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Il sogno e l’orgoglio di una laurea in Cattolica

05 maggio 2022

Il sogno e l’orgoglio di una laurea in Cattolica

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Anni belli, ricchi che hanno segnato la vita. È questo il primo ricordo che torna in mente a Walter Viola e ai suoi figli Andrea e Maria, alumni rispettivamente della Facoltà Scienze bancarie, finanziarie e assicurative e Lettere e Filosofia, se ripensano ai loro studi in Università Cattolica. Un Ateneo dove hanno tutti desiderato studiare e per cui hanno lasciato il loro paese natio. Un Ateneo dove il carattere multidisciplinare e l’incontro con docenti preparati, che si sono rivelati dei veri maestri, ha permesso loro una crescita a 360 gradi. A questo si aggiungono importanti opportunità di studio all’estero, le esperienze di rappresentanza studentesca, la vita in collegio e lo studio in un ambiente stimolante e culturalmente vivace che rende gli alumni Walter, Andrea e Maria «orgogliosi di appartenere a una storia grande» e di far parte della Community Alumni dell’Ateneo.


Multidisciplinarietà, opportunità e ricordi positivi. Sono queste le parole chiave che hanno portato prima Walter Viola e poi i suoi figli, Andrea e Maria, a scegliere di studiare in Università Cattolica. Dove hanno vissuto esperienze interessanti, conosciuto professori stimolanti, incontrato amici veri che hanno permesso loro di crescere dal lato culturale, formativo e personale.

La riprova di tutto questo è nelle parole di Walter che si è laureato in Scienze politiche, indirizzo “politico-economico”, il 12 luglio 1988 discutendo una tesi intitolata "L’evoluzione della compagine sociale delle Casse rurali della Provincia di Trento”, elaborata con il professor Vincenzo Cesareo come relatore: «Gli anni a Milano in Cattolica li ricordo come anni molto intensi e molto belli. Sono stati la progressiva scoperta di un mondo di cose nuove: dai corsi frequentati ai professori incontrati, dalle nuove materie studiate al verificarne la conoscenza agli esami, dai compagni di corso agli altri studenti incontrati che sono diventati nel tempo fondamentali compagni di viaggio e che a tutt’oggi alcuni sono ancora veri amici». L’alumnus Walter, infatti, ricorda i suoi anni di studio all’Università Cattolica di Milano come «anni molto belli che hanno segnato la mia vita».

Il capoluogo lombardo e la Cattolica hanno rappresentato una meta da raggiungere, un traguardo da conquistare per Walter originario di Trento: «Arrivavo da una città di provincia, Trento, incastonata tra le montagne e mi sono sentito catapultato in una grande città dove all’inizio, non lo nascondo, ho fatto fatica ad ambientarmi. I miei genitori avrebbero preferito che io frequentassi l’Ateneo di Trento e, anche se poi mi lasciarono libero di andare a studiare a Milano, non fu una decisione facile. Ma ero fermamente determinato ad andare in una Facoltà e in un’università che sognavo fin dalla prima Liceo Classico, quando avevo già deciso di iscrivermi alla Facoltà di Scienze politiche della Cattolica: sia per il valore della Facoltà - riconosciuta come una delle migliori d’Italia, se non la migliore - sia perché studiare in Cattolica corrispondeva al desiderio che avevo nel cuore da sempre».

Tale desiderio e aspirazione di studiare nell’Ateneo del Sacro Cuore si ritrova anche nei figli di Walter. Il primogenito Andrea, infatti, racconta come arrivò a Milano da Trento nel 2012 «ripercorrendo le orme di mio padre una trentina di anni dopo mi sono iscritto in Cattolica, alla laurea triennale di Scienze Bancarie perché sin dai primi anni del liceo ero affascinato dal mondo della finanza. Sarei potuto rimanere a Trento, ma desideravo cambiare città e andare in Cattolica, come appunto aveva fatto mio padre, memore dei suoi racconti, l’Ateneo di Largo Gemelli mi sembrava la migliore scelta possibile, desideravo e speravo di poter avere le stesse possibilità di crescita umana e accademica che aveva avuto lui».

Anche per Maria, secondogenita di Walter e sorella di Andrea, nel momento di scegliere Università e Facoltà a cui immatricolarsi, fu subito chiaro sia «di voler proseguire gli studi classici per la passione che avevo scoperto al liceo, sia di trasferirmi da Trento, dove la Facoltà di Lettere classiche era molto piccola rispetto a quella in Cattolica che mi era stata consigliata anche dalla mia insegnante del liceo, che lì si era laureata e si era trovata molto bene”. Ma in particolare a giocare un ruolo decisivo nella scelta di studiare all’Università Cattolica, per i fratelli Viola, sono stati i ricordi entusiasti di papà Walter che ai propri figli raccontava del grande valore offerto dal carattere multidisciplinare della Facoltà di Scienze politiche «una multidisciplinarietà che mi è stata molto utile nella vita, non solo lavorativa». Ugualmente Andrea afferma quanto sia stato «convinto ed entusiasta di studiare in un’università dove il progetto educativo mira a formare lo studente, non solo nelle competenze specifiche del corso di laurea scelto, ma a tutto tondo, grazie ad una impostazione didattica multidisciplinare che favorisce il confronto e l’incontro con studenti di altre Facoltà».

