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Da Ben Hur a Walt Disney: il cinema americano in Italia

11 ottobre 2021

Da Ben Hur a Walt Disney: il cinema americano in Italia

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«Le prime immagini fotografiche in movimento fissate su pellicola che circolarono nel nostro Paese erano… americane»: lo racconta Federico Di Chio, direttore del Marketing strategico di Mediaset e professore di Strategia e gestione e di media audiovisivi presso l’Università Cattolica, nel primo libro della serie Il cinema americano in Italia. Industria, società, immaginari dedicato al periodo storico che va dalle origini del cinema alla seconda guerra mondiale. Di seguito due pillole di questa grande storia culturale: la colossale produzione del primo Ben-Hur, che venne girato in un clima di tensione che portò a scontri tra sindacati e fascisti durante le riprese; il successo di Walt Disney in Italia, amato da tutti, anche da Mussolini.

Ben-Hur e gli scontri tra fascisti e sindacati

 

Ben-Hur, A Tale of the Christ, girato a Roma tra il 1924 e il 1925, fu una produzione colossale, costata tra i 4 e i 5 milioni di dollari di allora. Il film ebbe una lavorazione assai travagliata, segnata da fermi e ripartenze e anche da conflitti e incidenti sul set. Il progetto era stato incardinato a Roma da Samuel Goldwyn, prima dell’acquisizione della sua casa da parte di Marcus Loew, e varato con produttore, regista e star principali differenti. Ma l’inconcludenza di quella squadra indusse Loew a rinnovare tutto. Egli avrebbe voluto spostare la produzione negli stabilimenti di Culver City, ma i nuovi responsabili della produzione MGM, Louis B. Mayer e Irving Thalberg, lo convinsero a rimanere a Roma. Così Loew venne personalmente in Italia, nel 1924, per sollevare tutto il vecchio gruppo di lavoro ed insediare il nuovo, compresi il regista Fred Niblo e la star principale Ramon Novarro. Non poteva immaginare, però, quante difficoltà quel set avrebbe vissuto…

Il primo episodio fu lo scontro tra il personale di produzione, che aveva partecipato alla manifestazione di tributo alla salma di Matteotti, e le camicie nere che, per ritorsione, organizzarono una spedizione punitiva agli studi della Cines, dove si girava il film.

Un secondo grave scontro, sempre di natura politica, avvenne durante le riprese della battaglia navale tra i romani e i pirati macedoni. Le comparse che impersonavano i primi furono reclutate presso il sindacato dei fasci mentre quelle che impersonavano i pirati vennero prese dal sindacato socialista. Un’accortezza politica che si trasformò in un clamoroso boomerang: lo scontro tra le due fazioni fu autentico e violentissimo, al punto che si registrarono dei morti. La sequenza della gara delle quadrighe fu poi funestata da numerosi incidenti ai cavalli e ai conducenti dei carri. Tutto questo rallentò le riprese e fece aumentare molto i costi.

Per recuperare tempo, Thalberg autorizzò eccezionalmente che si iniziasse il montaggio del film a Roma, mentre si andava completando lo shooting. Due esperte montatrici italiane, Irene Coletta e Renata Bernabei, ebbero in questa operazione un ruolo di rilievo.

Il film ebbe anche problemi con la censura italiana, perché ‘denigrava la romanità’. Uscirà da noi solo nel 1931 e con non pochi aggiustamenti. L’esito fu comunque fenomenale, in tutto il mondo. In tempi in cui un film di successo incassava un milione di dollari nel mercato americano e 500.000 dollari in quello internazionale, Ben-Hur ne incassò rispettivamente 4,3 e 5 milioni (record, quest’utimo, che rimase imbattuto per 25 anni, fino al Quo Vadis? di LeRoy).

L’irresistibile fascino di Walt Disney


Le prime pellicole Disney arrivarono da noi nel 1929 e il personaggio di Topolino/ Mickey Mouse riscosse fin da subito un grande successo (pochi anni dopo, la Fiat 500 - la prima utilitaria della casa italiana – veniva confidenzialmente chiamata proprio Topolino…). Alle storie del topo si aggiunsero poco dopo le Silly Symphonies/ Sinfonie allegre.

In tutto il mondo le produzioni di Walt Disney, inizialmente distribuite da Columbia, vennero poi trattate, dalla fine del 1931 al 1936, da United Artists; e poi, dal 1937 in avanti, da RKO.

Da noi, in ragione del peculiare assetto distributivo delle case americane, i film Disney furono distribuiti come segue: dal 1929 al 1933, sia dalla SASP di Stefano Pittaluga che dalla EIA-Columbia, di cui Pittaluga fu anche sub-distributore regionale; dal 1933 al 1934, dall’Artisti Associati e dalla SASP; dal 1935 al 1937, dalla sola Artisti Associati; e, dal 1938 in avanti, dalla Generalcine. Fu proprio questa a portare sugli schermi il primo lungometraggio di Disney: Biancaneve e i sette nani, con un clamoroso successo.

Tra i moltissimi fan di Disney c’era anche il Duce che volle ospitare Walt nella sua residenza: fatto eccezionalissimo che ebbe luogo una prima volta nel 1932 e una seconda volta nel 1935.


Nella foto, Disney arriva a Termini, accompagnato dalla moglie, e viene accolto dal Direttore Generale della Cinematografia Luigi Freddi (a destra).

A cura di

Federico Di Chio

Federico Di Chio

Docente Strategia e gestione e di media audiovisivi - Università Cattolica

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