NEWS | Economia

Banche, vigilanza e prudenza contro lo shock della guerra

25 novembre 2022

Banche, vigilanza e prudenza contro lo shock della guerra

Condividi su:

«Le attuali circostanze scatenate dalla guerra in Ucraina, ben diverse dalla convergenza di rischi che abbiamo affrontato durante la pandemia, richiedono vigilanza e prudenza da parte di banchieri e autorità di vigilanza». È il suggerimento del membro del Supervisory board della Banca centrale europea (Bce) Kerstin af Jochnick, intervenuta a Milano, nella sede di Banca d’Italia, per partecipare al convegno “Prospettive del credito per una ripresa sostenibile”, promosso venerdì 25 novembre dall’Associazione europea per il diritto bancario e finanziario - Italia (Aedbf), in collaborazione con la facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. «Le banche devono essere proattive nel riconoscere e gestire tempestivamente il rischio di credito. Devono includere gli scenari negativi nella loro pianificazione patrimoniale e tenere conto sia dei rischi sia dei benefici dell’aumento dei tassi di interesse».

L’economista svedese - con una solida conoscenza in ambito di vigilanza bancaria maturata attraverso numerosi incarichi in importanti istituzioni europee e internazionali - ha fornito nel suo intervento alcune chiavi di lettura per interpretare quanto sta avvenendo nel settore bancario dell’area euro, caratterizzato da una «elevata incertezza, molto diversa dalla crisi finanziaria globale» perché generata da due «shock esterni»: il Covid e il conflitto russo-ucraino.

Un quadro macroeconomico incerto anche sul fronte geopolitico, su cui ha richiamato l’attenzione Elena Beccalli, presidente della sezione italiana dell’Associazione e preside della facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative, aprendo i lavori del convegno. «In questa difficile situazione congiunturale, si registrano alcuni fenomeni che evidenziano luci e ombre in materia di credito. I prestiti al settore privato in Italia continuano a crescere, registrando a settembre un tasso di variazione percentuale sui 12 mesi pari al 2,2% a livello nazionale. Tuttavia, le condizioni di offerta al credito sono diventate negli ultimi mesi meno favorevoli: la maggiore rischiosità dei prenditori porta a un inasprimento delle condizioni di offerta dei prestiti, rendendo necessario lo sviluppo di sistemi di misurazione dei rischi».

Per questo motivo, ha avvertito Kerstin af Jochnick, «sebbene la svolta del ciclo dei tassi d’interesse sia stata finora benefica per le banche, ciò non sarebbe sufficiente a compensare eventuali debolezze strutturali che riemergerebbero se e quando si concretizzassero i rischi di ribasso delle prospettive economiche». Dunque, ha aggiunto, «il fatto che il nostro sistema bancario abbia finora resistito alla prova di due grandi e inaspettati shock esterni, e in rapida successione negli ultimi tre anni, è una testimonianza della validità di banche ben capitalizzate, di supervisori prudenti e di istituzioni forti. Ma questo non deve farci cullare in un falso senso di sicurezza, anche perché il secondo di questi shock è ancora in corso. Al fine di rafforzare ulteriormente la nostra resistenza collettiva a sviluppi potenzialmente avversi in futuro, la Banca centrale europea chiede la rapida attuazione del regolamento di Basilea III e il completamento del progetto di Unione bancaria europea». Tutto questo, però, insieme ad altri due importanti obiettivi: la transizione digitale e quella ecologica. «Le ripercussioni della guerra in Ucraina sui mercati energetici globali accelereranno probabilmente lo slancio collettivo verso la transizione verde. Per la Bce, il cambiamento climatico non è un rischio a lungo termine, poiché il suo impatto è già visibile e si prevede che crescerà in modo significativo negli anni a venire. Le banche devono quindi affrontare questa sfida e cogliere le opportunità che la transizione climatica offre».

L’evento, articolato in due sessioni, è stato introdotto da Giorgio Gobbi, direttore della sede di Milano della Banca d’Italia, e Roberto Ferretti, presidente di Aedbf - Europa. Si sono poi alternate due sessioni. La prima dedicata al tema “Sostenibilità ESG e attività bancaria”. Presieduta da Filippo Annunziata, Università Commerciale Luigi Bocconi, sono intervenuti Raffaele Lener, Università di Roma Tor Vergata, Ivan Faiella, Banca d’Italia, TBC. Alla seconda sessione, che si è occupata di “Trasformazione digitale del settore finanziario”, hanno preso parte Federico Rajola, direttore del CeTIF, Mariateresa Paracampo, Università degli Studi di Bari, e Antonio Valitutti, direttore Isibank.

L’iniziativa, che fa parte del ciclo “Le Quattro Stagioni 2022 di Aedbf Italia”, è il primo degli approfondimenti annuali dedicati al sistema finanziario per l’economia italiana.

 

Un articolo di

Katia Biondi

Condividi su:

Newsletter

Scegli che cosa ti interessa
e resta aggiornato

Iscriviti