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I monumenti italiani girano il mondo in formato ologramma

15 dicembre 2022

I monumenti italiani girano il mondo in formato ologramma

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Dall’unione tra il settore gamification, ovvero le logiche derivate dai videogame, e quello della cultura è nato VirtualCrab: un software che offre la possibilità di “entrare” nei musei e porsi al cospetto di siti archeologici italiani - addirittura scomporne le parti architettoniche - attraverso l’uso di ologrammi, realtà aumentata e virtuale.

«Basta indossare dispositivi come i Microsoft Hololens e selezionare ciò che si desidera vedere da un menù iniziale» ha spiegato Marco Rinelli, titolare della start up GeckoWay, agli studenti del Laboratorio di Programmazione tenuto dal professor Daniele Toti alla Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali.

Se il fatto che l’Italia e il suo patrimonio artistico e culturale siano da sempre in cima alla lista delle nazioni che i viaggiatori di tutto il mondo vorrebbero visitare, meno note sono le tre modalità con cui è possibile trasformare quadri, sculture e antiche rovine in ologrammi e immagini artificiali ma molto realistiche.

La fotogrammetria consiste nel fotografare in alta definizione opere e oggetti da varie prospettive e punti di vista. «Dando in pasto le immagini ad un algoritmo si ottiene una fedele ricostruzione 3D con una qualità di dettaglio nettamente superiore a quella colta dall’occhio umano».

Altro metodo è il laser scanner: uno strumento che girando attorno all’oggetto ne ricostruisce le fattezze attraverso la cosiddetta “nuvola di punti”.

Diverso è invece il processo di renderizzazione di monumenti naturali e siti architettonici. «In questi casi abbiamo utilizzato video e foto registrate con i droni, poi importante negli Hololens» ha spiegato Rinelli.

Ad oggi l'esperimento ha troadotto in ologrammi alcuni manufatti e architetture come i marmi del Museo archeologico di Venezia, la Torre di Pisa, un tratto di Piazza San Marco, Scala dei Turchi e il Colosseo.

Gli interlocutori di questa tipologia di prodotto? «Musei e gallerie del mondo che intendono proporsi a un pubblico più esteso o a chi non ha la possibilità di raggiungere i luoghi nei tempi desiderati» ha precisato Rinelli.

Un articolo di

Bianca Martinelli

Bianca Martinelli

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