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Giuseppe Toniolo, l'Economista che guardava al futuro

01 dicembre 2022

Giuseppe Toniolo, l'Economista che guardava al futuro

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“Gli studi diverranno dunque la tua professione. E ben sai come ciò mi soddisfi, continuando la traccia della mia carriera professionale. Ma vecchio di anni, non ancora di spirito, ti dico che per gli studi non devi dimenticare i problemi della vita pratica, in ispecie quelli sociali, che oggi grandeggiano e che rientrano pure palesemente nei disegni della Provvidenza, per richiamare le presenti generazioni per questa via a sé”: scriveva così, al figlio Antonio, Giuseppe Toniolo, il 1° luglio 1904, riaffermando l’idea che la cultura cristiana è profondamente concreta e incarnata nella vita quotidiana.

E la vita quotidiana si trasforma continuamente, ieri e oggi, come si trasforma il mondo del lavoro: è con l’obiettivo di approfondire questi temi, essenziali per le studentesse e gli studenti che frequentano le aule universitarie e si preparano ad assumere le decisioni che regoleranno fra qualche anno la vita sociale, che la Facoltà di Economia nei campus di Roma e Milano ha promosso un ciclo di seminari dal titolo “Il lavoro nelle trasformazioni economiche, ieri e oggi”, nell’ambito dei Corsi di laurea in Storia del Lavoro e Storia Economica.

Giovedì 1° dicembre docenti e discenti si sono riuniti intorno ad una figura fondamentale per la storia culturale e sociale italiana e, in particolare, per la storia e la nascita dell’Università Cattolica, nel seminario dal titolo “Per un’economia dal volto umano: storia e prospettive secondo Giuseppe Toniolo”, al quale sono intervenuti Aldo Carera, Direttore dell’Archivio per la storia del movimento sociale cattolico in Italia, Giovanni Ferri, Direttore del Master in Management of Sustainable Development Goals dell’Università di Roma LUMSA e Padre Giuseppe Riggio S.J., Direttore della rivista “Aggiornamenti sociali”, coordinati da Andrea Maria Locatelli, Ordinario di Storia economica alla Facoltà di Economia dell’Università Cattolica.

L’incontro è stato aperto dal saluto della preside della Facoltà di Economia Antonella Occhino: «Disuguaglianze, contrattualistica e collegamento con la dimensione etica: senza valori l’Economia rischia di non essere a servizio del Bene comune. E, in questo appuntamento importante per le nostre studentesse e i nostri studenti, saranno l’opera e il pensiero di Giuseppe Toniolo a dimostrare l’attualità e i fondamenti di un’elaborazione, non solo teorica, che ha determinato l’evoluzione dell’Economia negli anni a venire».

«Il senso storico, la tensione ad affrontare la società contemporanea in tutta la sua complessità, la libertà della persona non solo come singolo, con una concezione della cittadinanza fondata sui rapporti tra le persone: questi i tre pilastri del pensiero di Giuseppe Toniolo – ha detto il professor Carera, già ordinario di Storia Economica all’Università Cattolica – Il suo modo di leggere la realtà attraverso i valori cristiani è molto attuale egli è entrato davvero nei cambiamenti, attraverso una chiave unificante del suo pensiero: l’unione tra la dimensione etica e quella economica”. “Giuseppe Toniolo – ha continuato Carera - è partito dallo studio della crisi per trovare concretamente soluzioni, unendo le analisi dei fatti economici a quelli politici e sociali, sulla base dei concetti di giustizia, onestà e, insieme, operosità. Un “uomo fra due secoli”, un protagonista dell’”apostolato combattivo” che fece della centralità del primato del lavoro o, ancor meglio, del primato della persona che lavora e delle sue libertà una missione accademica, culturale e sociale».

Giovanni Ferri ha posto in evidenza l’attualità di alcune riflessioni di Giuseppe Toniolo rispetto alla crisi della cosiddetta “seconda globalizzazione”: la necessità di riconsiderare la tesi della crescita economica fondata sulla tecnologia in presenza,però, di risorse scarse; la necessità di coniugare lo sviluppo economico con la giustizia, andando oltre la classica dimensione della legalità per aprirsi alle accezioni di giustizia come la difesa dell’ambiente e delle condizioni di vita con una prospettiva intergenerazionale. Secondo Ferri, l’analisi di Giuseppe Toniolo ci riporta anche ad una delle questioni più dibattute dalla comunità degli economisti negli ultimi decenni: la redistribuzione delle opportunità e del reddito nel sistema capitalistico.

Osservando in modo scientifico e critico alcune questioni del nostro presente, attingendo in mutua relazione al Magistero sociale della Chiesa e al pensiero di Toniolo, Padre Riggio ha evidenziato come oggi le scelte economiche debbano essere il prodotto di una contaminazione tra saperi, in una visione plurale che eviti gli eccessi di specializzazione. Riggio ha poi presentato alcuni fattori che possono plasmare l’economia di mercato verso una centralità della persona. In questo senso una valorizzazione della creatività imprenditoriale rispetto alla centralità delle strutture organizzative, un’ interpretazione del lavoro come cura delle persone e delle cose e, infine, l’apertura alla dimensione dell’essere in relazione con le comunità e i territori. E' proprio su questi sentieri di riflessione e azione che si pone l’esperienza “Economy of Francesco”.

Il "progetto culturale" di Giuseppe Toniolo

Nel maggio del 1905, entrato in convento e abbandonate le convinzioni socialiste rivoluzionarie e anticlericali, Padre Agostino Gemelli chiede proprio a Giuseppe Toniolo di aiutarlo a proseguire l’attività scientifica. E nel 1906 avviene il loro primo incontro. Da allora inizia a nascere e svilupparsi l’idea di un istituto superiore per gli studi in ambito cattolico, tema crescente di dibattito in vari congressi e circoli. Il Professor Toniolo partecipa attivamente al dibattito, mentre costituisce a Como, nel 1899, la Società Cattolica Italiana. Da quegli anni cresce e si sviluppano riflessioni e studi sul tema di un’università cattolica.

Nel 1900 Giuseppe Toniolo aveva pubblicato nella “Rivista Internazionale di Scienze sociali” un saggio sull’Insegnamento superiore cattolico: il sogno, il progetto, l’idea sono quelli di costituire un’università “appena si presuma di ottenere dai poteri pubblici la pienezza del documento giuridico mercé il conferimento dei gradi accademici”. Ventuno anni dopo, il 7 dicembre 1921, viene inaugurata a Milano l’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Giuseppe Toniolo non vedrà nascere l’Ateneo - con suo grande dispiacere, manifestato a Padre Gemelli e Armida Barelli nei giorni prima di morire a Pisa, nel 1918 – ma cento anni dopo le studentesse e gli studenti dell’Ateneo dei Cattolici italiani studiano, riflettono e crescono ispirati dai pensieri e dalle esperienze di un “precursore” che dell’educazione dei giovani fece un tema e una visione.

E dell’’Economia a servizio del Bene comune’ un sogno che continua: fondata sull’interesse generale e non individuale, con un contratto di lavoro per cui “il lavoratore sia consocio…più che strumento o mancipio del capitalismo, basata su medie e piccole industrie autonome, auspicando cooperative di credito, banche popolari e casse rurali cattoliche, in un sentiero culturale di cooperazione come forma concreta di solidarietà.

Un articolo di

Federica Mancinelli

Federica Mancinelli

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