Il videoclip è un oggetto strano, perfettamente bilanciato tra il mondo dell’arte e quello della pubblicità. Una forma di “arte su commissione” capace sì di amplificare il successo di un brano ma anche di interpretare i gusti, le mode, i vizi e le virtù di intere generazioni. Ma come si racconta la musica attraverso le immagini? È proprio questa la domanda da cui si è sviluppato l’evento Cine&Canzoni: la musica in un video fuori formato, incontro, trasmesso in diretta streaming su Facebook lo scorso mercoledì 10 febbraio, organizzato da Almed - Alta Scuola in Media, Comunicazione e Spettacolo attraverso i master in Management dell'Immagine, del Cinema e dell'Audiovisivo e Comunicazione Musicale.
Una open lecture che oltre agli interventi di Elena Mosconi, docente di Storia del cinema Università di Pavia, e Gianni Sibilla, direttore del Master in Comunicazione Musicale, ha avuto come ospiti d’onore Bugo, disponibile a concedersi nonostante il poco tempo a disposizione a causa delle prove per l'imminente Sanremo, ed Eros Galbiati attore apparso in film e serie TV divenute ormai ormai dei cult come Notte prima degli esami e 1992 ma anche regista dei video promozionali di tre singoli composti dal cantautore milanese – Sincero, Mi Manca e Quando Impazzirò – e tratti dal suo ultimo lavoro Cristian Bugatti (2020).
Un sodalizio, quello tra Bugo e Galbiati, nato poco dopo la partecipazione del cantante a Sanremo 2020 e divenuto in brevissimo tempo molto forte. Una stima ed una fiducia reciproche cristallizzate nella perfetta coesione tra arte musicale e cinematografica presenti nei quasi otto minuti del videoclip di Quando Impazzirò. Il vero e proprio cortometraggio prodotto da Galbiati e dal suo team ritrae Bugo intento a passare una giornata chiuso in casa, completamento solo e intervallata da partite solitarie a backgammon, palleggi nel corridoio e strimpellate di chitarra. Un lavoro che pur nella sua unicità – videoclip musicali così lunghi almeno in Italia sono una vera eccezione – narra una realtà vissuta da milioni di persone durante tutto il 2020: la dilatazione temporale delle giornate passate da milioni di persone in casa a causa del Coronavirus.
«Per come la vedo io – ha detto Bugo in merito al video di Quando Impazzirò – da un punto di vista artistico non lo vedo nemmeno così eccentrico. Anzi secondo me è molto inserito nella vita reale e in quello che è successo dal 2020 ad oggi. La lunghezza del video nasce dalla volontà di creare un rapporto empatico con chi guarda il video».
Anche Galbiati ha voluto dire la sua riguardo all’ultimo videoclip prodotto: «La storia raccontata all’interno del video non ha un vero e proprio arco narrativo. Io che mi considero un intimista ho provato a mettermi nei panni di tutte quelle persone che, soprattutto durante il primo lockdown, hanno vissuto loro malgrado un certo tipo di esperienze personale ed emozioni come solitudine e isolamento. Abbiamo cercato di ricondurre tutto questo – ha continuato il regista – in una sorta di meta-tempo che non è definito: come se il protagonista della nostra storia, interpretato da Bugo, avesse una routine che lo portasse ad avere dei momenti di grande privacy dove si sentisse realmente portato nella consapevolezza di sé stesso. Ed è dentro questa esplorazione personale che si cela la follia raccontata in Quando impazzirò».
Il cortometraggio a supporto dell’ultimo singolo di Bugo, oltre ad essere il frutto di una collaborazione tra artisti uniti tanto nel lavoro quanto nella stima reciproca, è un prodotto capace di riassumere al suo interno lo scopo di Cine&Canzoni: quello di dimostrare quanto i videoclip, pur essendo inseriti in dinamiche prettamente commerciali come la promozione televisiva e la monetizzazione (views su YouTube), siano in grado ancora oggi di raccontare il mondo che ci circonda unendo musica e immagini in un rapporto meravigliosamente simbiotico.