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Il fenomeno dei NEET in Italia e il ruolo dei Centri per l’Impiego

13 settembre 2022

Il fenomeno dei NEET in Italia e il ruolo dei Centri per l’Impiego

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In Italia erano 2 milioni e 100mila, a fine 2020, i giovani tra i 15 e i 29 anni che non cercano un lavoro, non frequentano una scuola o un corso di formazione professionale (dati Istat al 9 luglio 2021). Più di 97 mila nell’ultimo anno sono usciti da percorsi lavorativi o di studio, andando a incrementare il numero dei Neet (Not in Employment, Education or Training).

È il dato peggiore in Europa, dopo Turchia, Montenegro e Macedonia. La pandemia ha aggravato il fenomeno con numerose ripercussioni: dall'aumento dell'insicurezza nello studio e nel lavoro, ai problemi legati alle relazioni sociali e alla salute mentale. La situazione peggiora se guardiamo al differenziale di genere: è inattivo il 25% delle ragazze in Italia, contro il 21,3% dei ragazzi. 
Chi sono questi giovani? Sono persone che cercano (più o meno intensamente) lavoro; ragazzi scivolati nell’area grigia tra precarietà e non lavoro; giovani che oramai non ci credono più, bloccati da situazioni familiari problematiche o scoraggiati da esperienze negative, che li hanno fatti precipitare in una spirale di depressione per la propria condizione, non solo economica, ma anche emotiva e relazionale.

Tra gli obiettivi dell’Agenda 2030 ci sono la piena occupazione e condizioni dignitose per tutti, compresa una drastica riduzione dei Neet. Una grande sfida per i governi, resa ancora più complessa in Italia dal considerare normale una lunga dipendenza economica dalla famiglia di origine e dal tollerare ancora il lavoro sommerso. 

Le politiche giovanili sono relativamente recenti e si sono sviluppate su più livelli: il Governo centrale, le Regioni e le Province concordano la stesura della legislazione, mentre gli enti locali, il terzo settore e le organizzazioni giovanili sono attivamente coinvolti nella pianificazione e nell'attuazione "dal basso". 

Dal 2006, il Fondo nazionale per le politiche giovanili finanzia l'istruzione non formale e informale; l'accesso dei giovani al mercato del lavoro, compreso lo sviluppo di start-up e dell'imprenditoria giovanile; l'inclusione sociale e misure specifiche per raggiungere i gruppi emarginati e vulnerabili; la partecipazione e i diritti dei giovani; le attività culturali, lo sviluppo dei talenti; la prevenzione e le misure contro le dipendenze; il volontariato e l'accesso a programmi e progetti internazionali ed europei.

La principale difficoltà della progettazione per i Neet è quella di “agganciarli” (outreach). Soprattutto quelli appartenenti alle fasce più svantaggiate sono difficili da raggiungere  e non facili da coinvolgere in progetti sia sociali sia lavorativi. Anche perché sono riuniti sotto una medesima etichetta giovani con storie, competenze, condizioni psico-sociali spesso molto diverse tra loro. 

I paesi con sistema di Centri per l’impiego (Pes) più efficienti, sono più in grado di avere informazioni sui Neet registrati (direttamente o nominativi in collaborazione con il sistema scolastico) per offerta di programmi mirati, anche se una parte sfugge per motivi legati soprattutto a famiglia, fragilità psicologiche, dipendenze. In Italia è molto più ampia la parte che resta fuori dai radar e anche molto più eterogenea rispetto a possibilità e modalità di intercettazione. Diviene fondamentale quindi un lavoro di analisi e implementazione dell’attività dei Pes per la loro preziosa funzione di medium tra il mondo del lavoro e i giovani Neet.

Si inserisce in questa prospettiva l'appuntamento del 14-15 settembre che riunirà a Brescia, campus Mompiano, esperti da tutta Europa per delineare politiche giovanili a favore dei neet che vivono nelle zone rurali. 

Nella giornata del 15 settembre si terrà un workshop per stakeholders legato progetto europeo sul funzionamento dei PES (ovvero i centri per l'impiego) in Italia, Spagna, Portogallo, Lituania, Romania,  Bulgaria, Estonia. Verranno analizzate le politiche attive per i Neet Rurali - in particolare Garanzia Giovani. Saranno presenti stakeholders di diversi paesi, per l'Italia un rappresentante di ANPAL Servizi e di Fondazione Adecco; analoghe figure per gli altri paesi (https://www.track-in.eu). Il progetto è stato finanziato dalla EEA - Iceland Liechtenstein Norway Foundation.

L’iniziativa è promossa dal Centro di Ricerca sullo Sviluppo di Comunità e i Processi di Convivenza (CERISVICO), coordinato dalla professoressa Elena Marta, che già da tre anni fa parte della COST- Action della Comunità Europea “Rural Neet Youth”e da  quasi un anno sta lavorando al progetto “Tr@ck-in: public employment services tracking effectiveeness to support rural Neets", finanziato dai fondi Eea Grants.  


                                                                                                                         Il link del convegno  |  Track-In 
 

Un articolo di

Daniela Marzana

Daniela Marzana

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