NEWS | Dibattito

Diritto e neuroscienze, nuove prospettive per un dialogo multidisciplinare

20 maggio 2022

Diritto e neuroscienze, nuove prospettive per un dialogo multidisciplinare

Condividi su:

La riflessione sui recenti progressi della scienza in campo giuridico e neuroscientifico ha avuto, nell’ultimo decennio, uno sviluppo ondivago e frenetico, stante l’ampia portata delle nuove acquisizioni che paiono destinate a investire sin dalle fondamenta gran parte del sapere giuridico.

La sfida lanciata dalle neuroscienze al diritto è tra le più affascinanti: si tratta di comprendere la tenuta degli assetti giuridici al di là dei dualismi e dei riduzionismi di una parte della cultura filosofica che, sulla scorta di Cartesio, ha segnato teoria e prassi. L’intersezione tra diritto e neuroscienze costituisce un problema filosofico-giuridico cui occorre prestare ascolto per dotarsi di adeguati strumenti giuridici per comprendere cosa possa restare e cosa, invece, vada perduto dell’esperienza giuridica.

È in questa direzione che si è tenuta a fine aprile, una tavola rotonda in Cattolica, che è stata anche l’occasione per presentare il volume a cura di Giovanni Bombelli, docente di Filosofia del diritto in Cattolica, e Andrea Lavazza, giornalista di Avvenire, dal titolo “Diritto e Neuroscienze, Nuove prospettive (Law and Neuroscience, New perspectives)”, numero monografico 1/2021 della rivista “Teoria e Critica della Regolazione Sociale” (TCRS), Mimesis Edizioni, Milano.

L’incontro - che si è svolto nel contesto delle attività del rinnovato Centro di Ricerca dell’Università Cattolica “Psychology, Law and Policy Lab” (PsyLab) diretto da Marta Bertolino, docente di Diritto penale - si è rivelato un vero punto di partenza più che di arrivo. Molti i temi affrontati dai relatori, che unanimemente hanno auspicato un’armonizzazione della ricerca tra le diverse discipline scientifiche che si occupano, a vario titolo, di apporti neuroscientifici. Ciò al fine di approdare a cornici affidabili in sede teorica e applicativa, privilegiando però – e questo è un dettato comune che ispira già le pagine del volume presentato - un criterio metodologico di tipo multidisciplinare.

I contributi sono maturati nella profonda convinzione che soltanto un simile orientamento possa, finalmente, ridurre la distanza tra i vari ambiti di ricerca e consentire l’apertura verso un terreno fertile alla spiegazione della complessità delle strutture mentali e del rapporto tra il diritto e la mente.

L’invito è dunque rivolto alla comunità scientifica tutta affinché possa interrogarsi e valutare, con insostituibile approccio interdisciplinare, i nuovi approfondimenti emergenti dall’incontro-scontro tra diritto e neuroscienze. Si tratta di approfondimenti nel senso di sistematizzazione del profilo metodologico-epistemologico, di ripensamento di alcuni fondamenti giuridici e dei loro presupposti impliciti come, ad esempio, quelli rappresentati dal volontarismo razionalistico e dal meccanicismo della componente emozionale, nonché di rimeditazione e implementazione degli istituti della pena e della riabilitazione sulla scorta delle acquisizioni psicologiche e neuroscientifiche. Profili, questi, tutti fondamentali che simultaneamente pertengono al campo dell’etica, del diritto, della psicologia, della politica.

All’iniziativa, coordinata dalla professoressa Bertolino e introdotta dai saluti del preside della facoltà di Giurisprudenza Stefano Solimano e dell’ordinario di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione Luca Milani, hanno partecipato Bruno Montanari, ordinario di Filosofia del diritto all’Università degli Studi di Catania, Alberto Andronico, ordinario di Filosofia del diritto all’Università degli Studi di Catania, Paolo Heritier, ordinario di Filosofia del diritto all’Università del Piemonte Orientale. Nella tavola rotonda insieme agli autori si sono confrontati Michela Balconi, associato di Psicofisiologia e neuroscienze cognitive, Massimo Reichlin, ordinario di Filosofia morale all’Università Vita-Salute San Raffaele, Ciro Grandi, associato di Diritto penale all’Università degli Studi di Ferrara.

 

Un articolo di

Francescantonio Eramo

Dottorando in Filosofia del diritto

Condividi su:

Newsletter

Scegli che cosa ti interessa
e resta aggiornato

Iscriviti