Gli imprenditori cristiani fanno rete per promuovere l’impegno a favore di uno sviluppo equo, solidale e sostenibile. Questo, in sintesi, il messaggio emerso dal primo appuntamento degli “Stati Generali dell’imprenditoria cristiana” che sabato 11 maggio nell’Aula Magna dell’Università Cattolica del Sacro Cuore ha riunito Compagnia delle Opere, Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti, Fondazione Centesimus Annus – Pro Pontifice, i tre promotori dell’iniziativa, per dare avvio a un cammino comune. L’obiettivo è creare un gruppo di lavoro che studi e prepari delle proposte riguardanti il nuovo modello di sviluppo per il bene comune, da presentare a Roma fra un anno, durante il Giubileo.
Il progetto degli Stati Generali dell’imprenditoria cristiana dopo Roma e Milano prevede un terzo incontro a Torino. Il tutto, porta con sé la finalità di consolidare una visione comune tra le forze imprenditoriali cristiane: quella di promuovere un’economia più umana, portando a sistema azioni concrete per la realizzazione di un nuovo modello di sviluppo nel quale i principi della solidarietà, del bene comune e della dignità umana, possono trovare cittadinanza, dimostrando che un altro modo di fare economia è possibile ed è già in atto.
«Con questo incontro abbiamo visto una convergenza su opinioni forti, sulla visione complessiva di un panorama d’impresa che non sta migliorando», ha spiegato Aldo Fumagalli, presidente UCID Lombardia, aprendo i lavori dell’incontro. «Abbiamo avuto una chiara indicazione e una delega al proporre e fare qualcosa, per tracciare una nuova strada, perché quella attuale non ci sta portando, poi, così lontano. Lavoriamo sulla nostra identità di imprenditoria cristiana, soprattutto cerchiamo nei segni di ciò che facciamo la nostra originalità ed identità», ha aggiunto Fumagalli.
Dal canto suo, Gian Luca Galletti, presidente nazionale UCID, si è soffermato sul fatto che la prima edizione degli Stati Generali certifica «un rinnovato impegno del mondo imprenditoriale cristiano, in una fase di transizione forte, ovvero quella della sostenibilità. Gli imprenditori cristiani possono ricoprire una parte importante nella nuova economia che caratterizzerà gli anni futuri».