Se osservato dalla prospettiva di MyMentor Lab, dal grande Michel Platini ai wizards, gli stregoni con i loro poteri magici, il passo può essere più breve di quanto si creda.
Il kick-off (calcio d’inizio) di MyMentor Lab, l’evoluzione di MyMentor - il percorso di orientamento professionale, di avvicinamento al mondo del lavoro e di crescita personale per gli studenti dell’Università Cattolica - è stato dato nel corso del webinar che ha visto ospiti Aldo Comi, ex analista finanziario che da poco ha fondato Soccerment, data analytics nel calcio, e Jacopo Mele, co-founder di Aurora Fellows, progetto europeo per gli Under 20 che vogliono essere protagonisti del cambiamento del XXI secolo.
Nell’appuntamento coordinato da Fabio Antoldi, Giulio Drei, Max Maria Traversone e Fabrizio Capocasale, al quale è intervenuto anche Mauro Balordi, direttore dell’Università Cattolica, l’utilizzo del termine kick-off non è stata la sola concessione al mondo del calcio.
Aldo Comi, il primo dei due professionisti che ha condiviso la propria esperienza con gli studenti collegati, è infatti titolare di Soccerment, startup che si occupa di data analysis di performance sportive, fondata nel 2019. Questo, però, è solo l’approdo ultimo di un percorso che, rivolto agli studenti, gli fa dire oggi: «Cercate di evitare la comfort zone, se siete nel dubbio tra due possibilità scegliete la strada più difficile, perché insegna di più e ogni volta che supererete un problema aumenterete la consapevolezza di potercela fare. È un circolo virtuoso».
Se oggi Aldo Comi parla così è perché c’è stato un “ieri” in cui la strada l’ha posto di fronte a scelte complesse, biforcazioni attraversate dopo avere fatto sue le parole lasciategli in eredità dal padre: «Se sei in dubbio su che strada percorrere, scegli la più difficile».
«E io ho applicato l’insegnamento - spiega Comi - l’ho fatto quando al termine dell’università ho scelto di proseguire gli studi con un Master in Economia e Finanza internazionale invece di accettare un contratto a tempo indeterminato in banca e ancora quando scelsi di seguire la mia passione e optai per uno stage non pagato a Londra, per diventare analista finanziario, piuttosto che restare a Milano». La scelta forse più difficile - e recente - è stata però un’altra: «Lasciare la finanza per dare vita alla startup Soccerment» che lo riporta alla sua passione per il calcio; lui che ha giocato nelle giovanili del Saronno ed è interista, da piccolo aveva in camera sul comodino La mia vita come una partita di calcio di Michel Platini, un titolo che suggeriva la possibilità di leggere la vita come le trame che si distendono su di un rettangolo verde.
Jacopo Mele invece ha 27 anni. A 22 la rivista Forbes lo ha inserito fra i trenta Under 30 più influenti nella politica europea, oggi ha fondato Aurora Fellows per valorizzare i talenti dai 16 ai 23 anni. L’obiettivo di Aurora, dice, parte da una premessa. «Il talento è ben distribuito, le opportunità meno. Diminuire la distanza fra le due cose è il nostro scopo» dice Mele, che spiega come il desiderio sia quello di «allenare i talenti, esponendo i giovani in modo continuo alle opportunità. Offriamo loro un network di 500 leader, che chiamiamo wizard, che vengono dalle industrie di avanguardia di tutto il mondo, imprese che avranno un impatto sul mondo fra dieci anni o più. A ogni ragazzo diamo 10mila euro a fondo perduto per sviluppare la propria ipotesi, idea, progetto: dal creare un prodotto al costruire una nuova consapevolezza e fiducia in sé.
Ma il futuro, per i due ospiti, come si declinerà? Ognuno risponde dal suo campo. Per Comi l’accelerazione dei data analytics giungerà tra qualche anno alla base della piramide calcistica. «Dal Liverpool, che attualmente ha un team di data scientists ramificato, si giungerà alle squadre delle serie minori», mentre Mele ha in testa quale sarà la professione del futuro. «Quella di chi dovrà anticipare gli impatti delle tecnologie emergenti e implementare nuovi modelli organizzativi» sostiene. In altre parole: «Il filosofo».