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È di Giulia Piccinni la migliore tesi in Cardiologia

23 dicembre 2020

È di Giulia Piccinni la migliore tesi in Cardiologia

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“Aritmie ventricolari nel prolasso valvolare mitralico: relazione con dati ecocardiografici e funzione autonomica cardiaca”: è questo il titolo della migliore tesi di laurea della dottoressa Giulia Piccinni, premiata al Congresso della Società Italiana di Cardiologia per l’anno accademico 2019/2020.

La dottoressa Piccinni si è laureata presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica il 18 giugno 2020, avendo come relatore il professor Filippo Crea, docente di malattie dell’apparato cardiovascolare e direttore del Dipartimento di Scienze Cardiovascolari e del Torace dell’Ateneo, e come correlatore il professor Gaetano A. Lanza, docente di malattie dell’apparato cardiovascolare.

L’obiettivo di questa tesi sperimentale è stato quello di valutare se le aritmie ventricolari che si riscontrano in un numero significativo di pazienti con prolasso della valvola mitrale (PVM) possano essere spiegate da anomalie subcliniche della funzione contrattile del cuore e/o da anomalie della funzione autonomica cardiaca.

Il PVM È una patologia della valvola mitrale che consiste in un anomalo comportamento di uno o entrambi i lembi mitralici, che durante la sistole protrudono in modo più o meno rilevante verso l’atrio sinistro. Questo comportamento, oltre a poter causare un’imperfetta chiusura della valvola, con conseguente insufficienza, determina una tensione anomala sui muscoli papillari che, tramite le corde tendinee, regolano la chiusura della valvola, con una conseguente possibile sofferenza ischemica in condizioni di aumentato lavoro cardiaco. Una conseguenza di questi fenomeni è la possibile insorgenza di aritmie ventricolari, che, secondo alcuni studi, potrebbero degenerare in forme gravi e causare morte improvvisa.

Da settembre 2019 a maggio 2020 sono stati arruolati nello studio 49 pazienti con PVM. In ogni paziente sono stati eseguiti: 1) un ecocardiogramma, con misurazione dello strain globale e regionale del ventricolo sinistro con metodica speckle tracking, un parametro che intercetta una disfunzione contrattile del ventricolo sinistro iniziale non rilevabile con le comuni tecniche ecocardiografiche; e 2) un elettrocardiogramma dinamico di 24 ore (ECG Holter) per valutare la funzione autonomica cardiaca mediante analisi della variabilità della frequenza cardiaca (heart rate variability, o HRV).

I risultati hanno evidenziato come la funzione autonomica cardiaca non presentava alcuna relazione significativa con le aritmie ventricolari. Viceversa, l’analisi dello strain ventricolare regionale all’ecocardiogramma ha evidenziato, nei pazienti che presentavano aritmie ventricolari frequenti, un’alterazione subclinica della funzione contrattile a livello della regione basale della parete infero-laterale, sede d’attacco di uno dei muscoli papillari, suggerendo che questa disfunzione, assente nei pazienti senza aritmie, possa svolgere un ruolo fisiopatologico significativo nella genesi delle aritmie ventricolari in questa popolazione di pazienti.

Un articolo di

Federica Mancinelli

Federica Mancinelli

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