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Università Cattolica, dove con lo studio si ampliano gli orizzonti

23 gennaio 2025

Università Cattolica, dove con lo studio si ampliano gli orizzonti

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Aver vissuto gli anni universitari come anni decisivi nella propria formazione culturale, così come della futura fisionomia professionale è il fil rouge che accomuna i ricordi e i pensieri di mamma Patrizia Rossi, alumna della Facoltà di Magistero, con sua figlia Elisabetta Jucca, laureata in Lettere moderne, oggi affermata editorialista e business editor per Reuters. Multidisciplinarietà, nuovi interessi ed esperienze all’estero sono gli altri ingredienti degli anni di studio in Cattolica per Patrizia ed Elisabetta, che ricordano la loro università come luogo di formazione e crescita personale, e sono oggi orgogliose di far parte della grande Community Alumni.


Una formazione accademica finalizzata a mettere al centro la persona con le sue domande, i suoi interessi e i suoi desideri, per aiutare gli studenti nella costruzione della propria identità personale e professionale.

Un’università impegnata ad essere il trait d'union tra il mondo della formazione e quello del lavoro: coniugando rigore accademico e concretezza applicativa, cercando di dare spazio alle inclinazioni di ogni singolo studente e promuovendo opportunità di studio e di esperienze nel mondo. È questo il quadro e lo spirito dell’Università Cattolica che emerge dalle parole di Patrizia Rossi ed Elisabetta Jucca, madre e figlia, alumnae rispettivamente della Facoltà di Magistero e Lettere moderne, che hanno studiato nell’Ateneo del Sacro Cuore in anni diversi ma assaporandone analoghe atmosfere, sensazioni e stimoli.

Patrizia Rossi, classe 1942, ricorda infatti i suoi anni da studentessa universitaria come «un periodo sereno, impegnativo e stimolante», racconta inoltre che ai suoi tempi «le Facoltà umanistiche erano prevalentemente frequentate da ragazze, il clima era molto tranquillo e io mi sentivo a mio agio e molto protetta». Ugualmente, anche sua figlia Elisabetta, conserva ricordi molto positivi dei suoi anni tra i chiostri bramanteschi dell’Ateneo di Largo Gemelli, e in particolare ci tiene a sottolineare «l’ambiente non dispersivo» che le ha permesso «un arricchente confronto con studenti di altre Facoltà e corsi di laurea» e di stringere amicizie importanti, ancora presenti nella sua vita.

Il Paesaggio Nordico nell'Opera di Hans Theodor Storm è il titolo della tesi con cui - perfettamente in corso e con il massimo dei voti – mamma Patrizia si laureò nel 1966, con la professoressa Elisa Oberti come relatrice. Non erano molte le ragazze che in quegli anni si laureavano in Letteratura tedesca, così come erano veramente poche le studentesse che all’epoca - come fece invece Patrizia – grazie a una borsa di studio, erogata dall’università, poterono partire per un’esperienza di studio all’estero: «trascorsi tre mesi in Germania, tre mesi davvero speciali dove ho potuto perfezionare i miei studi e conoscere studenti provenienti da tutto il mondo».

Oltre, quindi, al fatto di aver ricevuto una formazione completa e qualificata, è forse anche per questa esperienza che l’alumna Patrizia non ha dubbi nell’ affermare che «l’Università Cattolica ha allargato i miei orizzonti sotto diversi aspetti».

Un’università che Patrizia spiega di aver scelto «per la sua ispirazione e i valori cristiani» e a cui è grata proprio perché - attraverso lo studio di discipline come Dottrina morale cattolica - le ha dato una Fede più salda e sicura, nonché una formazione integrale basata su una condivisione di valori e una scoperta di interessi.


Quanto appreso con lo studio in Cattolica, quanto imparato a lezione e dall’incontro con i professori Patrizia ha sempre cercato di declinarlo nel suo quotidiano e nella sua professione di insegnante. «Ho insegnato materie letterarie e linguistiche nelle scuole secondarie di primo grado, ho amato molto stare a contatto con i ragazzi desiderosi di imparare» afferma l’alumna Patrizia, parlando di tutti i suoi studenti a cui ha sempre voluto trasmettere i propri valori umani e cristiani, così come l’importanza di vivere esperienze all’estero, proprio come era successo a lei da giovane studentessa della Cattolica.

