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Festa della letteratura francese: la mise en scène di Phèdre

08 gennaio 2024

Festa della letteratura francese: la mise en scène di Phèdre

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Lunedì 18 dicembre 2023 si è tenuta, nella sede di Milano dell’Università Cattolica, la Festa della Letteratura Francese. Quest’anno francesisti, studenti, amici, parenti e curiosi hanno riempito l’aula Bontadini per assistere ad una messa in scena di Phèdre di Jean Racine. Un gruppo di studentesse e studenti della Facoltà di Scienze Linguistiche e letterature straniere, guidati dalla professoressa Marisa Verna e dall’attrice e regista Elena Gaffuri, hanno dato voce (e corpo) alla pièce del grande tragediografo. Accompagnati dalla violinista Francesca Trabella, e dagli intermezzi di un narratore-guida, impersonato da Gabriel Marsiglio, Laura Castelli, Sofia Eusebio, Gianluca Marciello e Yara Wahba hanno recitato scene estratte da una delle più importanti opere del Classicismo francese, in un adattamento animato dalle interessanti scelte di regia di Elena Gaffuri, e pensato per invitare un pubblico vasto ad incontrare il testo di Racine.

La tragedia di Phèdre, nonostante la sua materia mitologica e la sua lingua classica, è infatti un testo di estrema contemporaneità, e la scelta di presentarlo alla Festa della Letteratura Francese è nata dallo scambio avuto tra gli studenti e la professoressa Verna durante il corso sul Classicismo. In effetti Phèdre è, innanzitutto, una tragedia del linguaggio e dell’incomunicabilità, tema più che mai vivo, e vissuto oggi con particolare intensità dalle giovani generazioni. Certo il Destino, gli dei e le loro maledizioni giocano un ruolo di rilievo nelle vicende della pièce; tuttavia, Phèdre è soprattutto il racconto di un dramma comunicativo, la tragédie de la parole: i personaggi si parlano e non si capiscono, le loro confessioni sono prese per menzogne e le insinuazioni false per verità.

 

 


L’analisi della Phèdre e del suo linguaggio, iniziata a lezione dagli studenti, è continuata con la preparazione della mise en scène con Elena Gaffuri, che ha guidato attori e attrici in un’esperienza che testimonia del valore pedagogico della pratica teatrale, sia come forma di esplorazione del testo letterario – attraverso il corpo e la voce – che come strumento di apprendimento della lingua e della cultura. Del resto, la rappresentazione della Phèdre non è che l’ultima di una serie di occasioni in cui gli studenti e le studentesse si sono misurati con la grande letteratura attraverso la recitazione, come nel caso della lettura animata di Un cœur simple di Gustave Flaubert (2018) o di una serie di poesie da François Villon a Blaise Cendrars nella giornata in ricordo di Luciano Erba (2022). Queste iniziative testimoniano di come il teatro possa essere una forma feconda di esplorazione del testo letterario, e, allo stesso tempo, un modo per vivere in maniera partecipativa l’Università e i suoi spazi, dimensione di cui l’esperienza della pandemia ci ha mostrato l’importanza, e che oggi richiede a tutti noi ancor più cura.

Ci auguriamo di organizzare presto una seconda rappresentazione della Phèdre. Seguiranno notizie dell’evento attraverso le News della Cattolica.

Un articolo di

Monica Lucioni

Monica Lucioni

Dottoranda e cultore della materia Letteratura francese

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