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Digitale e lingue straniere, il segreto dell’export vinicolo

18 maggio 2023

Digitale e lingue straniere, il segreto dell’export vinicolo

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Quanto pesa una traduzione ben fatta nel posizionamento dei brand e nel processo di attrazione dei mercati esteri?

Molto. E non basta l’inglese, lingua franca, affinchè questo accada. 

A confermare il sentiment che da qualche anno ha iniziato a farsi strada tra gli addetti ai lavori, arriva oggi uno studio dettagliato, pubblicato nella collana Quaderni del CLUC e curato dalla prof.ssa Amanda Murphy.

Da diversi anni il Centro Linguistico dell’Università Cattolica (CLUC) guarda con particolare attenzione al territorio e alle sue aziende vitivinicole, anche attraverso le tesi di laurea triennale e magistrale dedicate alle strategie di comunicazione, all’analisi del traffico web, alla presenza e alla reputazione online di cantine e imprese di settore.

«La comunicazione del territorio e delle sue declinazioni turistiche è infatti un tema strategico nell’offerta formativa della facoltà. I laureati iniziano così a prendere contatto con aziende e realtà che poi offrono occupazione post laurea» secondo Giovanni Gregorini, docente di Storia economica e direttore del Dipartimento di Scienze storiche e filologiche.

 

L’occasione per fare il punto della situazione è stata Tell the world. Raccontare e promuovere l’eccellenza vitivinicola italiana on and off-line. Il seminario ha riportato all’Alma Mater alcuni degli alumni che, dopo il percorso alla facoltà di Lingue, hanno trovato sbocchi professionali in questo particolare segmento del mercato italiano che guarda sempre più all’estero.

«Ho iniziato il mio percorso proprio grazie alla Laurea in scienze linguistiche con la prof.ssa Murphy. La mia tesi è stata un’analisi comparativa italiano e inglese del sito web di Expo 2015. Un bel biglietto da visita che mi ha permesso di entrare nella prima internet company italiana» ha raccontato Laura Munari, Digital strategist e social media expert per brand leader di mercato. «Il metodo analitico imparato sui banchi dell’università è stata una delle competenze più utili per elaborare analisti testo e piani editoriali e strategici».

È dello stesso avviso anche Valentina Martinelli, laureata in Scienze linguistiche per l’informazione e la comunicazione e oggi responsabile comunicazione dell’azienda vinicola Monte Rossa.

«Il corso di laurea in lingue mi ha garantito accesso a diverse lingue (inglese, tedesco e spagnolo) ma anche aperto gli occhi sul mondo dell’informazione e della comunicazione. Cabochon, referenza di Monte Rossa, è diventata un brand all’estero proprio grazie alle strategie di comunicazione. L'inglese aiuta molto nel posizionamento dei marchi, fornendo molti spunti per lo storytelling». 

 

Ma quali sono le competenze richieste dalle imprese del settore vitivinicolo a chi si approccia al mondo del lavoro?

La risposta la fornisce Andrea Boscaro, esperto di marketing digitale e fondatore di The Vortex. «Da quando l’export è diventato sempre più digital export occorre avere familiarità coi mezzi digitali. Ma non basta, è importante imparare a gestire al meglio la complessità delle relazioni, essere capaci di leggere i dati e saper interloquire con le persone».

Un articolo di

Bianca Martinelli

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