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Il mondo della geriatria alla Cattolica per il 67° congresso Sigg

01 dicembre 2022

Il mondo della geriatria alla Cattolica per il 67° congresso Sigg

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Il mondo della geriatria si è riunito all’Università Cattolica, nel campus di Roma, per il 67esimo Congresso nazionale della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG) che si svolge fino a sabato 3 dicembre. Medici da tutta Italia, ma anche studenti e specializzandi della Facoltà di Medicina della Cattolica, si sono riuniti per l’apertura della seduta plenaria che ha visto protagonista il geriatra della Cattolica, Roberto Bernabei, presidente di Italia Longeva, che ha raccontato come è nata e si è sviluppata la geriatria negli ultimi 50 anni. Grazie al contributo del suo “maestro” Pierugo Carbonin, ideatore della moderna assistenza geriatrica, l’Università Cattolica e il Policlinico Gemelli hanno fatto scuola, innovando la disciplina e affermandola a livello internazionale.

A proseguire la strada tracciata e sviluppata dal professor Bernabei c’è ora il professor Francesco Landi, Ordinario di Medicina Interna all’Università Cattolica e direttore della Uoc di Medicina Interna Geriatrica della Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS, che nella tavola rotonda di apertura del Congresso, è intervenuto alla presenza di quattro testimonial d’eccezione per sottolineare l’importanza dell’attività fisica anche nella terza e quarta età: le campionesse olimpiche Manuela Di Centa, sciatrice fondista, Elisa Di Francisca, schermitrice, Antonella Palmisano, marciatrice e Silvia Salis, tiratrice del martello e vicepresidente vicario del Coni.

Le atlete hanno ribadito l’importanza dell’esercizio al femminile a tutte le età, ma soprattutto da anziane. Due ore e mezza di attività fisica moderata a settimana riducono del 30% la mortalità nelle donne over 65, ma nell’attività fisica c’è un grosso gap fra i due sessi e in poche si muovono con regolarità. «Una over 65 su tre si muove meno dei 150 minuti a settimana raccomandati, una su cinque non fa esercizio neppure per 30 minuti a settimana – ha spiegato il professor Landi, direttore della Uoc di Medicina Interna Geriatrica della Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS - le over 75 hanno il 30% di probabilità in meno di essere attive rispetto ai coetanei maschi: fra le donne è più diffusa l’idea di non essere ‘tipi sportivi’, il doppio rispetto a quanto accada negli uomini, e questo frena molte dall’impegnarsi nell’esercizio fisico, con un gap fra i due sessi che aumenta con il passare degli anni».

Landi ha quindi sottolineato che «nelle donne più anziane ci sono anche ostacoli pratici: molte over 65 si occupano di nipoti o altri familiari, metà di loro ha appena quattro ore di tempo libero a settimana, ovvero non più di 35 minuti al giorno per sé. Pensare a programmi di esercizio fisico su misura per la terza e quarta età, ma anche a sostenere le donne più anziane perché possano avere tempo da dedicare a un’attività motoria, è un investimento fondamentale per la loro salute».

Il professor Landi ha quindi messo in evidenza l’importanza per le donne di scegliere uno sport e praticarlo con costanza. «Chi lo fa allunga la vita. Qualche tempo fa – ha detto - il Copenhagen City Heart Study, che ha seguito oltre 8.500 uomini e donne per 25 anni, ha dimostrato che giocare a tennis, per esempio, allunga la vita di poco meno di 10 anni, andare in bicicletta di quasi 4, nuotare o correre di oltre 3. si tratta di optare per l’attività più adatta e a ogni età si può trovare quella giusta o declinare il proprio sport preferito in base alle proprie caratteristiche e al grado di forma fisica».

Un articolo di

Alessandro Melia

Alessandro Melia

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