«Ho voluto fare il medico sin dall’età di tre anni. E, onestamente, non avrei saputo cos’altro scegliere». Ha avuto sempre le idee chiare sul suo percorso professionale Daniele De Luca, laureato in Università Cattolica, ordinario di Pediatria all’Università Paris Saclay e direttore Rianimazione Neonatale all’Ospedale “A. Béclère” di Parigi. Ed effettivamente quando lo incontriamo nei chiostri di largo Gemelli per intervistarlo viene quasi spontaneo immaginarlo con il camice bianco e lo stetoscopio al collo mentre si aggira tra le corsie dell’ospedale per salvare piccole vite umane. O alla guida di giovani specializzandi prodigo di insegnamenti e di consigli pratici.
Romano, 44 anni, Daniele De Luca è presidente della European Society for Pediatric and Neonatal intensive Care (Espnic). Il presidente Sergio Mattarella lo scorso marzo l’ha nominato cavaliere della Repubblica con queste motivazioni: “Direttore della più grande rianimazione neonatale di Francia, più giovane professore ordinario di pediatria di Francia e tra i più giovani in Europa, ha promosso lo sviluppo della neonatologia italiana creando una scuola della specialità con specializzandi e dottorandi italiani a Parigi e con le sue ricerche ha, tra le altre cose scoperto la trasmissione transplacentare del virus SARS-CoV-2, dando lustro all’immagine del nostro Paese”.
«Un grande onore», commenta il professor De Luca. «È un importante riconoscimento per il mio lavoro scientifico e clinico effettuato all’estero ma anche per la Medicina italiana e ancor di più per la Neonatologia».
Una formazione medica, la sua, realizzata tutta in Università Cattolica: laurea, scuola di specializzazione, dottorato. «La mia è stata una scelta di eccellenza “obbligata”: vivendo a Roma la facoltà di Medicina principale è stata sempre quella della Cattolica, cui si aggiunge qualità di assistenza sanitaria del Policlinico Gemelli», racconta il professor De Luca.