La consapevolezza di aver vissuto gli anni universitari come anni decisivi nella propria formazione culturale, così come della futura fisionomia professionale è il fil rouge che accomuna i ricordi e i pensieri di mamma Patrizia con sua figlia Elisabetta, più nota come Lisa Jucca, oggi affermata editorialista e business editor per Reuters, la più grande agenzia giornalistica del mondo.

Il percorso di studi di Elisabetta non ha seguito una linea retta in Cattolica, dopo aver scelto infatti l’Ateneo perché offriva un percorso di specializzazione in Scienze della comunicazione - all’interno del corso di laurea in Lettere moderne - decise di cambiare, preferendo l’indirizzo in Storia contemporanea, in quanto «rispecchiava meglio le mie esigenze di apertura al mondo». E così l’alumna Elisabetta si è laureata nel 1996 discutendo una tesi intitolata L'Italia dalla Caduta del Fascismo alla Firma dell'Armistizio nella Visione della Stampa Britannica, elaborata con la professoressa Annalisa Carlotti, docente di Storia del giornalismo, come relatore.

« Il mondo che ho vissuto in Cattolica era molto diverso da quello di oggi, sono stata tra le prime studentesse ad utilizzare, per esempio, una mail, messa a disposizione dalla Cattolica, per contattare e comunicare con alcuni centri di studio e ricerca in Inghilterra – racconta Elisabetta -. Ricordo anche che mi adoperai affinché tutti gli studenti avessero accesso ad un banca dati elettronica, tramite le pagine dell’allora giornalino della Facolta’. Come studenti eravamo molto meno ‘connessi’ rispetto alle nuove generazioni, ma si passava davvero molto tempo insieme a studiare, parlare, confrontarsi e divertirsi ».  

Un’atmosfera vivace e stimolante quella vissuta in Cattolica dalla studentessa Elisabetta, un’atmosfera che favoriva lo sviluppo delle capacità di ogni studente e il sentirsi parte di una comunità. Un’atmosfera che ha costituito una palestra di relazioni sicuramente utile nell’instaurare rapporti quando Elisabetta ha iniziato a lavorare nelle redazioni all’estero della Reuters: «Attualmente risiedo a Milano ma ho trascorso 14 anni lavorando all’estero - tra Londra, Bruxelles, Zurigo e Hong Kong – come corrispondente e caporedattrice, occupandomi di temi d’attualità, con un focus particolare su economia e finanza». Una carriera professionale importante, coronata da altrettanti importanti riconoscimenti; alcune sue inchieste sono state infatti premiate, in particolare una serie di reportage sui rapporti tra Vaticano e Cina – per la quale ha intervistato anche alcuni docenti della Cattolica – che ha ottenuto, nel 2017, il SOPA Awards for Editorial Excellence.

L’aver studiato in un Ateneo multidisciplinare ha rappresentato per Elisabetta una scelta vincente, in quanto ha potuto cogliere interessanti opportunità di formazione culturale e crescita personale, che si sono rivelate preziose nel delineare il suo futuro professionale: «Il sostegno della professoressa Daniela Parisi, docente di Storia del pensiero economico - racconta infatti Elisabetta - fu di grande importanza nella mia decisione di frequentare un master di secondo livello in Relazioni internazionali all’Università di Cambridge, un’sperienza che mi ha veramente cambiato la vita».

I ricordi e le parole delle alumnae Patrizia ed Elisabetta testimoniano sostanzialmente l’identità della Cattolica, un’università che da più di un secolo crede e investe nella formazione dei giovani, per renderli persone responsabili, impegnate e pronte alle sfide del proprio quotidiano e del loro domani.

Un articolo di

Graziana Gabbianelli

Graziana Gabbianelli

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