È stato un incontro non solo sentito e partecipato, ma desiderato da tutte e tutti le studentesse e gli studenti dei Collegi del Campus di Roma dell'Università Cattolica quello che si è tenuto il 7 maggio nel Centro Congressi della Sede, dal titolo “Malattie del comportamento alimentare”, con la partecipazione di Stefano Tavilla e Micaela Bozzolasco, fondatori della Fondazione “Fiocchetto Lilla”, e Laura Dalla Ragione, psichiatra e docente all’Università Campus Bio-medico di Roma, moderati da Viviana DAloiso, giornalista del quotidiano Avvenire, e introdotti da Edoardo Grossule, coordinatore del ciclo di incontri del progetto di Ateneo Avvenire in Campus.
L’incontro, alla presenza del Direttore Generale di Avvenire Alessandro Belloli, si inserisce nel progetto “Avvenire in Campus” che, dallo scorso mese di ottobre, coinvolge anche i quattro collegi della Sede di Roma in incontri comuni con firme illustri del quotidiano e personalità del mondo dell’informazione e dell’attualità e che, attraverso la lettura individuale del quotidiano grazie ad un abbonamento digitale riservato a ogni studente, propone un percorso educativo e culturale che favorisce nei più giovani una lettura “guidata”, per dedicare tempo e spazio all’approfondimento e al ragionamento sui temi più vivi e importanti dell’attualità.
«Per cercare di uscire da queste malattie è fondamentale chiedere aiuto – ha esordito Stefano Tavilla nel suo intervento – La scomparsa di mia figlia, il 15 marzo 2011, mi ha posto davanti a una scelta di vita che mi imponeva una sopravvivenza: ho scelto di creare qualcosa di costruttivo, che ora è la Fondazione “Fiocchetto Lilla”, per chi si sarebbe trovato ad affrontare questi problemi, oggi sempre più attuali».
«Sono stata malata per più di vent’anni – ha testimoniato Micaela Bozzolasco – La prima cosa che la mia famiglia notò all’inizio fu il cambiamento del mio sguardo. Ma ancora non era presente nemmeno in me l’idea che fosse una malattia, pensavo solo che fossero gli altri a non capirmi. Da allora ho intrapreso un viaggio verso quella persona che non ero più riuscita a essere e alla quale desideravo ritornare».
Secondo la definizione del Ministero della Salute, i Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (DNA) sono «patologie complesse caratterizzate da un disfunzionale comportamento alimentare e da un'eccessiva preoccupazione per il peso con alterata percezione dell’immagine corporea. Tali aspetti, inoltre, sono spesso correlati a bassi livelli di autostima». È dunque un tema diffuso e sensibile, particolarmente per le giovani generazioni, per il loro sviluppo psico-fisico e per le loro relazioni familiari, amicali e sociali.
«Nessuno è anoressico, obeso, bulimico: tutte queste persone sono affette da una malattia – ha detto Laura Dalla Ragione – Se una persona viene colpita da una malattia - e parliamo di malattia, non di disturbi - che riguarda la forma corporea, si viene giudicati: esiste un problema culturale grande. Come altrettanto grande è in queste persone il problema della dispercezione corporea: la cura inizia proprio con la persuasione della propria malattia che parte dalla mente e colpisce il corpo. E non è il peso, non sono i numeri gli unici indicatori della patologia: è l’ossessione, il pensiero quotidiano continuo sul problema che ne determina la gravità».
L’incontro si è snodato attraverso testimonianze, esperienze, domande delle studentesse e degli studenti, creando un dialogo partecipato e continuo che i protagonisti hanno chiuso con messaggi di esortazione e di speranza.