Ho scelto di intraprendere gli studi in farmacia quanto “figlia d’arte”: mia nonna, mia madre e mio padre svolgono questa professione e sono titolari di una farmacia rurale e di una urbana. Il lavoro del farmacista è sempre risultato molto interessante ai miei occhi, in quanto penso che sia una delle poche professioni che permette di collegare le conoscenze del campo sanitario, chimico e farmaceutico al mondo commerciale ed economico. Il farmacista, inoltre, tramite la sua professione, è in grado di mettersi al servizio della propria comunità.
La mia scelta di frequentare l'Università Cattolica nasce da una riflessione che mi ha portato a vedere gli ideatori di questo corso di laurea come i primi ad essere stati in grado di cogliere il grande cambiamento che sta avvenendo nel settore farmaceutico in Italia. Le farmacie sono sempre più immerse nel mercato libero ed è ormai evidente l’esigenza non solo di una figura professionale con conoscenze in ambito farmaceutico, ma anche di un manager vero e proprio. Le farmacie inoltre puntano ad essere il primo baluardo della sanità territoriale e conoscere a fondo le potenzialità dei servizi da offrire risulta un punto chiave della gestione di questo tipo di attività.
L’idea del percorso europeo di ricerca è nata da un mio insito desiderio di provare esperienze diverse e di entrare in contatto con nuove culture. Ho mandato la mia candidatura un po’ per caso dopo aver letto il bando sulla pagina delle news, e devo dire che questa esperienza si è rivelata essere preziosa in quanto non solo mi ha permesso di approfondire argomenti e metodiche letti solamente sui libri, ma anche di lavorare in un laboratorio di ricerca internazionale. L’esperienza in toto ha rappresentato un forte momento di crescita sia umano che professionale poiché mi ha permesso di uscire dalla mia zona di comfort e di acquisire nuove abilità e competenze.
L’Università Cattolica è il miglior ateneo che avrei potuto scegliere, e non lo dico perché sto scrivendo questo articolo, ma poiché in questi anni ho potuto toccare con mano la cura nei dettagli, le competenze e la professionalità di tutto il personale dell'Università, in primis dei docenti, e credo fermamente che queste qualità non siano semplici da individuare all'interno di altri contesti universitari; insieme a ciò, la visione proiettata al futuro delle singole facoltà rende questa università un'eccellenza nei vari ambiti in cui opera.
Agli studenti ancora incerti su cosa scegliere consiglierei di valutare le proprie peculiarità e i propri interessi, al fine di poter individuare un percorso che sia il più possibile specchio delle proprie ambizioni e di trovare la propria strada e perseguire i propri obiettivi nella maniera più serena possibile.
* Nella foto in alto Anna Percio, studentessa del III anno del Corso di laurea magistrale a ciclo unico in Farmacia dell’Università Cattolica, insieme al professor Albert Sickmann, chairman of the Board of Directors ISAS (a sinistra), e al professor Andrea Urbani, presidente del Corso di laurea in Farmacia dell’Università Cattolica (a destra)