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Gli scenari possibili tra recessione e inflazione

03 ottobre 2022

Gli scenari possibili tra recessione e inflazione

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Politica monetaria e inflazione. A che punto siamo? A questa domanda ha inteso rispondere il seminario organizzato venerdì 28 settembre dal Laboratorio di Analisi Monetaria (LAM) e Associazione per lo sviluppo degli studi di Banca e Borsa (ASSBB), chiamando a relazionare il professor Carlo Ambrogio Favero, macroeconomista, già docente in Cattolica, ora direttore del Dipartimento Finanza dell’Università Bocconi, tra i ricercatori di punta del Centre for Economic Policy Research.

Il grande interesse del tema in discussione, che ha visto in questo seminario le università Cattolica e Bocconi in collaborazione, è stato sottolineato nel saluto di apertura del professor Rony Hamaui dell’Università Cattolica. E’ toccato a lui inquadrare lo scenario attuale della banche centrali, uscite con successo dalla crisi pandemica grazie al forte coordinamento tra di loro nell’ambito delle politiche fiscali e monetarie, utilizzando strumenti non convenzionali, con flessibilità e inventiva: «A rompere questo idillio è giunta l’inflazione, che sembrava temporanea e così le banche centrali hanno ricevuto accuse di essere intervenute con ritardo, di aver navigato a vista, di non avere una strategia e non averla saputo gestire, andando verso una pesante recessione. Ora gli operatori sono interessati a capire dove andranno i tassi e che fine faranno i portafogli delle banche centrali».

Su ciò ha concordato Marco Lossani dell’Università Cattolica, moderatore del seminario, per il quale «Non c’è modo di ridurre l’inflazione in modo non doloroso. Le previsioni sono peggiorate negli ultimi tre mesi, siamo in un quadro che non era stato previsto».

Entrando nel merito degli scenari il professor Carlo Ambrogio Favero ha esordito confrontando l’eterogeneità della situazione europea con quella statunitense, giustificata dalla diversa risposta della politica monetaria delle banche centrali.

Nella sua relazione ha parlato dell’innalzamento dei tassi di interesse reale per reagire allo shock da inflazione, delle reazioni della politica, dei ritardi della politica monetaria, delle aspettative circa l’inflazione, degli scenari disastrosi per l’economia statunitense, dell’effetto dell’inflazione con effetto recessivo che potrebbe essere controllato, dell’eccessiva volatilità dei mercati finanziari.

«Ci attendono tempi non facili. La politica monetaria deve reagire indipendentemente da dove parte lo shock. Governare l’inflazione in Europa è molto più difficile che negli Stati Uniti. Dietro i tassi c’è la politica che gioca un ruolo straordinario in questi momenti. Prima o poi i tassi devono salire, con tassi al tre e mezzo per cento si possono creare operazioni interessanti».

Alle considerazioni del professor Favero hanno fatto seguito interventi e domande dei vari docenti e studenti presenti facendo emergere che il quadro economico attuale non è positivo, presenta sicuramente problemi, ma un adeguato intervento della politica potrà aprire ad un cauto ottimismo per la ripresa: «Se la politica sarà in grado di gestire al meglio questa fase potremmo anche metterci alle spalle gli ultimi 30 anni di bassa crescita e bassa produttività».

 

 


Photo by Jamie Street on Unsplash

Un articolo di

Agostino Picicco

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