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Cultural Diplomacy, il saluto di Jill Morris agli studenti Unicatt

02 dicembre 2021

Cultural Diplomacy, il saluto di Jill Morris agli studenti Unicatt

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«È sempre un grande privilegio essere chiamata a parlare all'Università Cattolica del Sacro Cuore. La cultura è una parte molto importante delle relazioni bilaterali tra Regno Unito e Italia ed entrambi i nostri paesi condividono la passione per la creatività e la spinta a proteggere la nostra eredità culturale per la prossima generazione (come dimostrato dalla stretta collaborazione tra Regno Unito e Italia alla riunione dei ministri della cultura del G20). È una gioia vedere così tanti studenti abbracciare questa materia e continuare a forgiare carriere di successo in questo importante campo. La professoressa Olivares ha ragione ad essere orgogliosa dei loro successi come sono orgogliosa e onorata di aver potuto sostenere lei e l’Università Cattolica». Così l’ambasciatrice britannica in Italia Jill Morris nel suo saluto nel convegno che si è tenuto mercoledì 1° dicembre nel campus di Roma dell’Università Cattolica, tappa finale del grand tour dei commiati italiani dell’ambasciatrice, dopo gli incontri a Venezia e a Milano.

L’incontro, aperto dal Rettore dell’Università Cattolica Franco Anelli, è stato organizzato nell’ambito dell’International Program and Master in Cultural Diplomacy, promosso dall’Alta Scuola in Media, Comunicazione e Spettacolo (ALMED) e dall’Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali (ASERI) dell’Università Cattolica.

«Intrattenere relazioni culturali con le sedi diplomatiche presenti in Italia è un obiettivo importante per il nostro Ateneo – ha detto il Rettore Anelli - è un modo per rafforzare la cooperazione con le istituzioni e per mantenere un contatto diretto con la cultura di altri paesi. In particolare, le relazioni con l’ambasciata inglese si sono consolidate proprio grazie all’International Program in Cultural Diplomacy. Poter contare sulla collaborazione di una istituzione così rilevante dona prestigio alla nostra università per almeno due ragioni: consolida la rete internazionale a disposizione di docenti e studenti, indispensabile per beneficiare di occasioni di approfondimento e di confronto con altri colleghi; permette all’Università di rafforzare la sua presenza all’interno della società, non solo italiana, consentendole di svolgere un servizio pubblico di supporto alle autorità statali. Rinnovo il mio ringraziamento a Her Majesty Ambassador Jill Morris per il suo servizio nel nostro paese – ha concluso il Rettore -  e, in particolare, per l’attenzione che ha riservato alla nostra Università e le formulo i migliori auguri per il futuro».

«Il Master in Cultural Diplomacy – ha dichiarato la professoressa Mariagrazia Fanchi, direttrice dell’Almed, nel saluto iniziale - rappresenta un’eccellenza della formazione postlaurea e un esempio di dialogo con le istituzioni e con le imprese. Nei suoi primi cinque anni di attività, sotto la guida del suo fondatore Federica Olivares, il master si è accreditato non solo come fucina di professioniste e di professionisti della Cultural Diplomacy, ma anche come luogo di pensiero e di elaborazione di nuovi modelli e come spazio di incontro e di confronto fra i principali attori della diplomazia in Italia e a livello internazionale, interpretando in modo esemplare il proprio mandato di terza missione».

«Il Farewell in onore dell’Ambasciatrice Jill Morris – così la professoressa Federica Olivares, direttore dell’International Program - è per noi anche un’occasione per tracciare un consuntivo sia sui primi cinque anni di vita del Master in Cultural Diplomacy, il primo in Europa a coniugare cinque aree di studio (Public Diplomacy and International Relations, Soft Power and Cultural Diplomacy; Digital Diplomacy; Business Diplomacy; Cultural Diplomacy for Reconciliation), ma soprattutto per condividere quanto è già stato realizzato in questi due anni dall’International Program in Cultural Diplomacy: una piattaforma di Progetti internazionali nell’ambito della Public and Cultural Diplomacy, che ha già al proprio attivo importanti obiettivi raggiunti».

Nei suoi due anni di esistenza l’International Program and Master in Cultural Diplomacy ha vinto la call europea per le nuove line guida della Commissione Europea sulla Sport Diplomacy nell’ambito delle prossime Olimpiadi Europee (Parigi 2024 e Milano-Cortina 2026), ha prodotto il primo Case Study internazionale di Business Diplomacy focalizzato sul “Progetto Cultura di Intesa Sanpaolo” e ha contribuito alla realizzazione del Progetto dell’Università Cattolica nell’ambito del New European Bauhaus, basato sulle tre priorità: Sostenibilità, Inclusività, Estetica, fortemente voluto dalla Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen.

Durante l’evento è stato anche annunciato dalla direttrice Rachel Launay l’accordo con il British Council: «Il British Council è lieto di collaborare con l’Università Cattolica e ospitare uno studente dell’International Program in Cultural Diplomacy per un periodo di internship nel 2022, in attesa di dare il benvenuto a tutti i partecipanti l’estate prossima».

La rilevanza delle iniziative dell’International Program in Cultural Diplomacy - che ha al proprio attivo collaborazioni con alcune delle maggiori Università internazionali come Oxford University Digital Diplomacy Centre, Soas University of London, USC (University of Southern California) e Bonn University Center for Global Studies -  dimostra quanto sia urgente un approccio ai grandi temi aperti sullo scenario globale con gli strumenti della New Public Diplomacy e della Cultural Diplomacy.

Presenti all’evento l’ex Ministro degli Affari Esteri Giulio Terzi di Sant’Agata, l’Ambasciatore italiano presso la Santa Sede Pietro Sebastiani, la presidente di Unidroit, prof.ssa Maria Chiara Malaguti, l’ex Ambasciatore in Sudan Fabrizio Lobasso, Cecilia Piccioni, Direttore per la Promozione Culturale Integrata del Ministero degli Esteri, il Consigliere Diplomatico del Ministro della Cultura Enrico Franceschini, Paolo Toschi e il Consigliere del Ministro dello Sviluppo Economico Paolo Dionisi. Inoltre, l’Ambasciatore UAE Omar Alshamsi, il Console generale di Estonia, Marika Lampi, Christina Tomlinson Minister Counselor for Public Affairs all’Ambasciata degli Stati Uniti e Rakesh Surampudi, Cultural Attaché, oltre a CEO e esponenti delle Aziende che sostengono l’International Program and Master (ENEL, ENI e Intesa Sanpaolo).

 


(foto di Maurizio Riccardi)

Un articolo di

Federica Mancinelli

Federica Mancinelli

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