L’alumnus Andrea – che dopo la triennale ha frequentato anche la magistrale Banking & Finance in Cattolica, laureandosi con il professor Andrea Perrone, relatore della sua tesi sul tema "The new governance of credit unions" – sottolinea inoltre come abbia potuto sperimentare «l’interdisciplinarietà dell’Ateneo» anche durante il triennio in cui è stato rappresentante degli studenti per la sua Facoltà, un periodo in cui ha avuto modo di conoscere e relazionarsi con molti professori di varie discipline. «Tutto questo - afferma senza ombra di dubbio sempre Andrea - unito all’opportunità di studiare approfonditamente le materie di cui ero appassionato ha influito sulla mia scelta professionale di una carriera accademica, intraprendendo un percorso di dottorato in Economia e Finanza dell’Università Cattolica».

Non meno fondamentale e importante è stata la ricchezza dell’offerta formativa della Cattolica per Maria, oggi insegnante, che si è laureata in Scienze dell’antichità - con una tesi dal titolo Un’introduzione alla storia di Mitridate VI Eupatore, elaborata con la professoressa Franca Landucci come relatore – e che ritiene i suoi «anni trascorsi in Cattolica molto ricchi» per una serie di svariate opportunità:  dall’esperienza della rappresentanza studentesca in Consiglio di Facoltà - «grazie alla quale ho avuto l’occasione di avere un dialogo continuo con i docenti e il preside della Facoltà di Lettere Angelo Bianchi» - alla visita di Anvur all’Ateneo – «dove ho potuto collaborare con studenti di altre corsi di laurea, con il personale tecnico e amministrativo dell’università e conoscere i diversi aspetti che caratterizzano la Cattolica» – fino all’indimenticabile tempo trascorso al collegio Paolo VI «dove ho potuto conoscere e stringere amicizie con persone provenienti da tutta Italia e dall’estero, ognuna con le sue passioni ed il suo bagaglio culturale. Ricordo in particolare la direttrice Suor Sara, con cui si è sviluppato negli anni un rapporto molto significativo».


Ma ad accomunare i ricordi degli anni in Cattolica per gli alumni Walter, Andrea e Maria c’è la convinzione di avere avuto docenti che si sono dimostrati «dei veri maestri» come afferma Maria ricordando oltre alla professoressa Landucci, relatrice della sua tesi triennale e magistrale, i professori «Cinzia Bearzot, Giuseppe Zecchini che mi hanno fatta sempre più appassionare allo studio della Storia antica, così come indimenticabili sono state per me le lezioni di Mario Cantilena e Luigi Galasso, il cui esame di Letteratura latina è stato il primo della mia carriera universitaria».

Mario Anolli, Andrea Perrone, Silvia Facchinetti sono invece i docenti citati dall’alumnus Andrea che rammenta in particolare «la primissima lezione da matricola di Diritto privato tenuta dalla professoressa Antonella Sciarrone Alibrandi e la preside della Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative Elena Beccalli, con cui ancora oggi ho il piacere di lavorare e potermi confrontare, visto che è lei la mia Supervisor per il dottorato».

Ma ci sono anche nomi di docenti stranieri tra i ricordi di Andrea che ha trascorso l’ultimo anno di laurea magistrale a Charlotte (USA), North Carolina, presso l’University of North Carolina (UNC): «Ciò è stato possibile grazie all’attivazione di un Double Degree da parte dell’Università Cattolica con UNC, che permetteva di frequentare un anno a Milano ed il secondo a Charlotte e di ottenere sia il titolo italiano che quello americano (Master of Science in Mathematical Finance). Sono stato tra i primi tre studenti ad avere questa stupenda opportunità, che è stata resa possibile sia dal supporto della mia famiglia, che da una borsa di studio bandita dalla Facoltà. Studiare in America è stata sicuramente un’occasione unica ed imperdibile, che mi ha permesso di poter avere un’esperienza formativa completa di cui sono molto grato. È stato un anno molto intenso, dove ho potuto confrontarmi con un ambiente internazionale di altissimo livello».

Anche per Walter - che negli ha rivestito ruoli dirigenziali in aziende ed enti di promozione turistica, è stato Consigliere regionale per oltre quindici anni e ha diretto Fondazioni no profit - i professori conosciuti nelle aule dell’Ateneo di Largo Gemelli sono stati dei maestri e dei veri e propri esempi. «Gianfranco Miglio, che al tempo era preside della Facoltà di Scienze politiche, oltre che essere un grande docente capace di trasmettere l’amore per la politologia, per la storia e per le “regolarità” della politica, nonostante incutesse un certo timore reverenziale, era davvero un maestro dal quale ho imparato molto e non solo alle sue lezioni» spiega l’alumnus Walter rammentando come nel corso anche di alcuni incontri nel suo studio o di riunioni del Consiglio di Facoltà «mostrava tutta la sua competenza ed anche tutta la sua preoccupazione positiva per noi studenti, che voleva preparare al meglio ad affrontare le sfide della vita».

Ma per Walter tanti, tantissimi sono i professori che nelle proprie discipline gli hanno testimoniato una passione educativa e formativa non affatto scontata come il professor Alberto Quadrio Curzio, il professor Vincenzo Cesareo «e soprattutto il docente di Teologia morale del primo e secondo anno, don Luigi Giussani, persona che con la sua passione per l’umano, per ogni studente e la sua testimonianza della ragionevolezza e pertinenza della Fede con ogni aspetto dell’esperienza ha davvero segnato e cambiato la mia vita».

Anche se non ha mai insistito perché i suoi figli studiassero in Cattolica papà Walter non nasconde che è stato molto contento che entrambi i figli avessero deciso per l’Ateneo del Sacro Cuore, dove può dire con certezza «hanno avuto un’occasione di crescita a 360 gradi che è stata determinante  per l’impostazione delle loro vite», ma soprattutto perché conseguire una laurea in Cattolica ti regala «l’orgoglio di appartenere a una storia grande, che risplende di tradizione, innovazione e prestigio».

Un articolo di

Graziana Gabbianelli

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