NEWS | Dante

«Dante, tutti ne parlano»: quali sono i maggiori casi editoriali?

11 maggio 2021

«Dante, tutti ne parlano»: quali sono i maggiori casi editoriali?

Condividi su:

A 700 anni dalla morte di Dante il Laboratorio di editoria dell'Università Cattolica presenta un’antologia di casi editoriali contemporanei ispirati alla figura del poeta, frutto di una ricerca svoltasi quest’anno (Dante, tutti ne parlano. Il girone dei casi editoriali, presentazione di Simona Brambilla e Roberto Cicala, Educatt): dalla narrativa di Dan Brown alla saggistica di Borges, dalla biografia dantesca di Alessandro Barbero al commento di Pascoli, passando per l’edizione illustrata di William Blake fino all’Inferno di Topolino. Sono frammenti di quella molteplicità su cui Dante ha costruito il suo capolavoro e che ancora oggi ci tiene incollati alle sue pagine. «Vien dietro a me, e lascia dir le genti»: tutti ne parlano e questo perché forse, proprio in quella molteplicità, c’è una parte di ciascuno di noi.

Mercoledì 12 maggio alle 18 il volume è stato presentato sul canale Facebook @LaboratorioEditoria con una selezione dei libri contemporanei che parlano di Dante, con la presentazione del coordinatore del Laboratorio di Editoria, Roberto Cicala, e del direttore della Summer School in “Studi danteschi”, Simona Brambilla.

«Come nella maggioranza delle copertine che trattano l’Alighieri, non manca anche sulla facciata di questo libro, progettato, scritto e corretto da loro, il tipico profilo del sommo vate, con un naso aquilino divenuto una «soglia» d’accesso popolare alla sua opera - scrive nella prefazione al libro Roberto Cicala -. Così anche in una semplice selezione, di necessità ridotta e a campione, le inclusioni fatte corrispondono ad altrettante esclusioni naturalmente non volute - tra biografie, commenti, riletture, narrativa, opere per ragazzi, iconografia, fumetti e attualità, che segnano le sezioni -. Ma ciò che conta è offrire uno sguardo, con occhi giovani, su un monumento che resta in piedi e non prende polvere grazie ai libri». 

Raccontando il contenuto del volume il professore spiega che «non mancano i casi editoriali legati al fumetto, fin dal mitico L’Inferno di Topolino di Guido Martina per i godibilissimi testi in rima e Angelo Bioletto per i disegni. Chi, tra i lettori non più acerbi, non ricorda Pippo nei panni di Virgilio: «Io son nomato Pippo e son poeta / or per l'inferno ce ne andremo a spasso / verso un'oscura e dolorosa meta». Il fumetto uscì a puntate fra il 1949 e il 1950 da Mondadori e il clima di speranza del dopoguerra si avverte nel finale di Dante-Topolino: «Il ciel per te s'accenda di fiammelle / splendenti a rischiararti ancor la via, / sì che tu possa riveder le stelle! Dio ti protegga, Italia. Così sia!» È l’antenato di molte altre rivisitazioni, come quella di Marcello Toninelli sullo «scanzonato poeta con la testa tra le nuvolette» o la rivisitazione di Dante di Seymour Chwast con impermeabile, cappello, occhiali da sole e pipa, fino alla versione manga di Gō Nagai con tanto di espansioni digitali».

Sono gli stessi studenti-autori che hanno realizzato il libro a spiegare le modalità di realizzazione del loro lavoro in tutte le fasi dalla scelta editoriale iniziale fino alla promozione del prodotto. Si legge nella loro premessa: «Ognuno di noi, dopo aver scelto un caso editoriale riguardante la figura o l’opera dell’Alighieri, lo ha trattato alla luce di una ricerca svolta contattando gli autori, le case editrici e scovando le prime edizioni e le diverse opinioni della critica. Successivamente, ogni fase redazionale - dal titolo, alla progettazione tipografica, fino alla promozione - è stata condotta mediante scelte democratiche prese dopo una condivisione collettiva di idee. Seppur vincolati dallo stato di emergenza sanitaria legato alla pandemia, noi studenti di editoria abbiamo potuto portare a termine anche in questo anno accademico il progetto del libro, per noi molto formativo, volto a farci muovere i primi passi nel mondo editoriale».

«Il panorama attuale delle opere sulla figura di Dante si presenta quanto mai ricco e un senso di smarrimento sembra diffondersi tra i lettori: ci si sente immersi in una «selva oscura» di libri e, sprovvisti di un «Virgilio», si rischia di perdere «la diritta via» - continuano gli studenti -. Spaziando dalla saggistica, alla narrativa, fino ad arrivare alla graphic novel, sono numerose le penne celebri al servizio dell’autore della Divina Commedia: è un prismatico e molteplice squadernarsi di voci che ha avuto origine da un unico grande uomo, di cui davvero tutti parlano, come vogliamo sottolineare nel titolo. Questa antologia, di necessità non esaustiva, prova a mettere ordine tra le pubblicazioni di argomento dantesco dalla fine dell’Ottocento a oggi, facendo una scelta e puntando sulle vicende redazionali delle edizioni che hanno avuto maggiore eco e successo. Figurano i nomi di importanti studiosi come Contini e Barbero, di poeti quali Eliot e Pascoli, di narratori come Tobino e Brown e artisti e attori come Guttuso e Benigni, giornalisti scrittori come Cazzullo e Socci.
Così ecco una guida per il lettore forse spaesato nell’anno dell’anniversario dantesco: uno strumento che permetta di orientarsi nei gironi dei casi editoriali e giungere, infine, a riveder le stelle».

A sottolineare il valore sempre vivo e attuale degli studi danteschi sono, all’interno del volume, le parole di Simona Brambilla: «Tutti ne parlano. Effetto di un centenario dai tempi dilatati, preceduto dall’onda lunga del 750° anniversario della nascita e amplificato nel 2020 dall’istituzione del Dantedì, quasi una prova generale; dilatato almeno sino al 2022, data cui sono già slittati molti convegni. Nel 1865 il centenario vibrò di istanze politiche, culminate nei solenni tributi fiorentini; nel 1921 mancò l’appuntamento con l’Edizione Nazionale delle opere, che uscirono sì, ma in forma minor, senza apparati giustificativi; nel 1965 vide importanti assestamenti e, subito dopo, l’edizione Petrocchi della Commedia secondo l’antica vulgata. Subito dopo l’unità d’Italia, il Ministero della Pubblica Istruzione formulò programmi puntuali sull’insegnamento di Dante a scuola. Cosa accade oggi? La Commedia continua a suscitare grandi passioni, le altre opere paiono meno note prima degli studi universitari. La sensazione un po’ disarmante, tuttavia, è soprattutto che si fatichi ad acquisire gli strumenti tecnici necessari ad avvicinarsi ai testi in modo consapevole, complici il poco tempo e il molto rumore di fondo: di Dante tutti parlano, appunto, col rischio che a non sentirsi sia proprio la sua parola. Una parola difficile, che esige una lettura armata e lenta, possibilmente ad alta voce. Ma che, conquistata con il passo del pellegrino, è ancora in grado di stupire e insegnare».  
 

Un articolo di

Redazione

Condividi su:

Newsletter

Scegli che cosa ti interessa
e resta aggiornato

Iscriviti