la forma migliore se l’uomo è animale politico. Ma è anche la forma migliore di spartizione delle ricchezze nello scontro tra il partito democratico e gli oligarchici, con una classe media che fa da cuscinetto».

Un articolo di

Agostino Picicco

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