Anni belli, ricchi che hanno segnato la vita. È questo il primo ricordo che torna in mente a Walter Viola e ai suoi figli Andrea e Maria, alumni rispettivamente della Facoltà Scienze bancarie, finanziarie e assicurative e Lettere e Filosofia, se ripensano ai loro studi in Università Cattolica. Un Ateneo dove hanno tutti desiderato studiare e per cui hanno lasciato il loro paese natio. Un Ateneo dove il carattere multidisciplinare e l’incontro con docenti preparati, che si sono rivelati dei veri maestri, ha permesso loro una crescita a 360 gradi. A questo si aggiungono importanti opportunità di studio all’estero, le esperienze di rappresentanza studentesca, la vita in collegio e lo studio in un ambiente stimolante e culturalmente vivace che rende gli alumni Walter, Andrea e Maria «orgogliosi di appartenere a una storia grande» e di far parte della Community Alumni dell’Ateneo.
Multidisciplinarietà, opportunità e ricordi positivi. Sono queste le parole chiave che hanno portato prima Walter Viola e poi i suoi figli, Andrea e Maria, a scegliere di studiare in Università Cattolica. Dove hanno vissuto esperienze interessanti, conosciuto professori stimolanti, incontrato amici veri che hanno permesso loro di crescere dal lato culturale, formativo e personale.
La riprova di tutto questo è nelle parole di Walter che si è laureato in Scienze politiche, indirizzo “politico-economico”, il 12 luglio 1988 discutendo una tesi intitolata "L’evoluzione della compagine sociale delle Casse rurali della Provincia di Trento”, elaborata con il professor Vincenzo Cesareo come relatore: «Gli anni a Milano in Cattolica li ricordo come anni molto intensi e molto belli. Sono stati la progressiva scoperta di un mondo di cose nuove: dai corsi frequentati ai professori incontrati, dalle nuove materie studiate al verificarne la conoscenza agli esami, dai compagni di corso agli altri studenti incontrati che sono diventati nel tempo fondamentali compagni di viaggio e che a tutt’oggi alcuni sono ancora veri amici». L’alumnus Walter, infatti, ricorda i suoi anni di studio all’Università Cattolica di Milano come «anni molto belli che hanno segnato la mia vita».
Il capoluogo lombardo e la Cattolica hanno rappresentato una meta da raggiungere, un traguardo da conquistare per Walter originario di Trento: «Arrivavo da una città di provincia, Trento, incastonata tra le montagne e mi sono sentito catapultato in una grande città dove all’inizio, non lo nascondo, ho fatto fatica ad ambientarmi. I miei genitori avrebbero preferito che io frequentassi l’Ateneo di Trento e, anche se poi mi lasciarono libero di andare a studiare a Milano, non fu una decisione facile. Ma ero fermamente determinato ad andare in una Facoltà e in un’università che sognavo fin dalla prima Liceo Classico, quando avevo già deciso di iscrivermi alla Facoltà di Scienze politiche della Cattolica: sia per il valore della Facoltà - riconosciuta come una delle migliori d’Italia, se non la migliore - sia perché studiare in Cattolica corrispondeva al desiderio che avevo nel cuore da sempre».
Tale desiderio e aspirazione di studiare nell’Ateneo del Sacro Cuore si ritrova anche nei figli di Walter. Il primogenito Andrea, infatti, racconta come arrivò a Milano da Trento nel 2012 «ripercorrendo le orme di mio padre una trentina di anni dopo mi sono iscritto in Cattolica, alla laurea triennale di Scienze Bancarie perché sin dai primi anni del liceo ero affascinato dal mondo della finanza. Sarei potuto rimanere a Trento, ma desideravo cambiare città e andare in Cattolica, come appunto aveva fatto mio padre, memore dei suoi racconti, l’Ateneo di Largo Gemelli mi sembrava la migliore scelta possibile, desideravo e speravo di poter avere le stesse possibilità di crescita umana e accademica che aveva avuto lui».
Anche per Maria, secondogenita di Walter e sorella di Andrea, nel momento di scegliere Università e Facoltà a cui immatricolarsi, fu subito chiaro sia «di voler proseguire gli studi classici per la passione che avevo scoperto al liceo, sia di trasferirmi da Trento, dove la Facoltà di Lettere classiche era molto piccola rispetto a quella in Cattolica che mi era stata consigliata anche dalla mia insegnante del liceo, che lì si era laureata e si era trovata molto bene”. Ma in particolare a giocare un ruolo decisivo nella scelta di studiare all’Università Cattolica, per i fratelli Viola, sono stati i ricordi entusiasti di papà Walter che ai propri figli raccontava del grande valore offerto dal carattere multidisciplinare della Facoltà di Scienze politiche «una multidisciplinarietà che mi è stata molto utile nella vita, non solo lavorativa». Ugualmente Andrea afferma quanto sia stato «convinto ed entusiasta di studiare in un’università dove il progetto educativo mira a formare lo studente, non solo nelle competenze specifiche del corso di laurea scelto, ma a tutto tondo, grazie ad una impostazione didattica multidisciplinare che favorisce il confronto e l’incontro con studenti di altre Facoltà».
L’alumnus Andrea – che dopo la triennale ha frequentato anche la magistrale Banking & Finance in Cattolica, laureandosi con il professor Andrea Perrone, relatore della sua tesi sul tema "The new governance of credit unions" – sottolinea inoltre come abbia potuto sperimentare «l’interdisciplinarietà dell’Ateneo» anche durante il triennio in cui è stato rappresentante degli studenti per la sua Facoltà, un periodo in cui ha avuto modo di conoscere e relazionarsi con molti professori di varie discipline. «Tutto questo - afferma senza ombra di dubbio sempre Andrea - unito all’opportunità di studiare approfonditamente le materie di cui ero appassionato ha influito sulla mia scelta professionale di una carriera accademica, intraprendendo un percorso di dottorato in Economia e Finanza dell’Università Cattolica».
Non meno fondamentale e importante è stata la ricchezza dell’offerta formativa della Cattolica per Maria, oggi insegnante, che si è laureata in Scienze dell’antichità - con una tesi dal titolo Un’introduzione alla storia di Mitridate VI Eupatore, elaborata con la professoressa Franca Landucci come relatore – e che ritiene i suoi «anni trascorsi in Cattolica molto ricchi» per una serie di svariate opportunità: dall’esperienza della rappresentanza studentesca in Consiglio di Facoltà - «grazie alla quale ho avuto l’occasione di avere un dialogo continuo con i docenti e il preside della Facoltà di Lettere Angelo Bianchi» - alla visita di Anvur all’Ateneo – «dove ho potuto collaborare con studenti di altre corsi di laurea, con il personale tecnico e amministrativo dell’università e conoscere i diversi aspetti che caratterizzano la Cattolica» – fino all’indimenticabile tempo trascorso al collegio Paolo VI «dove ho potuto conoscere e stringere amicizie con persone provenienti da tutta Italia e dall’estero, ognuna con le sue passioni ed il suo bagaglio culturale. Ricordo in particolare la direttrice Suor Sara, con cui si è sviluppato negli anni un rapporto molto significativo».