NEWS | Ricerca

Effetto Covid sull’informazione: 55% dei giovani più cauti sulle fonti

22 settembre 2021

Effetto Covid sull’informazione: 55% dei giovani più cauti sulle fonti

Condividi su:

All'inizio era la radio e le edizioni speciali dei giornali, poi sono state le emittenti all news. Nell'epoca della connessione ubiqua, in cui ci troviamo da oltre una decade, le informazioni danno conto in tempo reale del darsi degli eventi e ci raggiungono in ogni luogo e momento. Si tratta di una condizione senza precedenti, eccezionale sia per le opportunità che apre, sia per la pressione a cui sottopone i media e i fruitori: i primi costretti a operare al di fuori delle prassi consolidate del newsmaking, con sempre meno tempo a disposizione per verificare fonti e approfondire le notizie; i secondi investiti da una mole di informazioni, spesso difformi, fra le quali diventa difficile orientarsi e formarsi un'opinione.

Rifondazione comunicativa

Per dirla con Thomas Kuhn, celebre filosofo della scienza, siamo dunque in una fase straordinaria, separati da una soluzione di continuità dal passato e dunque chiamati di un'azione di vera e propria rifondazione. Sta agendo verso questa direzione il progetto Opinion Leader 4 Future, partito nel gennaio 2020 dalla collaborazione tra Università Cattolica e Credito Emiliano, e volto a comprendere il funzionamento dei processi di informazione e di costruzione dell'opinione, anche in situazioni di rischio. Il primo anno e mezzo di lavoro ha consegnato, oltre a un ampio repertorio di dati, anche una serie di indicazioni che fissano le possibili coordinate della futura normalità. Anzitutto collaborazione.

La pratica del fact checking, in crescita fra gli utenti più giovani, come è emerso dalla ricerca su oltre 1000 adolescenti e giovani tra i 10 e i 25 anni, costituisce per esempio una risorsa preziosa in grado di schermare le notizie false e di adiuvare le istituzioni mediali nella promozione della buona informazione. Poi condivisione. La ricerca condotta sui processi informativi durante i primi due lockdown, ha evidenziato l'importanza delle reti, anche di quelle più piccole, e di figure come i broker, che setacciano per le loro comunità le informazioni, offrendo una prima selezione.


Continua a leggere su Il Sole 24 Ore

Un articolo di

Mariagrazia Fanchi

Mariagrazia Fanchi

Direttore Alta Scuola Media Comunicazione e Spettacolo (ALMED) - Università Cattolica

Condividi su:

Newsletter

Scegli che cosa ti interessa
e resta aggiornato

Iscriviti